Lunedì 12 febbraio 2018 il consigliere comunale Andrea Colombo è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito alla qualità dell’aria.
Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.
È necessario ragionare su provvedimenti più significativi su cui si sta ragionando.
E’ questa la risposta, ricevuta venerdì in forma scritta, alla domanda d’attualità che in modo preciso e puntuale avevo rivolto alla Giunta nel question time dello scorso 9 gennaio: quali “provvedimenti più significativi”di limitazione del traffico, che erano stati genericamente preannunciati sui giornali dopo la revoca della domenica ecologica, intende intraprendere per far fronte all’emergenza smog? Sì, avete proprio capito bene, la risposta ricevuta, dopo un mese, alla richiesta di misure urgenti per rendere l’aria più respirabile nella nostra città, è stata, letteralmente, questa frase: “E’ necessario ragionare su provvedimenti più significativi su cui si sta ragionando”.
Ebbene, all’inizio, devo ammetterlo, ho completamente perso il lume della ragione: ma che modo di ragionare è mai questo? mi sono detto. Così, sono rimasto senza parole, e naturalmente anche senza ragionamenti, perché, ragionando, ho pensato di avere in fondo buone ragioni a fare quella domanda, mi è parsa ragionevole (soprattutto dopo che nel 2017 Bologna è andata fuori legge, con ben 40 sforamenti di PM10, il dato peggiore degli ultimi 4 anni).
Ma poi ho pensato che, davanti a una risposta così ragionata, in effetti valeva la pena, prima di fare ragionamenti troppo affrettati, ragionarci su ancora un altro po’: magari voleva essere un ragionamento per assurdo? (in fondo in Italia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, muoiono ‘solo’ 90mila persone in ragione dell’anno, 250 in ragione di ciascun giorno, 10 in ragione di ogni ora, a causa di polveri sottili, biossido di azoto e ozono).
Ma purtroppo niente da fare, quella risposta continuava a rimbombare in testa: “E’ necessario ragionare su provvedimenti più significativi su cui si sta ragionando”. Allora mi sono chiesto: c’è una sola buona ragione per questo strepitoso anacoluto, con cui la politica e la sintassi se le sono date di santa ragione? E così, fatta una rapida ragionata, mi è venuto in mente l’esempio di anacoluto letterario per eccellenza che tutti i libri citano, quando il Manzoni, nei Promessi sposi, afferma: “Il coraggio, uno non se lo può dare”.
In ogni caso, smaltita l’arrabbiatura del primo momento e recuperata la ragione, ho trascorso l’intero weekend, potete ormai immaginare come: a ragionare, naturalmente. A mente fredda, vista anche la temperatura esterna, e a pancia piena, ché, come tutti sanno, si ragiona meglio.
Ho ragionato che chi chiede che la qualità dell’aria che respiriamo sia in cima alle priorità della politica abbia ragione da vendere (ricordo, tra l’altro, che la Commissione europea ha lanciato un ultimatum, pretendendo dall’Italia, entro oggi, la presentazione di “nuove misure credibili e puntuali” contro lo smog, per non finire davanti alla Corte di giustizia in procedura d’infrazione).
Ho ragionato che tanti cittadini, comprensibilmente, non vogliono più sentire ragioni e pretendono una valida ragione (per le scelte coraggiose mancate o che vanno addirittura nella direzione opposta alla necessaria riduzione dell’inquinamento, ad esempio quelle che favoriscono il traffico veicolare privato, mi viene da dire ragionando… a ruota libera).
Eppure, a forza di fare tutti questi ragionamenti, confesso solennemente, davanti a quest’Aula, di non essere arrivato a conclusioni accettabili, pardon ragionevoli. Mi sono solo domandato: ci sarà modo di farli ragionare? E allora ho pensato di condividere con voi, qui, oggi, manco a dirlo, tutto questo ragionamento, sperando che ciò porti tutti, in definitiva, a riacquistare l’uso della ragione.
Pare ce ne sia in effetti molto bisogno, a leggere la risposta ricevuta sotto la luce dell’insegnamento di Kant, che nel 1784 affermava: “L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo!” (Immanuel Kant, Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?, 1784).
Non vorrei, allora, proprio io, ragionare solo con la pancia o addirittura sragionare, aggravando ancora di più una situazione già piuttosto irragionevole e compromessa (un po’ come l’ambiente e la nostra salute, d’altra parte), ci mancherebbe.
Però, sinceramente — colleghi, rappresentanti della giunta — vi sembra un ragionamento ragionevole continuare a ragionare su provvedimenti su cui si sta ragionando? Quando chi di dovere ha finito di ragionare con la propria testa — con calma eh, per carità — fateci sapere.
Intanto, i polmoni, e anche l’intelligenza, dei consiglieri comunali e di tutti i bolognesi sono ancora in attesa di risposte, serie, e di provvedimenti, concreti, di riduzione del traffico e lotta all’inquinamento, per non morire soffocati di smog. E finché non arriveranno, statene certi, non ce ne faremo una ragione.
Il tempo ci darà ragione? Ai posteri l’ardua sentenza, sperando ovviamente che sia un po’ più a ragion veduta della risposta ricevuta alla domanda d’attualità. Perché, come ci ricorda Francisco Goya, “Il sonno della ragione genera mostri.