Lunedì 7 giugno 2021, il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno presentato dalla consigliera comunale PD Isabella Angiuli riguardo la proposta di presentare un appello per porre fine alla repressione dei partecipanti allo sciopero nazionale colombiano e per istituire commissioni nazionali di inchiesta sulle accuse di uso ingiustificato della forza nei confronti dei manifestanti.
. L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dai consiglieri comunali PD Roberto Fattori, Francesco Errani, Loretta Bittini, Rossella Lama, Nicola De Filippo, Piergiorgio Licciardello, Andrea Colombo, Vinicio Zanetti, Federica Mazzoni, Giulia Di Girolamo, Gabriella Montera, Simona Lembi, Roberta Li Calzi, Maria Caterina Manca.
Online ed in allegato è consultabile il relativo comunicato stampa. Di seguito il testo dell’ordine del giorno.
Il Consiglio Comunale
APPRESO CHE:
dal 28 aprile 2021 in Colombia è cominciato uno sciopero generale contro varie riforme antipopolari tra le quali l’iniquo progetto di riforma fiscale presentato dal Presidente Ivan Duque Marquez; il popolo colombiano è sceso in piazza per protestare contro queste riforme che, nel mezzo della crisi sanitaria legata al Covid-19, avrebbero aggravato ulteriormente la condizione di povertà estrema di larga parte della popolazione (il 42,5%
é in povertà monetaria e il 17,5% anche in povertà multidimensionale; secondo i dati della DANE al 29 aprile 2021 e 21 dicembre 2020 rispettivamente); in seguito allo sciopero e all’opposizione di gran parte dei parlamentari, il 2 maggio il Presidente Duque si è trovato costretto ad annunciare la sospensione dell’iter legislativo della riforma fiscale. dopo 4 giorni di cruenti scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Inoltre,
tale fatto ha portato alle conseguenti dimissioni del ministro delle Finanze, Alberto Carrasquilla, e della ministra degli Esteri, Claudia Blum. Nonostante ciò le manifestazioni sono continuate come forma di una risposta del popolo contro la violenza occorsa durante le precedenti manifestazioni e come forma di rivendicazione delle proteste già iniziate nel 2019; i manifestanti continuano lo sciopero dando voce ad altre richieste, come il ritiro della Legge 010 sulla riforma sanitaria, l’accesso ad un’educazione gratuita e di qualità, le garanzie e libertà democratiche, costituzionali e di manifestazione, così come la demilitarizzazione delle città e lo smantellamento del ESMAD, squadra anti sommossa colombiana.
CONSTATATO CHE:
le manifestazioni sono state represse con estrema e sproporzionata violenza da parte del corpo di polizia colombiano; la repressione si sta mostrando brutale anche attraverso l’intimidazione e l’uccisione di reporter e di attivisti per i diritti umani nonché tramite il disturbo delle infrastrutture di comunicazione al fine di ridurre al minimo la circolazione delle informazioni rispetto a quanto sta accadendo e anche attraverso il sabotaggio deirifornimenti e della libera circolazione delle persone verso i luoghi principali della protesta; dalla firma degli accordi di pace del 2016 si è verificata, secondo varie ONG colombiane, l’uccisione di più di 1000 persone tra leader sociali, ambientalisti ed esponenti politici, nonché la morte sospetta, lo scorso luglio, dell’osservatore ONU sui diritti umani, l’italiano Mario Paciolla, che si trovava in Colombia per seguire gli accordi
di pace.
APPRESO INOLTRE CHE:
le Nazioni Unite hanno espresso la loro preoccupazione per l’azione della polizia chiedendo al governo di intervenire per garantire ai colombiani il diritto di manifestare pacificamente; Amnesty International e l’ONG locale Temblores hanno diffuso note e documentato i casi di violenza.
