Lunedì 24 aprile 2023 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale sulla celebrazione del 25 aprile.

Qui è disponibile il video della presentazione in aula.

Qui di seguito il testo dell’intervento in aula.

Domani celebreremo il 25 aprile, una festa che dovrebbe essere riconosciuta da tutti perché simbolo della libertà ritrovata, e lo stiamo già facendo in questi giorni. Nel Quartiere dove risiedo in particolare, siamo già partiti ieri, con una camminata organizzata dall’ANPI Bolognina per ricordare, non dimenticare e sottolineare una storia, quella della Resistenza che ha portato alla liberazione dal fascismo e alla nostra Costituzione. Ovviamente inserisco la parola sottolineare, per rivolgermi al presidente del Senato La Russa e per le sue dichiarazioni che hanno giustamente provocato reazioni e preoccupazioni perché sono a tutti gli effetti segnali gravissimi e allarmanti.
Sì, ieri la Ministra Bernini ha cercato di smorzare le affermazioni di La Russa dicendo che il 25 Aprile deve essere una festa unificante e non divisa, ma credo che comunque l’attenzione sulle parole vada posta perché non si tratta di una scivolata da rimediare. Dire che la Costituzione non è antifascista quando lo è fa pensare, e fa pensare leggere che secondo La Russa non lo è perché la parola antifascismo non è contenuta, quando di fatto è contenuta la parola fascismo ed è legata al suo divieto totale. Fa pensare e indignare, come fa indignare l’idea di un’ANPI imbavagliata, lo dico pensando a Bergamo o ad altre città, di destra, che la terranno esclusa. Sono tutti aspetti comunque chiari, incomprensibili a molti che ispirano, come noi, le loro intenzioni e azioni a valori costituzionali, ma molto chiari ai fascisti. E questo governo si muove con questo intento e questi fatti legati al 25 aprile ne sono l’ennesima prova perché abbiamo a che fare con una destra che vuole cancellare e riscrivere la storia, arrivando a utilizzare per affrontare l’immigrazione il termine sostituzione etnica, termine fascista utilizzato nei confronti del popolo ebraico durante il trentennio e che richiama i campi di concentramento in Italia. Una destra che non sta facendo nulla per garantire e rendere agibili i diritti. E l’indignazione più grande sta proprio qui, perché tutte queste dichiarazioni che escono dalle pagine nazionali, suscitando bufere e giuste reazioni in merito, per la destra sono anche la scusa per non affrontare quello che andrebbe affrontato…
Perché forse di promesse e di propaganda ne hanno fatta troppa. E allora che alle parole facciano susseguire i fatti e che la smettano, a partire da La Russa, di perdere tempo e inizino a fare politiche serie anziché illudere le famiglie. Perché, e faccio degli esempi, nonostante Bologna sia una delle città d’Italia che si distingue per la qualità dei servizi, sento sempre da questi banchi, l’opposizione criticare :” più fondi alla scuola, ai nidi, ai centri estivi ecc.. .” poi però dalle pagine della stampa nazionale scopriamo che il governo decide di tagliare sui nidi, sulla casa, sul welfare e sulla sanità, e allora? C’è qualcosa che tocca, no? Quante volte ho sentito dall’opposizione di questo Consiglio parlare di casa, eppure lo sappiamo benissimo, le politiche locali hanno bisogno di sostegno dal governo; anche sul lavoro, leggiamo che verrà modificato il reddito di cittadinanza e si darà più spazio al precariato, questo sta facendo il governo! Sì, parlano di incentivi sui Neet, ma gli stessi imprenditori stanno dicendo che servirà a ben poco! Un totale delirio con tagli pesantissimi che metteranno in crisi tutti i comuni e a ricaduta tutti i cittadini che
hanno più bisogno.

Questo è quanto, e quindi credo che tutti noi abbiamo il dovere di rispondere a tante gravità, pretendendo serietà responsabilità e coerenza. E quando parlo di coerenza mi riferisco anche al fatto, che come opposizione del Consiglio comunale non si possono criticare le politiche dell’amministrazione di Bologna quando siamo di fronte a un governo che sta, nelle parole e nei fatti, mettendo in crisi un intero Paese. E anche per questo e oggi più che mai, auguro a tutti Buon 25 aprile, perché, e mi accingo a concludere, gli anni sono bui e le battaglie tante.

W la Resistenza!