Lunedì 3 aprile 2023 il consigliere comunale PD Roberto Iovine è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale sul problema dei fondi a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale.
Qui è disponibile il video della presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento in aula.
Rilanciamo il Sistema Sanitario nazionale?
Come ho illustrato la scorsa settimana, nella nostra Regione i posti letto per la riabilitazione delle gravi cerebro lesioni sono ampiamente sufficienti alla richiesta locale ma anche a rispondere alle richieste di ricovero di pazienti fuori-regione, collaborando ad un saldo positivo per le nostre casse.
In particolare nella Area Vasta Centro sono presenti ben 76 posti letto per la riabilitazione dei pazienti con gravi cerebro lesioni e cioè 10 alla casa dei risvegli presso l’ospedale Bellaria, 41 posti letto presso l’ospedale di Ferrara e 26 presso l’ospedale di Montecatone di Imola, struttura di proprietà pubblica.
La situazione di ampia sufficienza è stata implicitamente confermata anche dall’assessore nella intervista del corriere del 29 quando l’intervistatore ottiene conferma sul fatto che l’assessorato abbia chiesto al privato convenzionato un numero minore di posti letto di alta complessità e più letti di cure intermedie.
Si sente parlare in questi giorni che il privato profit potrebbe ottenere l’accreditamento anche per posti letto di riabilitazione dedicati alle gravi cerebro lesioni, che sino ad ora non aveva.
Dal punto di vista tecnico, in qualità di Direttore del Dipartimento di Riabilitazione dell’Area Metropolitana, devo dire che la cosa contrasterebbe con i due fatti sovra esposti e cioè:
– non abbiamo bisogno di posti letto ulteriori;
– la apertura al privato convenzionato, seppure per pazienti extra-regione, creerebbe una indesiderata concorrenza tra strutture pubbliche e private, con l’ulteriore rischio di vedere sottoutilizzate le strutture pubbliche a favore delle convenzionate.
Dal punto di vista politico, mi chiedo invece:
– se abbiamo un eccesso di posti letto per acuti mentre secondo le valutazioni nazionali la nostra città metropolitana è ancora carente di posti letto intermedi: perché allora accreditare pl che non sono funzionali alle nostre attuali necessità?
Nelle altre interviste citate nonché dalla recente trasmissione Piazza Pulita e dalla relazione del Dott. Cartabellotta alla 15° Conferenza Nazionale del GIMBE, sembra emergere un consenso piuttosto ampio al mantenimento del Sistema Sanitario Nazionale Universalistico ed in tal senso si è espresso più volte l’assessorato regionale e comunale alla sanità.
Sul rapporto con il privato il dott. Cartabellotta rimarca:
RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO E SANITÀ INTEGRATIVA. L’annuario statistico del SSN pubblicato il 23 marzo documenta l’espansione delle strutture sanitarie private accreditate, ovvero rimborsate con il denaro pubblico. Nel 2021 le strutture private accreditate ospedaliere sono 995, un numero quasi raddoppiato in 10 anni (n. 525 nel 2011, 46,9% del totale) e pari al 48,6% del totale. Tra il 2011 e il 2021 aumentano anche quelle di specialistica ambulatoriale da 5.587 a 8.778 (da 58,9% a 60,4% del totale), quelle deputate all’assistenza residenziale che da 4.884 strutture passano a 7.984 (da 76,5% all’84% del totale) e semiresidenziale che da 1.712 salgono a 3.005 (da 63,5% a 71,3% del totale). Infine le strutture riabilitative passano da 746 a 1.154 (da 75,1% al 78,2% del totale). «Il nostro Piano di Rilancio – ha precisato il Presidente – mira ad arginare l’espansione incontrollata del privato accreditato, sia normando l’integrazione pubblico-privato, sia riordinando la normativa sui fondi sanitari oggi un vero e proprio “cavallo di troia” che dirotta su assicurazioni e sanità privata accreditata risorse pubbliche provenienti dalla defiscalizzazione dei fondi sanitari»
Aprire al privato convenzionato letti di alta complessità riabilitativa appare quindi, anche dal punto di vista politico, in apparente contraddizione con le dichiarazioni a favore del rilancio del SSN
Per questo e per altri motivi, credo che si renda necessaria una udienza conoscitiva sulle direttive del Piano di Rientro che verrà proposto al MEF al fine di evitare il commissariamento, evento assolutamente indesiderato ed esiziale per la nostra sanità della nostra Regione.