Lunedì 28 maggio la consigliera comunale Isabella Angiuli è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale sul tema della Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano che sarà firmata tra pochi giorni a Bologna.
Online ed in allegato è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.
Il 31 Maggio a Bologna firmeremo la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano”, la cui prima applicazione sperimentale sarà sul settore del delivery-food. La Carta è nata dall’ascolto delle rivendicazioni degli Union Riders di Bologna.
Il punto di fondo è che una volta esisteva il porta pizze che lavorava per il pizzaiolo, oggi, invece, i riders… cicolo-fattorini lavorano per le grandi multinazionali che gli assegnano le consegne sulla base di algoritmi e valutano il lavoro in base ad asettiche formule matematiche e a cui fa comodo ritenerli autonomi alla stregua di altri professionisti.
E la battaglia dei riders per ottenere maggiori tutele è solo l’inizio, e l’ha ben compreso Marco Lombardo, il nostro assessore al Lavoro che è il caso di dirlo si è messo subito al lavoro su questa tematica.
Una risposta all’avanguardia quella del Comune di Bologna che ha saputo intercettare una tematica concreta attuale e che presto si estenderà a tutto il fenomeno della cd Gig Economy dove Algoritmi e Piattaforme Web condizionano il costo del lavoro a livello globale di fatto incidendo nella tessuto sociale ed economico di paesi democratici come il nostro dove anche la stessa democrazia può essere a rischio.
Per questo l’assessore Lombardo ha guidato la contrattazione con Imprese e Sindacati con il supporto delle forze politiche presenti in Consiglio comunale a partire da PD. Tutti gli attori interessati sono stati ascoltati e coinvolti, a partire da Union Riders, i sindacati dei Riders di Bologna, i sindacati confederali, 6 delle 7 aziende che in città consegnano a domicilio, impiegando circa 300 fattorini.
Si è trattato di un processo intenso ma se vogliamo relativamente breve (pochi mesi) se pensiamo ai tempi delle contrattazioni sindacali di una volta, di definizione e di condivisione della Carta di Bologna, la prima Carta dei Diritti ad essere firmata in Italia per assicurare diritti che per la maggior parte dei lavoratori subordinati sono cosa ovvia quali: l’Assicurazione Obbligatoria, una paga minima dignitosa, informazioni chiare sui contratti applicati, tutela dei dati personali, diritti sindacali e di sciopero.
É di pochi giorni fa la notizia che il segretario PD Martina intende estendere questa Carta a tutte le città amministrate dai Democratici ed anche in Regione Emilia Romagna è stata approvata all’unanimità una risoluzione di Sinistra Italiana, emendata dai 5S grazie al contributo importante del consigliere Mumolo (PD) il quale ha dichiarato : “se non ci sono tutele minime non è rapporto di lavoro, è servaggio.”
La Carta dei Diritti del Lavoro digitale verrà firmata a Bologna il 31.05.2018 alla presenza del Sindaco Merola. Auspico la massima condivisione e la sua sottoscrizione da parte di tutti gli attori coinvolti. Sarebbe un bel segnale in termini reputazionali se tutte le piattaforme la sottoscrivessero sin d’ora dimostrando che la loro crescita si basa sul valore e sulla qualità delle loro proposte e servizi e non sui minori costi generati dall’assenza di tutele dei loro lavoratori.
Staremo a vedere!