Lunedì 3 maggio 2021, il consigliere comunale PD Francesco Errani è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR.
Online è consultabile il relativo comunicato stampa. Di seguito il testo dell’intervento.
Recovery Plan: nuove sfide e opportunità per una Bologna più verde, più digitale e più inclusiva
Secondo le previsioni macroeconomiche e fiscali presentate dalla Commissione europea lo scorso novembre, l’economia UE subisce una contrazione del 7,4% nel 2020, per poi crescere del 4,1% nel 2021 e del 3% nel 2022, ma l’incertezza rimane molto alta. L’Italia, anche prima della pandemia Covid-19, ha registrato performance economiche quasi sempre peggiori rispetto ad altri paesi europei (Spagna, Francia e Germania), e anche le previsioni mostrano una ripresa più lenta. Preoccupa soprattutto l’impatto del debito pubblico che potrebbe raggiungere il 160% e che rischia di condizionare anche la gestione della futura ripresa (alto debito pubblico; basso livello di crescita e produttività, in un contesto segnato da alti livelli di disoccupazione e da un ampio stock di crediti bancari deteriorati che rendono difficile far affluire il credito alle imprese). Per queste ragioni, il Piano italiano è importante, per rafforzare la crescita economica: per misure economiche di breve periodo, ma soprattutto per rafforzare la resilienza nel medio-lungo periodo, correggendo gli squilibri macroeconomici.
Il Piano nazionale presentato dal premier Draghi dà indicazioni ancora abbozzate anche sulla governance: la regia sarà di Palazzo Chigi e MEF, con il coinvolgimento dei Ministeri, mentre Regioni e Comuni dovrebbero avere un ruolo nell’attuazione.
Il Comune di Bologna, inoltre, oltre a snellire la burocrazia, credo abbia cinque assi nella manica:
– l’Università, capace di progetti spin-off che generano occupazione;
– la Cultura, intesa anche come ricchezza: abbiamo musei meravigliosi che devono essere promossi e valorizzati e servono più risorse alle biblioteche;
– le Conoscenze specializzate: Bologna sa ancora fare con le mani e sa insegnare ad usarle, cosa che in Europa oggi è rara. Bologna ha piccole aziende che brevettano macchinari straordinari venduti in tutto il mondo, queste risorse vanno organizzate in poli produttivi, serviti da infrastrutture e con agevolazioni;
– una nuova Mobilità metropolitana sostenibile e integrata (SFM; TPM, accessibilità dell’Appennino; rete ciclabile metropolitana);
– l’Educazione: occorre garantire il posto al nido a tutti e la qualità delle nostre scuole dell’infanzia, inoltre, è importante investire in edilizia scolastica innovativa di primo e secondo grado;