Lunedì 9 gennaio 2023 il consigliere comunale PD Franco Cima è intervenuto in Consiglio comunale sul tema dei minori non accompagnati per cui serve coordinamento.

Di seguito il testo dell’intervento ed il video di presentazione in aula.

I Comuni non possono essere lasciati soli. Necessario intervento del governo

L’intervento parte da un allarme delle cooperative sociali del territorio bolognese su flussi anomali di arrivi sul territorio bolognese. Il problema è sostanzialmente legato all’ipotesi di reti che sfruttano il sistema di accoglienza dei minori.

Il tema è evidenziato da tutti gli operatori della rete di accoglienza formata da varie Comunità, enti di formazione ed ovviamente i servizi del Comune.

Intanto chiariamo che con l’espressione “minore straniero non accompagnato” (MSNA), in ambito europeo e nazionale, si fa riferimento al minore di anni diciotto, cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea, che si trova, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale, privo di assistenza e rappresentanza legale da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili.
Che il tema posto dalle reti di accoglienza sia reale è testimoniato dai numeri.

25% di arrivi a Bologna Città proviene da altri territori nazionali e da altre accoglienze e da altre tutele aperte (e poi chiuse) da altri Comuni, in particolare del Sud.

Sono solo 12 i Comuni italiani dove si concentra gran parte dei MSNA. A Bologna si passa dai 264 MSNA del 2019 (su base annua) e si arriva ai 560 nei primi 11 mesi 2022. Va detto che questi numeri comprendono gli arrivi conseguenti alla crisi Ucraina. Diciamolo chiaramente. Su questi temi non bisogna speculare per creare allarme sociale. I temi si affrontano responsabilmente se si vuole
governare. E su questo come su altri temi, i comuni non possono supplire alle competenze dello stato. Se si vuole realmente affrontare il problema, bisogna operare pragmaticamente. E’ decisivo strutturare un sistema in cui tutti gli attori si sentano parte del gioco di squadra. A tutti i livelli: da quello nazionale a quello locale. Nessuno degli enti preposti a collaborare a un’accoglienza così complessa può pensare di concentrarsi solo sul proprio pezzo di lavoro, prescindendo dalla collaborazione con gli altri attori.

A livello nazionale, occorre governare il sistema in modo da ridistribuire i minori stranieri su tutti i territori in modo equo e proporzionale al numero degli abitanti. Il modello è quello della ripartizione dei migranti adulti. Si deve superare il gioco dello “scaricabarile” tra un ente locale e l’altro.

Evidentemente questa proposta dovrà andare di pari passo con una modifica della previsione normativa, per impedire che siano i MSNA a decidere dove stare. Non è una valutazione del minore decidere la sua collocazione ottimale!

Infine a livello locale è assolutamente decisivo rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra tutti i soggetti: dai servizi sociali alle Forze dell’ordine, dalla prefettura alla Procura e al Tribunale per i
minorenni, dalla Sanità alle scuole di formazione. Questo per evitare che l’accoglienza finisca per trovarsi all’angolo e senza avere strumenti e soluzioni.

A questo scopo nei tavoli in sede ANCI col ministro Piantedosi è stato chiaramente chiesto che in ogni almeno in ogni Regione Italiana ci sia un centro per la primissima accoglienza. E’ inutile girarci attorno. Se questi elementi non vengono presi in considerazione non si può parlare onestamente di volontà politica di incidere su questa situazione. Perché noi vogliamo nasconderci dietro un pensiero rozzo ma apparentemente sembra che ci sia un intento speculativo su questi temi. Vedi anche la recente vicenda dei porti sicuri che sembra (dico sembra) disegnare l’intento di mettere in difficoltà quei territori che più di altri hanno manifestato principi e valori di solidarietà ed accoglienza nei confronti dei migranti siano essi adulti o minori.

Guardate su questi temi c’è tanto di quello di cui abbiamo discusso nei mesi passati. Se vogliamo analizzare in controluce i fenomeni di disagio giovanile c’è anche la questione di che atteggiamento istituzionale privilegiamo nei confronti dei minori in generale. Va compreso in maniera profonda che i minori sono soggetti fragili e la missione educativa degli adulti non può essere solo quella “legge e ordine”. La comprensione del fenomeno dei MSNA a più largo raggio fa parte di questa tematica. Non lo dico io ma il Questore Isabella Fusiello in una sua recente intervista
(che ringraziamo per il suo prezioso lavoro sul nostro territorio). Quindi per chiudere. Si ad atteggiamenti responsabili, no a speculazioni politiche.

Qui il video della presentazione in aula