Lunedì 13 maggio 2019 il Consiglio comunale ha approvato il seguente ordine del giorno sottoscritto dai consiglieri comunali PD Claudio Mazzanti, Francesco Errani e Vinicio Zanetti sulla promozione delle adesioni alla Carta dei diritti dei lavoratori digitali.
Il testo dell’ordine del giorno è consultabile di seguito e tramite link al comunicato stampa.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE
– il settore del “digital food delivery” è in rapida espansione sia nel mondo sia in Italia, con prospettive di crescita molto rilevanti specie nei contesti metropolitani, tra i quali spiccano le grandi città tra le quali Bologna;
– in tale settore è coinvolto un numero crescente di lavoratici e lavoratori delle piattaforme, specialmente giovani, le cui condizioni di lavoro presentano aspetti problematici sul piano:
a) della qualificazione dei rapporti,
b) della rappresentanza collettiva degli interessi,
c) delle condizioni di lavoro e delle tutele individuali anche, ma non soltanto, di carattere economico, a partire dal delicato tema della salute e sicurezza sul luogo di lavoro;
CONSIDERATO CHE
– sia le istituzioni dell’Unione europea sia l’Organizzazione Internazionale del Lavoro hanno mostrato interesse e preoccupazione per le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori delle piattaforme, a partire dal tema della qualificazione dei relativi rapporti, atteso che “quasi tutti i lavoratori nell’economia on-demand sono considerati come lavoratori autonomi” e con questa qualifica “le piattaforme non sono tenute a versare contributi previdenziali e assistenziali” né a garantire standard salariali equi e dignitosi, il che, se per un verso potrebbe essere conseguenza di una errata qualificazione dei rapporti di lavoro, per altro verso, non esclude, in ogni caso, “l’estensione in chiave universale dei principi e diritti fondamentali del lavoro, indipendentemente dal tipo di contratto lavorativo e un maggior riconoscimento del ruolo delle parti sociali”;
– le istituzioni nazionali hanno, a più riprese, riconosciuto il problema, manifestando l’intenzione di risolverlo con provvedimenti normativi adeguati ma, fino ad ora, non si è dato seguito a impegni e promesse;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
– nella città di Bologna, il tema della tutela dei ciclofattorini impegnati nella consegna del cibo a domicilio e, più in generale, quella della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori digitali è, da tempo, parte dell’agenda politica, sia grazie alle molteplici iniziative messe in campo dalle organizzazioni, anche informali, dei riders, sia in ragione dell’impegno dell’Amministrazione comunale, come attesta, in particolare, la sottoscrizione, in data 31 maggio 2018, della Carta dei diritti dei lavoratori digitali, che molto ha fatto discutere, anche altrove, e che sta per compiere il suo primo anno;
– uno dei più rilevanti profili della Carta dei diritti dei lavoratori digitali è contemplato dall’art. 4 che, innanzitutto, esclude il pagamento a cottimo e, poi, garantisce una retribuzione oraria rispondente al canone costituzionale (Art. 36 Cost.) perché agganciata alla paga oraria prevista dal contratto collettivo nazionale di riferimento, stipulato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative;
– il divieto del cottimo e la previsione di una paga oraria, oltre a rispondere ai principi costituzionali di tutela della dignità del lavoro e di equità della retribuzione, rispondono, altresì, a prioritarie esigenze di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, nonché, indirettamente, a più generali esigenza di sicurezza nella circolazione stradale, come conferma un’ampia letteratura giuridica sul tema;
PRESO ATTO CHE
– proprio a Bologna si sono susseguite, negli ultimi giorni, le mobilitazioni dei riders e, in particolare, di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Glovo, culminate nello sciopero di venerdì 10 maggio ore 18-22, per contrastare la scelta della piattaforme di abolire la quota salariale oraria garantita – peraltro già notevolmente ridotta negli ultimi mesi, fino a raggiungere l’esigua cifra di 3,2 euro l’ora – per passare, in alcune rilevanti fasce orarie, al cottimo integrale;
– la strategia di alcune piattaforme digitali operanti nel settore del food-delivery, tra cui Glovo , risiede nel radicatasi nel contesto urbano e costituire la propria “flotta” applicando condizioni di lavoro che nel templ, progressivamente, peggiorano, fino all’abbandono di ogni forma di pagamento nella modalità “a tempo”, con conseguente peggioramento delle condizioni economiche e normative e, soprattutto, aggravio dei rischi in tema di salute e sicurezza sul lavoro.
TENUTO CONTO CHE
– dapprima il Sindaco di Bologna, già in occasione della sottoscrizione della Carta di Bologna e poi, a più riprese, l’Assessore con delega al Lavoro, Marco Lombardo, hanno stigmatizzato il comportamento delle piattaforme non firmatarie della Carta e, più ancora, quello delle multinazionali che, come Glovo, adottano il sistema del compenso a cottimo, sottolineandone gli effetti nefasti, sia sotto il profilo della dignità del lavoro, sia sul versante delle prioritarie esigenze di tutela della salute e sicurezza di lavoratori e cittadini;
– Riders Union Bologna, sottoscrittrice della Carta dei diritti dei lavoratori digitali e protagonista delle mobilitazioni in essere contro la piattaforma Glovo, ha pubblicamente richiesto a istituzioni e cittadinanza di esprimere solidarietà nei confronti dei ciclofattorini in lotta per condizioni di lavoro dignitose e invitato a boicottare Glovo, fino a quando non decidesse di retrocedere dalla scelta sopra riassunta.
ESPRIME
– la propria solidarietà nei confronti dei ciclofattorini di Glovo e, più in generale, nei confronti delle e dei riders in lotta contro una scelta che ritiene ingiusta, iniqua e pericolosa, anche sotto il profilo dei rischi per la salute e sicurezza delle cittadine e dei cittadini di Bologna, a partire da quanti, come i riders impegnati nelle consegne a domicilio, utilizzano la bicicletta per lavorare;
-igmatizza la condotta della piattaforma di food-delivery Glovo, invitando detta piattaforma a tornare sui suoi passi e, anzi, a sottoscrivere la Carta dei diritti dei lavoratori digitali, siglata a Bologna il 31 maggio 2018, rispettandone il contenuto;
INVITA inoltre il Sindaco e LA GIUNTA
ad adottare ogni comportamento e/o provvedimento utile a sollecitare l’adesione alla Carta dei diritti dei lavoratori digitali da parte delle piattaforme non firmatarie, scoraggiando in ogni modo possibile – nelle more di tale adesione – l’uso del cottimo da parte delle piattaforme, anche con il coinvolgimento degli esercenti i pubblici esercizi che si servono di tali piattaforme per le consegne a domicilio.
Ad utilizzare tutti i canali istituzionali (Sito Internet, Pagina Facebook, Istagram, Twitter, Newsletter, Canale Telegram, ecc) per dare massimo risalto alle piattaforme che rispettano i contenuti della Carta di Bologna, stigmatizzando quelle che se ne discostano, invitando espressamente cittadini, utenti ma anche esercenti ad utilizzare le prime. Provvedendo in seguito ad aggiornare tempestivamente le, eventuali, nuove adesioni alla Carta.
F.to: F. Martelloni, E. Clancy, C. Mazzanti, A. Palumbo, F. Errani e V. Zanetti.