Lunedì 31 gennaio 2022 la consigliera comunale PD Rita Monticelli è intervenuta ad apertura di seduta in Consiglio comunale sul caso di Patrick Zaki.

E’ notizia di poco fa che purtroppo l’udienza calendarizzata per oggi 1 febbraio 2022 è stata rinviata al 6 aprile p.v.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Domani a Mansura la prima udienza dopo la scarcerazione per Patrick Zaki.

Tutti speriamo in una soluzione definitiva. Vorremo far giungere al nostro concittadino onorario i segni della nostra partecipazione ed il sostegno da parte dell’Università di Bologna e della nostra città.

La stampa parla del suo esame sostenuto e anche noi vogliamo ricordarlo.

C’è chi si interroga perché così tanto sostegno per Patrick Zaki. Lui ha sostenuto l’esame “I movimenti delle donne nella storia moderna contemporanei italiana”.  Da Mary Wollstonecraft a Judith Butler, la storia dei movimenti delle donne e dei loro pensieri, delle loro lotte per l’emancipazione e del loro pensiero contro le disuguaglianze e per la parità, e per la valorizzazione delle differenze e delle diversità, e ci ha ricordato quanto la memoria del passato sia fondamentale per assumere la responsabilità del presente.

In questo periodo poi stiamo assistendo in molte parti del mondo a una forte urgenza di riprendere la questioni di genere, urgenza e difficoltà, movimenti pro e contro, dopo anni di percorsi le prospettive e le storie anche attraverso la letteratura e l’arte è fondamentale, perché questa conoscenza può non solo a contribuire a contrastare la violenza fisica, morale e verbale tra culture diverse, ma può anche rassicurare chi ne ha paura, perché l’uguaglianza attraverso le differenze è fonte di arrichimento e riconosce il nostro coabitare e la nostra seppure talvolta perturbante interdipendenza.

In questa settimana così importante per la storia e per la memoria individuale e collettiva parlare di genealogia e di storia delle donne è stato un ulteriore modo di testimoniare la responsabilità etica di chi si occupa di formazione.

Un esame così brillante non è soltanto la celebrazione della capacità del nostro studente che in condizioni così difficili ha voluto studiare e fare l’esame.

La gioia che ci ha trasmesso di essere lì davanti ad una commissione di studio, di avere potuto fare l’esame che conclude il suo primo semestre del primo anno prima che la sua vita si è interrotta ha per noi un significato collettivo più profondo:

per tutto il tempo quella possibilità di essere lì, anche se online, ci ha ricordato il diritto allo studio come un diritto fondamentale, la responsabilità di difenderlo come imperativo etico del nostro lavoro, in modo sovranazionale ed oltre ogni confine, e anche nei percorsi degli studenti universitari, in particolari di ricercatori e studenti che vivono in condizioni di rischio.

La serietà dello studio di Patrick è parte di quel percorso di conoscenza umanistica che dovrebbe essere la base della nostra educazione e ci ha anche ricordato anche, come si diceva prima, la funzione fondamentale della parola, della letteratura per ascoltare, conoscere, per capire, per trasmettere.

La memoria di cui abbiamo parlato nei nostri esami e soprattutto i discorsi e le testimonianza così importanti e così profondi di oggi sulla memoria della Shoah, della memoria così traumatica e indicibile, e della necessità per questo di condividerla, di testimoniarla e trasmetterla per quel crimine assoluto e anche contro i crimini contro l’umanità, con la propria distinta storia e di identità che tutto questo non avvenga mai più, ci invitano alla responsabilità del passato, non come peso, ma anche come dignità persino come bellezza, come riconoscimento della diversità, come fonte di arrichimento e di valore, come ingiunzione di un pensiero critico e di una vita interiore e collettiva etica.

Perché la dimensione più importante della storia e della memoria è il futuro, per Patrick e per tutti i nostri giovani.

In bocca al Lupo Patrick a te e di tutti coloro che si trovano in queste condizioni della tua città e della tua università.