Martedì 25 novembre 2024 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta dal titolo ” Volontariato penitenziario, le sfide per il futuro”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento in aula.
Giovedì scorso in Regione si è tenuto un importante convegno sul volontariato penitenziario. Una preziosa occasione di riflessione da cui è emersa la centralità di un volontariato quotidianamente impegnato per migliorare le condizioni detentive e di reinserimento delle persone private della libertà personale. Grazie a un lavoro di ricerca su scala regionale, realizzato per conto del Garante Cavalieri, da Volabo e da CSV-NET Emilia Romagna, sono emersi spunti utili per comprendere quanto l’associazionismo sia fondamentale per alleviare le sofferenze nella detenzione, creare speranza nelle vite, superare pregiudizi e distorsioni presenti nella società. Sono emerse potenzialità e difficoltà accanto alla necessità di valorizzare il ruolo di un associazionismo che è fondamentale per esercitare i diritti dei più fragili, dei minori e dei loro familiari. L’attenzione è stata posta anche su un sistema che ha bisogno di essere ammodernato e che deve dare il giusto riconoscimento al volontariato.
In quest’ottica le basi per un approccio più efficace si racchiudono nella creazione di un modello capace di favorire processi collaborativi di confronto e condivisione, per reimpostare attraverso l’analisi delle specificità, risposte dettate da processi decisionali partecipati.
I risultati del rapporto e le considerazioni esplicitate nel corso della mattinata ci dicono a chiare lettere che va cambiato il paradigma culturale e che il volontariato è determinante in questa azione che pone al centro la persona e il significato più autentico della pena. Confermano l’importanza di dare voce e luce a tutti coloro che si adoperano con gratuità per portare avanti principi che si ispirano al valore delle relazioni e della solidarietà. Un passo importante che ha tracciato la strada verso un ascolto e un’interazione nuova tra volontariato, soggetti del contesto penitenziario, enti locali e territorio. In questa direzione sia la diffusione di buone prassi che la creazione di procedure organiche per sostenere azioni e rafforzare i coordinamenti locali esistenti, è fondamentale. La questione carceraria “va affrontata con risolutezza” e co- progettare aiuta ad affrontare in maniera adeguata le sofferenze che crescono. Il sovraffollamento, il calo di risorse, le problematiche sociali e psicologiche in aumento, la trasformazione delle carceri in discariche sociali, accentuata dal Governo, sono un ostacolo all’intervento dei volontari e di tutti coloro che fanno parte del sistema penitenziario. Non è un momento semplice perché l’orientamento nazionale, repressivo e securitario va in senso del tutto contrario. Anche per questo gli enti locali e regionali sono oggi chiamati a un maggiore sforzo e impegno per creare soluzioni, promuovere prevenzione, pari opportunità’, reinserimento sociale, lavorativo e abitativo. Molto si può ancora fare. Dobbiamo unire le forze, sostenere con concretezza quanto emerso giovedì, perseguire un lavoro territoriale in atto e partecipare il 30 novembre alla manifestazione il “Dramma delle carceri” perché esserci significa dare impulso a un lavoro comune.