Lunedì 25 febbraio 2019 il consigliere comunale Francesco Errani è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale a seguito delle miacce ricevute dall’Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e delle ultime novità riguardo ai diritti dei richiedenti asilo in riferimento al decreto Salvini.
Online è disponibile il relativo comunicato stampa. Di seguito il testo dell’intervento.
Anche l’Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi è stato vittima del clima di intolleranza, divisione e odio che porta solo conflitti e insicurezza per tutti. In Italia, come in altri grandi paesi europei, c’è profonda preoccupazione per il crescente numero di attacchi motivati da ragioni etniche, religiose e razziali, un clima ostile e pericoloso che non può essere sottovalutato.
Ma moltissimi italiani credono ancora nel rispetto dei diritti umani e nel principio di solidarietà. Da Mons Zuppi viene un insegnamento di dialogo, di incontro e di coesione sociale che è in profonda sintonia con la storia e la cultura solidale e accogliente di Bologna.
Il 2 febbraio scorso, in 280 piazze in Italia, hanno manifestato più di 80.000 cittadini e oltre 400 associazioni.
Il prossimo 2 marzo possiamo esserci di nuovo per contestare una legge ingiusta e per riportare al centro di tutto le persone con i loro diritti. Per difendere la legalità, la democrazia, l’accoglienza, la solidarietà. L’invito è a partecipare alla manifestazione di sabato 2 marzo l’ “Italia che Resiste”: per contrastare le politiche disumane di questo governo, non possiamo infatti restare indifferenti. In tutte le città d’Italia, da Torino a Firenze, ci sarà una raccolta di barchette di carta, con dentro scritto un pensiero da parte dei manifestanti. A Firenze ci sarà anche uno scambio di libri. A Torino e Livorno verrà invece allestita una installazione che ricorda i viaggi in mare.
Il 2 marzo anche Bologna scende in piazza con “L’Italia che resiste”, per protestare contro il “decreto Sicurezza”: per resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e povertà.
Bologna è una città accogliente e solidale. Dalla Bologna che Accoglie (cittadini, mondo del volontariato e della buona cooperazione) può partire una battaglia di civiltà, un esempio per dimostrare come sia possibile fare politiche e azioni concrete di accoglienza e di cittadinanza per tutti. Un idea di città inclusiva, in grado di promuovere responsabilità diffusa e partecipazione dei cittadini.