Lunedì 9 aprile 2018 il consigliere comunale Nicola De Filippo ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in Consiglio comunale sulla prima positiva operazione dell’Unità tutela soggetti deboli della Polizia Municipale, recentemente istituita.
Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.
Tutti abbiamo letto, in questi giorni, sui quotidiani cittadini, l’epilogo di una vicenda, cominciata per caso, in un appartamento della nostra periferia.
Una domenica dello scorso mese giunge, agli agenti della Polizia Municipale, la segnalazione di un cittadino disturbato dalla musica sacra ad altissimo volume proveniente da un appartamento.
Agli agenti, incaricati della verifica, si presenta una situazione che appare da subito “poco chiara”. L’appartamento è occupato da un uomo, agli arresti domiciliari per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale e dalla moglie, visibilmente provata, che dichiara di soffrire di emicrania. All’offerta di aiuto da parte degli agenti, la donna esita ma oppone un netto rifiuto.
L’esitazione tuttavia, mette in allarme il personale della Polizia Municipale, sensibile ai temi legati alle violenze familiari, grazie alla formazione ricevuta. A tale scopo, informati i superiori, viene avviato un monitoraggio del nucleo familiare, scoprendo che l’uomo è seguito da un Centro di salute mentale, pertanto l’osservazione della situazione viene intensificata.
A seguito di tentativi di contatto con la donna e con la figlia della coppia, residente fuori regione, due agenti in borghese riescono ad entrare nell’abitazione ed a parlare con la donna sempre più spaventata e succube del marito.
Dopo alcuni giorni la donna, in seguito all’ennesima violenza subita dal marito, si reca al Pronto Soccorso. In tale sede, gli agenti della Polizia Municipale finalmente riescono a convincerla a sporgere denuncia contro il marito.
Al momento l’uomo, sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio, si trova nel carcere di Modena; dovrà rispondere di evasione, sequestro di persona, minacce, lesioni, maltrattamenti in famiglia.
La signora è attualmente ospitata in una struttura protetta, seguita dalla Casa delle Donne per non subire violenza.
Mi congratulo e concordo con il Comandante della Polizia Municipale, Romano Mignani nel sottolineare che l’Unità tutela soggetti deboli, nata lo scorso novembre, ha portato a casa la prima positiva operazione di prevenzione e tutela di un soggetto a rischio.
L’Unità tutela soggetti deboli, nata come dicevo nel novembre del 2017 in seno alla Polizia Municipale di Bologna, si occupa di gestire vittime di violenza domestica, maltrattamenti e atti persecutori.
L’obiettivo del nucleo non è solo quello di attivarsi in fase di denuncia o di flagranza di reato, ma di lavorare sulla prevenzione, collaborando con l’intera rete di servizi presenti sul territorio.
L’Unità è frutto del “Protocollo di Intesa per il miglioramento della protezione delle donne che hanno subito violenza nell’ambito di relazioni di intimità” promosso da Comune e Prefettura di Bologna e firmato nel marzo 2017 da tutti i soggetti che in città, per ragioni diverse, vengono a contatto con le donne vittime di violenza.
Essa è formata, su base volontaria, da circa 40 agenti, compresi cinque ispettori, ai quali si aggiungeranno altri agenti, che hanno già fatto richiesta, entro l’anno.
Tutti gli agenti, per la maggior parte donne, hanno partecipato a una formazione specifica curata dalla Scuola interregionale di Polizia Locale.
La nuova Unità abbina, alle specifiche conoscenze, un’adeguata e specifica formazione al fine di acquisire tutta una serie di competenze necessarie per gestire situazioni di questo tipo, al fine di aiutare donne e minori vittime di qualsiasi forma di violenza.
Mi congratulo infine, per la scelta operata dalla Giunta nell’aver voluto e promosso questa ulteriore specializzazione della Polizia Municipale di Bologna, auspicando nel contempo, ulteriori e positive iniziative su queste tematiche.