Lunedì 6 novembre 2017 il Consiglio comunale ha approvato il seguente ordine del giorno, presentato dalla consigliera Federica Mazzoni, e firmato da C. Mazzanti, F. Errani, M. Ferri, M. Lombardo, R. Li Calzi, I. Angiuli, S. Lembi, A. Colombo, E. Leti, L. Bittini, N. De Filippo, M. Campaniello, R. Persiano, A. Frascaroli, E. Clancy, F. Martelloni a favore del massimo impegno e per farsi promotori decisivi per una sua rapida approvazione e per l’organizzazione di iniziative di ulteriore sensibilizzazione ed a sostegno della campagna di comunicazione dell’Associazione #italiani senza cittadinanza.
Nei correlati è inoltre disponibile il relativo intervento di inizio seduta, tramite link il comunicato stampa.
Il Consiglio comunale di Bologna,
premesso che:
purtroppo in Europa milioni di persone sono ancora sottoposte ad esclusione sociale, povertà, maltrattamenti e violenza, per quello che sono, quello che si presume siano o ciò in cui credono. La discriminazione può assumere diverse forme: insulti e aggressioni, negazione dei beni di prima necessità, dai servizi essenziali ad altri diritti. La discriminazione può essere diretta ad esempio quando una legge dispone misure differenti per un particolare gruppo di persone o le esclude, oppure indiretta quando leggi o prassi apparentemente neutre svantaggiano uno specifico gruppo di persone. Chi subisce discriminazione può incontrare ostacoli nell’accesso al lavoro, all’istruzione, all’abitazione e a un’assistenza sanitaria adeguata. Tutte queste forme di discriminazione sono vietate dal diritto internazionale per la tutela dei diritti umani che impegna gli stati ad assicurare che le loro leggi ed azioni non abbiano carattere discriminatorio. La parità di trattamento di tutte le persone è un diritto riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani così come da trattati, tra cui la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali e tutti i governi europei hanno l’obbligo di garantire che questo principio fondamentale sia rispettato.
A fronte di un’immigrazione strutturale e di una crescente, doverosa sensibilità per i diritti dei minori, quasi tutti i Paesi europei hanno introdotto nel dopoguerra, o rafforzato se già l’avevano, l’elemento dello ius soli, accogliendo il principio della attribuzione automatica in caso di doppia nascita sul territorio, il caso cioè in cui un genitore nato nel paese ha un figlio nato anche lui nello stesso paese. Così molti paesi europei favoriscono i nati sul territorio con forme di naturalizzazione facilitata.
Il Comune di Bologna è da sempre in prima linea per la lotta alle violenze, alle discriminazioni e per il riconoscimento dei diritti delle persone e sostiene processi di pace, contesti di giustizia e parità dei diritti contro ogni forma di discriminazione a sostegno dei processi di autodeterminazione dei propri cittadini/cittadine.
Ricordato che:
il Consiglio comunale ha adottato l’odg N. 26/2017 per invitare il Parlamento a discutere e approvare con urgenza la proposta di legge sulla cittadinanza per i figli nati in Italia da genitori stranieri nella seduta dello scorso 15/05/2017.
Ricordato inoltre che:
qualche anno fa nasceva il Comitato Promotore della campagna ‘L’Italia sono anch’io’ per i diritti di cittadinanza che ha raccolto tantissime firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma della cittadinanza. Del Comitato facevano parte tra gli altri il Comune di Reggio Emilia e la Provincia di Reggio Emilia, ACLI, ARCI, Comunità di S. Egidio, CGIL, CISL, Caritas Italiana, Coordinamento Enti locali per la pace, Chiese Evangeliche in Italia, Terra del Fuoco, Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”, Auser, Ceis, Centro Missionario Diocesano, Cnca, Csi, Dimora d’Abramo, Filef, Fondazione Migrantes, Fondazione Mondinsieme, GA3, la Gabella, Gmi-Giovani Musulmani Italiani, Let’s Dance, Libera, Rete Together, Scuola di Pace, Ugl, Uil, Uisp Aics, Anpi, e altri ancora.
Dal Comitato nacque una proposta di legge di iniziativa popolare, poi recepita in un testo unificato di Riforma di ben 22 proposte di legge sulla cittadinanza, che apporta modifiche alla Legge sulla cittadinanza del 5 febbraio 1992, n. 91.
La proposta di legge dà il via libera allo ius soli temperato e allo ius culturae, quali nuove fattispecie per l’acquisto della cittadinanza italiana da parte dei minori stranieri.
La riforma stabilisce quindi che chi è nato in Italia da un genitore immigrato, ma regolare, con un progetto di vita in Italia, diventerà italiano dalla nascita; come pure potrà diventare italiano chi è arrivato da bambino in Italia, piccolissimo o adolescente, ma studia in Italia e diventa italiano, il che equivale a dire che sono la cultura italiana e lo stile di vita italiano che creano gli italiani.
