Lunedì 7 novembre 2022 la consigliera comunale PD Mery De Martino è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito ai progetti ‘Bologna città 30’ e ‘tram’.
Di seguito il testo dell’intervento:
In questi giorni sulla cronaca locale si è molto parlato di mobilità, dall’avvio del progetto città 30, da terminare per giugno, al progetto del tram di cui due linee sono già state finanziate.
Tuttavia, mi ha molto colpito un editoriale del Corriere pubblicato in occasione di un tragico evento avvenuto a Roma in cui ha perso la vita un ragazzo di 18 anni, investito sul marciapiede mentre si stava recando alla fermata dell’autobus. Ironia della sorte, aveva appena visto un film al cinema che è un inno alla gioventù.
In quell’articolo vengono elencati alcuni ingredienti che qui a Bologna stiamo cercando di unire nel modo migliore per arrivare all’obiettivo principe di zero morti sulle strade.
A partire da un linguaggio sbagliato da cui i giornali spesso non sono esenti e che dobbiamo superare. Non esistono infatti strade killer o auto impazzite, ma persone che guidano senza essere consapevoli di avere sotto di sé una potenziale arma e, quindi, senza le giuste misure di sicurezza.
Per questo serve sempre più educazione, a partire dalle scuole, serve far rispettare le leggi con controlli sempre più frequenti e servono operazioni infrastrutturali che modifichino le nostre strade: marciapiedi piu grandi e strade più strette, molti più dossi e rotonde, piste e corsie ciclabili. Insomma, limiti fisici alla velocità e alla condivisione della strada.
Tutte queste azioni, qui a Bologna, sono già iniziate da tempo ma come purtroppo ci dimostrano i dati, e anche i recenti tragici incidenti, non sono sufficienti. Per questo, molto di più dovrà essere realizzato grazie all’attesissimo progetto della città 30, promosso non a caso da cittadine e cittadini organizzati. Un progetto che renderà anche i nostri automobilisti più sereni, proprio come in Olanda e in altri paesi europei, dove il traffico è fluidamente lento. Rallentare in città, infatti, significa perdere al massimo un minuto di tempo sul tragitto, come dicono i dati, e con quel minuto, guadagnare in sicurezza, con un drastico abbassamento del tasso di incidentalità e di pericolosità degli incidenti, e guadagnare in termini di stress, perché andare tutti più piano significa ridurre code e ingorghi con un traffico più fluido.
Certo, come ogni novità, anche questa porterà con sé paure e pregiudizi, e proprio per questo il Sindaco e l’Assessora Orioli hanno dall’inizio annunciato che il percorso di messa a terra della città 30 sarà un percorso partecipato con la cittadinanza e quindi con tutti i tipi di utenti della strada. Va bene, quindi, invocare alla condivisione e alla partecipazione come diverse forze politiche hanno fatto, ma questo principio è fortunatamente già stato espresso e inserito all’interno dei laboratori di quartiere che partiranno a breve. Ma ci tengo a sottolineare che se condividiamo la finalità di avere zero morti sulle nostre strade e un traffico più fluido, in questo percorso di condivisione e ascolto, non dovremo fermarci solo alla necessità di stabilire quali strade cittadine faranno eccezione, e ripeto eccezione, continuando a prevedere un limite di 50 km, ma dovremo soprattutto concentrarci sul come immaginiamo le nostre nuove strade a 30 km, strade che, come ben affermato dall’Assessora, non potranno limitarsi ad avere solo una nuova segnaletica ma dovranno strutturalmente cambiare. In questo, la condivisione e il confronto con la cittadinanza tutta sarà parimenti importante per capire a pieno il senso del progetto e tenere tutte e tutti insieme alta l’asticella perché niente sarebbe peggio di una realizzazione a metà.
E, sempre per raggiungere l’obiettivo di avere un traffico più sicuro e fluido, bisognerà continuare a investire con coraggio su opere strategiche. Noi lo stiamo facendo con il tram che vedrà la luce nei prossimi anni. Perché mettere quante più persone possibili nelle condizioni di usare un mezzo pubblico realmente competitivo per velocità, puntualità e frequenza, significa aiutare chi è costretto ad usare l’auto a trovare ancora meno traffico nelle strade. Chi lamenta il traffico in strada e poi cerca di bloccare un’opera come il tram, semplicemente non vuole che il problema venga realmente affrontato e risolto. Vuole mantenere tutto come è con la scusa dei cantieri, che certo saranno da gestire con il massimo dell’attenzione e della cura, ma che sono indispensabili se vogliamo un futuro per la Città sotto tutti i punti di vista.
Insomma, Presidente, le cose da fare saranno molte e si tengono tutte insieme in un’idea complessiva di mobilità sostenibile che questa Amministrazione possiede e che è sotto gli occhi di tutti. Sostenibile in termini di sicurezza, fluidità, inquinamento e democraticità dello spazio.
L’auspicio è che da Bologna possa partire un cambiamento che coinvolga tutto il Paese. Per questo l’idea lanciata dal Sindaco di una legge nazionale sulle città a 30 km è un’idea da sostenere con forza.
Nel nostro Paese da quando esiste la legge per omicidio stradale sono 2450 gli indagati, oltre uno al giorno.
Una statistica non degna di un paese civile e che mostra tutta la nostra imperdonabile arretratezza. Che ci rende complici di migliaia di vite ingiustamente spezzate.