Lunedì 3 giugno 2019 il Consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno sulla promozione di progetti di pet therapy, presentato dalla consigliera comunale del Partito Democratico Maria Caterina Manca e successivamente modificato e sottoscritto dalle consigliere Federica Mazzoni e Elena Leti nel corso della seduta.

Di seguito il testo dell’intervento di presentazione in aula e dell’ordine del giorno. Online è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.

Intervento in aula della consigliera Maria Caterina Manca:

Si tratta di un ordine del giorno la cui presentazione risale al 18 settembre 2017 che pone l’attenzione sulla pet teraphy.

Il termine si riferisce ad una serie di attività, terapeutiche e non, svolte con la collaborazione degli animali da compagnia.

Il termine, in realta’, è stato progressivamente sostituito con una terminologia più precisa ed uniformata a livello internazionale, per indicare i vari tipi di interventi svolti con l’animale, distinguendoli in attività o terapie assistite con gli animali a secondo che vengano indirizzate a persone sane o malate con un fine ludico o terapeutico. Queste ultime debbono necessariamente essere eseguite esclusivamente da personale competente e specializzato; le attivita’ di tipo educativo e/o ludico vengono svolte soprattutto nelle istituzioni scolastiche, con lo scopo di migliorare specifiche capacità delle persone.

Importante da sottolineare e che, da qualche anno, la pet teraphy viene vista come un nuovo settore di ricerca scientifica, nella quale vengono valutati gli aspetti positivi del rapporto uomo-animale, con lo scopo di migliorare la salute dell’uomo.

Sono stati fatti passi avanti nel campo medico e scientifico dove numerosi studi, oggi comprovati da sempre più numerose esperienze, hanno rilevato che il rapporto uomo-animale produce un effettivo miglioramento dello stato di salute dei pazienti.

Il tema del benessere e della salute animale ha subito negli anni una profonda trasformazione culturale acquisendo una valenza sempre maggiore per la collettività che ne riconosce, finalmente l’enorme valore sociale, educativo e terapeutico specie degli animali d’affezione;

“Un animale da compagnia è in grado di offrire un amore senza confini e un’approvazione incondizionata. Molti anziani e persone sole hanno scoperto che questi animali sono in grado di soddisfare bisogni emozionali”. scriveva Boris Levinson nel 1962.

Ma chi era costui? Bene… era un medico, neuropsichiatra infantile, grazie al quale nasce ufficialmente, nel 1961, la terapia con gli animali da compagnia.

Il dott. Levinson, per la prima volta, presentò teorie plausibili e soprattutto verificabili su come la compagnia degli animali abbia degli effetti benefici nella cura dei disturbi della psiche.

Il tutto ebbe inizio nel 1953, quando Levinson, dimenticandosi di far uscire il suo cane Jingles, prima di una seduta di psicoterapia con un bambino affetto da una grave forma di autismo, per cui era stato sottoposto ad ogni tipo di trattamento senza nessun risultato, osservò che grazie alla presenza dell’animale, il bambino cominciava a manifestare le sue emozioni, a giocare con il cane e ad interagire con lui anche a livello emotivo ed affettivo, permettendo così anche allo psichiatra di inserirsi e di instaurare con lui un buon rapporto. Dopo questo avvenimento Levinson ripeté l’esperienza con altri suoi pazienti, riscontrando visibili effetti terapeutici quali miglioramento dell’umore, maggiore disponibilità alle relazioni interpersonali ed una migliore risposta alle terapie. Ovviamente le sue esperienze furono poi pubblicate.

Oggi, dunque, programmi assistiti con gli animali si stanno sviluppando notevolmente a livello internazionale.

In Italia la Pet Therapy è stata riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 che reca disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy.

Tale Decreto sancisce per la prima volta nella storia del nostro

Paese il ruolo affettivo che un animale può avere nella vita di una persona nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia ;

Il Ministero della salute, nel giugno del 2009, ha istituito il “Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti con gli animali e Pet therapy”e, attualmente, l’Italia è l’unica nazione al mondo che possiede un Centro di referenza nazionale sugli interventi assistiti dagli animali con un mandato ministeriale, ossia di natura pubblica. Le altre organizzazioni sono invece di natura privata ( fondazioni e associazioni). L’ impressione è che, questo lodevole primato non si sfrutti abbastanza. Anche per questo ritengo importante questo odg che può essere “di stimolo” nel nostro territorio perchè la percezione è che, anche da noi, la Pet Teraphy non sia abbastanza conosciuta e valorizzata.

E’ appurato, dunque, che i benefici della pet therapy sono riscontrabili in più ambiti, a livello fisico, cognitivo, psicosociale e psicomotorio.

E’ provato che Il contatto fisico con un animale (accarezzarlo, spazzolarlo), o anche solo la sua presenza in situazioni percepite come stressanti, abbassa i livelli d’ansia, con una conseguente diminuzione della pressione sanguigna e del battito cardiaco. Evidenze dimostrano che questi benefici possono prolungarsi nel tempo fino a diventare fattori protettivi nel rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

In quali contesti puo essere applicata? Nelle scuole, nelle prigioni, negli ospizi, negli ospedali, nei programmi di recupero per tossicodipendenti o per la riabilitazione di persone affette dal virus dell’HIV .

Un importante settore dove, credo sia veramente importante inserire i programmi di Pet Teraphy è, a mio parere, quello delle strutture per anziani in virtù del fatto che è ampiamente dimostrato che l’’interazione tra l’animale e la popolazione geriatrica non solo riduce i disturbi comportamentali (ad esempio l’agitazione e l’aggressività), lo stress e i disturbi dell’umore (ansia, apatia, depressione), ma stimola anche una certa funzione cognitiva residua.

