Lunedì 25 giugno 2018 il consigliere comunale Francesco Errani ha presentato il seguente intervento di inizio seduta riguardo all’associazione Arvaia ed il primo CSA, incontro delle comunità di cittadini che unitamente ai contadini producono il cibo che consumano.
Di seguito è disponibile il testo dell’intervento, tramite link il relativo comunicato stampa.
Sabato e domenica, a Villa Bernaroli, c’è stato il primo incontro in Italia delle CSA (Community Supported Agricolture, le Comunità che Supportano l’Agricoltura): le comunità di cittadini che si organizzano per produrre direttamente, insieme ai contadini, il cibo che metteranno sulla propria tavola.
Arvaia (‘pisello’ in dialetto bolognese) è una cooperativa di cittadini e contadini nata nel febbraio del 2013 alle porte di Bologna ed è la prima esperienza in Italia sul modello dei CSA, associazioni di cittadini presenti in Europa e nel mondo che si fanno attori nella produzione sostenibile di cibo.
Un’esperienza di riappropriazione della terra, coltivando prodotti secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica all’interno del Parco Città Campagna di Bologna. L’esperienza si basa su una gestione partecipata della produzione agricola.
Il terreno coltivabile è di proprietà del Comune di Bologna, che sta lavorando ad un progetto di ricostruzione del paesaggio tipico della campagna bolognese. Arvaia ha in affidamento quaranta ettari di terra per coltivare verdure e ortaggi per i soci della cooperativa. Il progetto oltre ad una forte valenza ambientale (agricoltura biologica, biodinamica e a km 0), ha anche finalità sociali.
In pochi mesi, più di 400 persone sono diventate socie di Arvaia: liberi professionisti, insegnanti, dipendenti pubblici, che oltre a ritirare la cassetta di ortaggi ogni settimana, dedicano un pò del loro tempo per supportare la coltivazione dei campi e l’attività della cooperativa.
Si può partecipare alla vita della cooperativa in molti modi: “agrifitness” fra gli ortaggi, comunicazione, formazione o gestione amministrativa.
L’obiettivo è anche di dare opportunità di lavoro a persone svantaggiate, prevedendo anche la possibilità di aderire e fruire dei prodotti in cambio di ore di lavoro anziché di un contributo economico.
L’agricoltura sociale è una via che permette ripristino, valorizzazione e manutenzione del paesaggio attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini.
Un nuovo modello di sviluppo è possibile, uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.