Lunedì 25 giugno 2018 ed il 2 luglio 2018 il consigliere comunale Claudio Mazzanti ha presentato i seguenti intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.
Di seguito il testo degli interventi.
Seduta del Consiglio comunale del 2 luglio 2018
Il primo punto che tratto è la lettera che oggi voi trovate sul giornale “La Città di Bologna”. E’ di un generale che oggi è in pensione che ci racconta una parte della storia dei Prati di Caprara. Credo sia abbastanza interessante, perché collima esattamente con i primi ritrovamenti e la cosa che pone in rilievo è come mai si permette anche a bambini, a minori di entrare in quel comparto. Già c’è stato un intervento dell’autorità di pubblica sicurezza, della Questura insieme ai vigili urbani; credo che quanto dichiarato da questo alto ufficiale appartenente al Genio, quindi persona che per decenni ha fatto bonifiche, sia estremamente preoccupante. Spero, e mi auguro, che chi si assume la responsabilità e la proprietà dell’area creino le condizioni perché pericoli non se ne corrano e attuino quanto prevede la legge per le aree destinate ad attività militari attive, come furono i Prati di Caprara.
Seduta del Consiglio comunale del 25 giugno 2018
Parto con il primo, Prati di Caprara. Mi sembra che questa discussione ormai sta prendendo ambiti che non sono oggettivamente quelli corrispondenti a quel tipo di realtà. Ho voluto fare questo intervento, dopo l’intervento del Sindaco apparso su “Repubblica”, per ricordare a tutti, in modo molto chiaro, cosa significa operare in un’area militare e cosa significa operare in un’area dove fino a dieci anni fa, dove lì vi erano quegli alberi, vi erano capannoni, pavimenti che ancora a tutt’oggi sono lì e cosa significa quell’area militare.
Quell’area militare, se anche domani la proprietà, il demanio, l’INVIMIT decidesse che tutti i quarantasette ettari fossero un parco, andrebbe bonificata. Qual è la differenza fra una bonifica di un’area edificata e la bonifica di un’area a parco? Ce lo dice Villa Angeletti, ce lo dice Lunetta Mariotti: anziché andare in profondità otto/nove metri, si va ad una profondità fra i due e i tre metri, ma bonificando e per fortuna che la legge questo ci impone: la bonifica bellica e la bonifica ambientale.
In questi giorni sta partendo la bonifica bellica di un’area che non è militare, ma è un’area classificata rossa, perché è stata una zona ampiamente bombardata, quella del mercato ortofrutticolo. Dovreste vedere cosa significa, così come quando hanno bonificato l’area attigua delle Ferrovie dello Stato. Ruspe hanno livellato il terreno, rimosso i pavimenti esistenti, vecchi di quasi ottant’anni e una trivella per dei quadrati di un metro o due metri quadri va in profondità fino a otto metri per vedere se vi sono residuati. Nel momento in cui quel sensore si ferma, bisogna andare a vedere che cosa c’è sotto. Parte la ruspa e scava. Ci può essere un sasso, ci può essere un pezzo di ferro, ma ci può essere anche una bomba come quella trovata vicino alla stazione di 500 libbre o come quelle ritrovate nel piccolo pezzo, bonificato bellicamente, dell’area scolastica. Sottolineo il “piccolo” perché la rimanente area ancora deve essere bonificata, con il ritrovamento di mine, bombe da mortaio, fucili e quant’altro. Quindi questo è il punto importante e fondamentale prima di ogni altra cosa. Abbiamo bonificato dei parchi, li abbiamo realizzati e sono lì visibili a tutti, prima però abbiamo tolto tonnellate di materiale inquinante e di porcherie.