Mi fermo sperando di avere, in sintesi, dato un perchè a questo ordine del giorno che ha come primo obiettivo quello di far si che la Pet Teraphy venga conosciuta e valorizzata di piu anche nel nostro territorio in maniera da promuovere maggiormante e al meglio progetti e interventi di assistenza con gli animali da affezione. Trattandosi di un tema di interesse trasversale auspico una ampia condivisione di questo odg.

La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. (Mahatma Gandhi)

Maria Caterina Manca

Ordine del giorno approvato:

Il Consiglio Comunale

Premesso che

Il tema del benessere e della salute animale ha subito negli anni una profonda trasformazione culturale non solo a livello europeo, ma anche nazionale e comunale, acquisendo una valenza sempre maggiore per la collettività, riconoscendone l’enorme valore sociale, educativo e terapeutico specie degli animali d’affezione;

Sono stati compiuti importanti passi avanti nel campo medico e scientifico dove numerosi studi, oggi comprovati da sempre più numerose esperienze, hanno rilevato che il rapporto uomo-animale produce un effettivo miglioramento dello stato di salute dei pazienti, la cosiddetta Pet Therapy;

L’espressione Pet Therapy sostituita con la più specifica “Interventi Assistiti Con Gli Animali (IAA)”, è un termine generale per indicare diversi tipi di prestazioni a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa, didattica e ricreativa che prevedono il coinvolgimento di animali domestici e che sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualunque causa, ma possono essere indirizzati anche a individui sani;

Considerato che

In Italia la Pet Therapy è stata riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute. Tale Decreto sancisce per la prima volta nella storia del nostro Paese il ruolo affettivo che un animale può avere nella vita di una persona nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia;

Il Ministero della salute nel giugno del 2009 ha istituito il “Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti con gli animali e Pet therapy ” e ha approvato l’Accordo Stato, Regioni e Province autonome recante “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)”, raccogliendo il crescente interesse della società verso trattamenti volti a garantire il recupero del benessere globale dell’individuo malato o in difficoltà, di promuovere lo studio e la diffusione dei vari tipi di attività svolte con gli animali uniformando i comportamenti degli operatori;

Nel 2015 è stato approvato l’Accordo Stato-Regioni recante “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)”.

Evidenziato che

I risultati di recenti studi scientifici indicano chiaramente come l’interazione con un animale porta ad un miglioramento delle condizioni di salute di pazienti affetti dalle più disparate patologie: neurologiche, psichiatriche, neuro-psichiatriche, motorie, comportamentali, genetiche;

I fruitori dei servizi di pet therapy sono molteplici e varie sono le condizioni problematiche di salute che trovano giovamento con questo tipo di attività, quali ad esempio autismo, Alzheimer, deficit dell’attenzione, tossicodipendenza, anoressia/bulimia, disturbi mentali, schizofrenia, problemi di integrazione sociale, disagio affettivo, depressione, sindromi ansiogene, disturbi ossessivo-compulsivi;

L’animale favorisce i rapporti interpersonali, può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità, può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione; nelle scuole aiuta a prevenire e contrastare il grave fenomeno del bullismo, attraverso l’introduzione di programmi specifici che agiscono sulla socializzazione, sulla relazione e sulla collaborazione tra pari; può migliorare la qualità della vita dei soggetti disabili e degli anziani perché l’animale è fonte di stimoli sia fisici che psichici;

Sottolineato che

affinchè la Pet Therapy possa essere svolta in modo efficiente, è necessaria la compenetrazione di diverse discipline, in cui le varie figure professionali con ruoli ben determinati devono essere in grado di interagire le une con le altre in modo complementare;

è necessario rafforzare la promozione e il sostegno della pet therapy qualificando le figure professionali e gli operatori in qualità di garanti del soggetto umano coinvolto nella relazione che si andrà a creare, poiché tale terapia viene praticata su persone fragili affette da svariate patologie fisiche e/o psichiche;

occorre incrementare la collaborazione con gli enti e le associazioni presenti sul territorio anche al fine di elevare e qualificare i percorsi terapeutici, di ricerca e di formazione relativi alla certificazione delle figure professionali e degli operatori, oltre a garantire l’idoneità degli animali impiegati nei programmi di interventi assistiti con animali;

nel 2016 sono state autorizzate dalla Regione Emilia-Romagna una ventina di richieste di pet therapy all’interno di strutture ospedaliere del territorio, e che -da mezzo stampa- emerge che a Bologna manchino protocolli e regolamenti inerenti;

Invita Sindaco e Giunta

a promuovere e sostenere azioni di sensibilizzazione e di realizzazione di programmi specifici sul tema della Pet Therapy nella sua più ampia accezione di interventi assistiti con gli animali che si svolgono non solo in contesti terapeutici ma anche educativi, ludici ecc., la cui finalità è comunque il benessere psicofisico della persone;

a prevedere una nuova regolamentazione per la tutela e il benessere degli animali e delle persone e della loro convivenza e interazione con i cittadini e le cittadine, anche negli spazi urbani;

a sollecitare le aziende sanitarie e ospedaliere della nostra città a predisporre appropriati e quanto più uniformi regolamenti per la pet therapy;

a verificare l’opportunità di elaborare un protocollo per la pet therapy con soggetti sanitari privati di ricovero e lunga degenza.

F.to: M.C. Manca, F. Mazzoni, E.Leti.