Lunedì 21 maggio 2018 la consigliera comunale Elena Leti ha presentato il seguente intervento di inizio seduta riguardo al rischio di sfratto del parc di sport urbano Oz di Via Stalingrado.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.

In via Stalingrado 59, esiste un immobile di ampie dimensioni, circa 12 mila mq, ex sede della azienda Samputensili che accoglie un gruppo di associazioni,che si riconoscono sotto il nome di OZ.

Il recupero dello stabile che versava in condizioni di degrado e costituiva ricovero per senza fissa dimora , centro dello spaccio della droga, territorio di prostituzione, è iniziato 5 anni fa dalla Associazione Planimetrie Culturali.

La finalità dell’associazione è stata quella di avviare un processo di rigenerazione urbana, attraverso un occupazione temporanea, approccio culturale, amministrativo così caldeggiato da tutte le amministrazioni pubbliche, da ritrovarlo anche citato all’art. 16 sotto l’indicazione di “usi temporanei”, della nuova legge urbanistica n.24 del 21/12/72017 della regione Emilia Romagna.

In questi 5 anni, il lavoro è stato portato avanti da una cordata di associazioni coordinate da Eden ASD,circa una trentina di realtà, che vedono più di 5000 iscritti, e il coinvolgimento di più di 260 giovani, in completa autonomia sia sotto il profilo economico che di risorse umane, che utilizzano lo spazio con regolare contratto di Comodato d’uso gratuito.

Uno spazio “bonificato” all’interno del quale è stato creato un Parco Sportivo per Sport Urbani ed attività circensi il più grande ed efficiente d’Italia e forse d’Europa, un insieme culturale di produzioni video, fotografiche ed artistiche. Un grande spazio di aggregazione e socializzazione, utilizzato e frequentato da molti ragazzi ed atleti. All’interno di questa superficie troviamo attrezzature, impianti, installazioni, tracciati e percorsi, palchi, bar, museo del flipper, teatri, sale espositive, sale prove , muri dipinti, utili per praticare parKour, skate, arrampicata, yoga, oltre ad attività come agricoltura permanente e falegnameria.

Questo luogo è un punto di riferimento culturale ed educativo del territorio, dove vengono accolti e seguiti anche ragazzi fragili in difficoltà economiche e sociali, attraverso i campi estivi, e la possibilità di accedere anche a chi non se lo può permettere e frequentare i corsi gratuitamente, così come è stato sottolineato dal presidente del Q.re Simone Borsari, che fin dall’inizio ha contribuito alla realizzazione di questo progetto.

Da qualche giorno però i nuovi proprietari UNIPOL che hanno acquistato attraverso un’asta giudiziaria l’immobile, sollecitano lo sgombero. Senza nulla togliere alla legittimità della richiesta, proprio per la particolarità di questa esperienza, per la tipologia unica di sport che vi si praticano, per il numero delle persone che vi accedono e utilizzano la struttura, per l’indotto e il rapporto con il contesto del territorio circostante si chiede di poter garantire a queste associazioni, ad OZ il tempo necessario per trovare un altra collocazione.

Questo per salvaguardare questa esperienza, patrimonio sportivo, culturale e sociale, raggiunto e costruito con tanta passione.