Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato, nella seduta di lunedì 15 febbraio 2021, l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale PD Francesco Errani che riguarda il rispetto della legalità in Myanmar e il rilascio di Aung San Suu Kyi e dei prigionieri politici.

L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dai consiglieri e consigliere comunali PD Roberto Fattori, Simona Lembi, Mariaraffaella Ferri, Gabriella Montera, Andrea Colombo, Isabella Angiuli, Loretta Bittini, Luisa Guidone, Nicola De Filippo, Rosella Lama, Elena Leti, Federica Mazzoni, Vinicio Zanetti, nonché dalla consigliera Amelia Frascaroli.

Online è consultabile il comunicato stampa. Di seguito il testo dell’ordine del giorno.

Il Consiglio comunale

Premesso che:

– il Consiglio comunale di Bologna, negli anni, ha seguito con costante attenzione la situazione del Myanmar e il 15 settembre 2008 ha approvato all’unanimità il riconoscimento della cittadinanza onoraria ad Aung San Suu Kyi, quando la leader birmana – Premio Nobel per la pace nel 1991 – era agli arresti domiciliari;
– il 30 ottobre 2013, il Sindaco di Bologna ha consegnato la “Cittadinanza onoraria della città di Bologna” ad Aung San Suu Kyi, nel corso di una seduta solenne del Consiglio comunale, per il coraggio e la forza con cui si è battuta per la democrazia e la libertà;
– Aung San Suu Kyi, 75 anni, è stata imprigionata dalla giunta militare dal 1989 al 2010 e, dopo la sua liberazione e elezione al Parlamento del Myanmar, il primo aprile 2012 si è concretamente avviato il processo di transizione democratica e di riconciliazione nazionale;
– nel 2015, dopo aver vinto le prime elezioni libere dopo 25 anni, a novembre 2020 con il nuovo successo alle urne il partito della Lega Nazionale per la Democrazia guidato da Aung San Suu Kyi si preparava a governare per un altro quinquennio con l’obiettivo di un’autentica riconciliazione nazionale;
– l’esercito, cosi come prevede la Costituzione del Myanmar, continua a mantenere un potere molto importante, avendo il controllo di tre ministeri (Interno, Difesa e Confini);
– negli ultimi anni, la collaborazione politica, economica e sociale attivata tra l’Unione europea, l’Italia, la Regione Emilia-Romagna e il Myanmar, ha contribuito a sostenere un processo di transizione verso la democrazia e di riconciliazione nazionale;

Considerato che:

– il primo febbraio 2021, l’esercito ha rovesciato il governo eletto, arrestando Aung San Suu Kyi, dichiarando lo stato d’emergenza per un anno e consegnando il potere al capo delle forze armate militari;
– Nazioni Unite, Stati Uniti e Unione Europea hanno condannato il colpo di stato in Myanmar, chiedendo il rilascio delle persone arrestate. In particolare, l’inviata speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar Christine Schraner ha condannato la presa del potere militare, mentre l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE Borrell ha affermato che è stata violata la Costituzione e che l’UE è in contatto con i partner internazionali per una risposta coordinata, e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha invitato a “rispettare i risultati delle elezioni e ripristinare la democrazia”;
– il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a concordare una dichiarazione congiunta, dopo che Cina e Russia, membri permanenti del Consiglio, hanno deciso di non appoggiare la mozione di condanna al colpo di Stato;

Il Consiglio comunale di Bologna

– esprime vicinanza alla popolazione del Myanmar e chiede il rispetto della legalità e della volontà del popolo birmano;
– chiede l’immediata liberazione della concittadina Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici arrestati;
– auspica il superamento dei conflitti etnici per un autentico processo di riconciliazione e pace, e sostiene il percorso di transizione, nel rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.

f.to: F. Errani, R. Fattori, S. Lembi, M. Ferri, G. Montera, A. Colombo, I. Angiuli, L. Bittini, L. Guidone, N. De Filippo, R. Lama, E. Leti, F. Mazzoni, V. Zanetti, A. Frascaroli.