Evidenziato che:
la Camera dei Deputati ha approvato a larga maggioranza la legge di riforma della cittadinanza il 15 ottobre 2015, ma da allora il testo giace in Senato in attesa della promulgazione definitiva;
la legge, pur nei suoi limiti, costituisce un grande passo in avanti per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a persone nate e sempre vissute nel nostro paese di cui hanno frequentato scuole, associazioni, di cui sanno la lingua e partecipano alle varie sfaccettature della vita sociale;
nel riparto delle competenze tra l’Unione Europea e gli Stati membri, la competenza in materia di attribuzione della cittadinanza nazionale spetta agli Stati membri e che, con il riconoscimento della cittadinanza, si acquista automaticamente la cittadinanza europea e lo statuto dei diritti ad essa collegata, tra cui la libera circolazione il diritto di soggiorno;
essa rappresenta anche una grande conquista di civiltà, per i bambini nati o cresciuti nel nostro Paese, che finalmente potranno essere cittadini a tutti gli effetti.
Considerato che:
negli ultimi mesi ha avuto una forte ripresa la mobilitazione de ‘L’Italia sono anch’io’ ed è nato il movimento ‘#italianisenzacittadinanza’, fondato nell’ottobre 2016 da giovani stranieri cresciuti in Italia, perché il Senato approvi al più presto la legge;
‘#italianisenzacittadinanza’ vede la partecipazione di numerosi giovani e associazioni anche di Bologna;
negli ultimi mesi si è svolta la campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”, promossa da Radicali Italiani, Arci, Acli, A Buon Diritto, Asgi, Centro Astalli, Casa della Carità Angelo Abriani, Cnca per proporre una legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi – Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro che è stata sostenuta anche dal Sindaco del Comune di Bologna;
in occasione dell’anniversario del voto della Riforma della legge sulla cittadinanza alla Camera nel 2016 il movimento ha organizzato i flashmob “fantasmi per legge” a Bologna, oltre che a Roma, Palermo, Reggio Emilia, Padova, Napoli.
Evidenziato che:
al 31/12/2016 gli stranieri 0-18 anni a Bologna sono 12.613 di cui 8677 nati in Italia;
5718 sono i bambini ( 0-6 anni) senza cittadinanza italiana residenti sul nostro territorio di cui 5250 nati in Italia;
gli stranieri iscritti ai nidi rappresentano il 19,3%, quelli alle scuole dell’infanzia rappresentano il 26,1%;
gli studenti ( 6-18 anni) iscritti nelle scuole primarie e secondaria di primo e di secondo grado vedono un’importante presenza di ragazzi stranieri che si attesta al 22,4% nelle scuole primarie , al 20,3% nelle scuole secondarie di primo grado e al 13,7% nelle scuole secondarie di secondo grado;
nel comune di Bologna sono complessivamente 10.928 i ragazzi iscritti alle scuole del territorio e potenzialmente interessati dalla riforma in oggetto.
Preso atto che:
la legge attualmente in vigore del ’92, è obsoleta, non corrisponde più ai tempi, ai rapporti sociali dell’Italia del 2017; problemi possono nascere da un momento all’altro e hanno ripercussioni anche pesanti a livello psicologico. Per es., può accadere che un ragazzo straniero senza cittadinanza non possa partecipare ai campi scuola all’estero, all’Erasmus, o debba pagare, in quanto non UE, tasse universitarie in alcuni Paesi il triplo più alte, ecc.;
una legge che sancisca il diritto alla cittadinanza in questo momento storico ha un significato enorme anche come risposta a spinte populiste, razziste e discriminatorie, perché potrebbe contribuire a cambiare il pensiero e la percezione comune sul fenomeno dell’immigrazione e sul destino di chi, entrato in Italia, si crea un percorso di lavoro e vita maturando doveri e diritti, fra cui quello all’essere riconosciuto come cittadino italiano; potrebbe inoltre finalmente dare al nostro Paese una normativa che può contribuire a un percorso di reale integrazione, costruendo un paese più forte, solidale, capace di guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo;
Considerato che:
il Presidente del Senato Pietro Grasso ha recentemente assicurato il suo impegno a far sì che la votazione del disegno di legge sia calendarizzata al più presto;
invita il Sindaco e la Giunta:
• a coinvolgere i parlamentari bolognesi che hanno votato la legge o dovranno votarla in Senato, ad attivarsi con il massimo impegno e a farsi promotori decisivi per una sua rapida approvazione anche nel Senato della Repubblica, anche eventualmente promuovendo azioni di sensibilizzazione dei Parlamentari di altre forze e movimenti politici;
• a rinnovare, nelle sedi ritenute più opportune, la richiesta di rapida approvazione della Legge in Senato, anche attraverso il voto di fiducia,
• a organizzare una iniziativa di ulteriore sensibilizzazione a Bologna insieme a ‘#italianisenzacittadinanza’;
• a sostenere la campagna di comunicazione dell’Associazione #italiani senza cittadinanza.
F.to: F. Mazzoni, C. Mazzanti, F. Errani, M. Ferri, M. Lombardo, R. Li Calzi, I. Angiuli, S. Lembi, A. Colombo, E. Leti, L. Bittini, N. De Filippo, M. Campaniello, R. Persiano, A. Frascaroli, E. Clancy, F. Martelloni.