Sollecitano le autorità colombiane «a porre fine alla repressione delle proteste e alla militarizzazione delle città e ad assicurare che i diritti umani siano al centro di ogni proposta politica, compresa la riforma del fisco»;
Comunicano la convalida di immagini che attesterebbe «l’uso non necessario ed eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza incaricate di controllare lo svolgimento delle proteste» ;
Confermano un uso improprio della forza «non sporadico ma costante», con cui si violano i diritti umani e il diritto internazionale;
Comunicano alla data odierna che durante le manifestazioni proseguite per tutto il mese di maggio 2021 sono avvenuti 3405 atti di aggressione di cui oltre 1445 arresti ingiustificati (la polizia arriva nelle case private e porta via i giovani con accuse false), oltre 43 omicidi, 22 casi di violenza sessuale, 47 di feriti agli occhi a causa di gas lacrimogeni, 175 casi di sparatorie;
Danno notizia dell’uso di armi letali e dell’uso indiscriminato di armi non letali (come gas lacrimogeni e cannoni ad acqua) da parte delle forze di sicurezza colombiane, a danno della popolazione, con episodi che hanno coinvolto anche colpi sparati da un blindato e da armi semiautomatiche, nonché il lancio di gas lacrimogeni da elicotteri in centri abitati.
RIMARCATO come in Colombia sia in corso l’utilizzo di mezzi militari e forze armate per reprimere la popolazione civile, impedendo la libertà di pacifica manifestazione;
che sono presenti video e immagini che testimoniano l’uso sproporzionato della forza della polizia e dei militari nei confronti dei cittadini, circolati in rete tra la fine di aprile e la metà di maggio 2021;
che vi sono state violenze e aggressioni sessuali nei confronti di donne da parte delle forze dell’ordine, la più eclatante riguardante una ragazza minorenne che, portata via con la forza da membri della polizia e aggredita sessualmente, una volta tornata a casa si è tolta la vita.
CONDANNA gli episodi di violenza e repressione che sono in corso in Colombia a seguito della mobilitazione popolare che si è opposta a un tentativo di riforma del fisco che ha scatenato numerose proteste pacifiche.
AUSPICA una mobilitazione internazionale, in particolare dei Paesi europei e del Governo italiano, che possa pretendere l’immediato blocco di ogni forma di violazione dei diritti umani e di violenza ai danni della cittadinanza colombiana; la sospensione, da parte del governo e del parlamento italiani, degli accordi tra Unione Europea e Colombia in base alla clausola che obbliga al rispetto dei diritti umani.
CHIEDE
al Parlamento e al Governo di procedere alla ratifica della sospensione dei succitati accordi tra Unione Europea e i suoi stati membri, con la Colombia; al Parlamento, al Governo e all’Unione Europea di esprimersi pubblicamente esigendo la fine delle violenze in Colombia e di prodigarsi con urgenza per l’invio di una commissione internazionale per garantire il rispetto dei diritti umani e la fine dell’impunità per i responsabili di questi crimini; al Parlamento e al Governo un impegno incisivo per giungere alla verità sulle circostanze che hanno portato alla morte nel luglio 2020 il nostro connazionale cooperante delle Nazioni Unite Mario Paciolla, impegnato nel rispetto degli accordi di pace tra Governo Colombiano e FARC; al Parlamento e al Governo di sollecitare pubblicamente il Governo Colombiano a consentire lo svolgimento di manifestazioni pacifiche impedendo gli atti di repressione violenta dei diritti umani da parte della forza pubblica
ESPRIME
Solidarietà al popolo colombiano e alla comunità colombiana presente sul nostro territorio e la più ampia condivisione delle preoccupazioni espresse dai cittadini colombiani residenti in Italia in merito alla situazione attuale del loro Paese
TENUTO CONTO della storia del Comune di Bologna medaglia d’oro al valore militare e civile per essersi sempre battuta in difesa della libertà degli esseri umani
INVITA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE A:
trasmettere il presente atto:
– al Presidente del Parlamento Europeo;
– all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
– al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana;
– al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del Governo italiano;
– alla Presidente del Senato;
– al Presidente della Camera.
f.to: I. Angiuli, R. Fattori, F. Errani, L. Bittini, R. Lama, N. De Filippo, P. Licciardello, A. Colombo, V. Zanetti, F. Mazzoni, G. Di Girolamo, G. Montera, S. Lembi, R. Li Calzi, M. C. Manca.