Lunedì 21 marzo 2022 la Consigliera comunale PD Cristina Ceretti è intervenuta ad apertura di seduta in Consiglio comunale in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down.

Il video integrale della seduta del Consiglio comunale è disponibile a questo link: https://youtu.be/S58W9jaDTtc

Si indica inoltre il minuto a cui è possibile riascoltare l’intervento della consigliera Cristina Ceretti : 1h03min12sec

Di seguito il testo dell’intervento di inizio seduta.

Il 21 marzo si ricorda in tutto il mondo la Giornata sulla sindrome di Down, un appuntamento voluto da Down Syndrome International e ufficializzato da una risoluzione dell’Onu.

Promuovere una cultura della diversità, abbattere ogni forma di pregiudizio e tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down. Questo il triplice obiettivo della Giornata, a sottolineare che le persone con sindrome di Down, causata da una copia in eccesso del cromosoma 21, non necessitano di bisogni speciali, come spesso si crede. Tutt’altro.

I bisogni delle persone con sindrome di Down sono bisogni umani, gli stessi di chiunque altro: studiare, lavorare, avere delle occasioni, far sentire la propria voce, essere ascoltati. Certo, possono necessitare di un sostegno, talvolta di assistenza vera e propria, ma ciò non rende diverse le loro esigenze, i loro sogni e desideri. Le persone con sindrome di down sono persone, diverse l’una dall’altra, che hanno in comune una forma variabile di disabilità intellettiva e alcune caratteristiche di sviluppo. Proprio per sottolineare la centralità e l’unicità di ognuno, all’interno del movimento internazionale si insiste sul parlare di loro come «persone con sindrome di Down» e non come «persone Down». Oggi è il caso di ribadirlo, perchè sempre più si abbia la consapevolezza che anche attraverso la scelta delle parole si può produrre un cambiamento.

Il mondo della disabilità ha molto da insegnarci: ad esempio che la vera felicità è possibile in ogni corpo e che la pazienza può attraversare quasi tutte le esperienze della giornata.

Oppure, e in questo le persone con sindrome di down ne sono maestre, che la lentezza non è rallentare o fermarsi, è un movimento diverso che parte da dentro. Viviamo in un mondo veloce, dove il tempo sembra via via contrarsi: continuamente connessi, iper-sollecitati dalle immagini, in una frenesia visiva e cognitiva, la nostra, dai tratti patologici. Le persone con sindrome di down ci ricordano invece che il cervello è una macchina lenta e, nel tentativo di imitare le macchine veloci, possiamo andare incontro a frustrazioni e affanni.

Il vero lavoro da fare insieme nei prossimi anni è proprio quello di far uscire dal cono d’ombra le tante storie e voci che ci fanno vedere le cose in modo nuovo e che ci consentono di dare corpo all’aggettivo progressista che indichiamo accanto al nome della nostra città. Non c’è movimento migliorativo senza lo sforzo collettivo di guardare la città sempre con occhi diversi e nuovi.

Chiudo dicendo che oggi si celebra anche un’altra ricorrenza: la giornata della poesia.

Mi piace pensare che questa coincidenza di data abbia un senso. La poesia d’altronde da sempre nasce da un disallineamento perchè sperimenta il miracolo continuo di un’altra voce.

Ce lo ha insegnato nel 1946 Martin Heidegger in quella magnifica lezione dal titolo “Perchè i poeti?”, fatta in occasione dei 20 anni dalla morte di Rilke: l’Altra Voce, l’altro, l’essenza dialogica, la relazione, sono l’essenza stessa della nostra esistenza.

Ed è proprio grazie a quel disallineamento, così come accade nella poesia e nell’arte, che possiamo guardare il mondo in modo più largo, più complesso, più composito e accedere ad una bellezza il più possibile condivisa.