Lunedì 30 settembre 2024 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno per rimuovere gli ostacoli burocratici, avviando una sperimentazione presso gli uffici comunali per il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi familiari e potenziare il personale degli uffici immigrazione delle Questure, dello sportello unico per l’immigrazione delle Prefetture e dell’Ufficio stranieri del Comune di Bologna.
L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali Mery De Martino, Rita Monticelli, Michele Campaniello, Cristina Ceretti, Roberta Toschi, Antonella Di Pietro.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
Premesso che
Secondo i dati ufficiali ISTAT, al 1° gennaio 2023 i cittadini stranieri residenti in Italia sono 5.141.341 e rappresentano l’8,7% della popolazione residente. I cittadini non comunitari con regolare permesso sono oltre 3 milioni e 700mila, dei quali il 65,8% ha un permesso di soggiorno di lungo periodo. Tra i cittadini extra-UE la collettività ucraina, superando quella cinese, si colloca al terzo posto per numero di presenze dopo quella marocchina e quella albanese.
Venendo all’Emilia-Romagna, i dati del 31 dicembre 2022 segnalano la presenza di 574.555 residenti stranieri, corrispondenti al 12,8% della popolazione regionale; tra questi, 387.013 soggiornanti provengono da paesi extra-UE. La Città metropolitana di Bologna ospita oltre il 25% degli stranieri residenti in Emilia-Romagna. Le persone in possesso di valido titolo di soggiorno al 31 dicembre 2022, regolarmente soggiornanti nella provincia di Bologna, sono 146.200.
Nella città di Bologna, tra i 103.412 residenti stranieri, i nati all’estero sono naturalmente la maggioranza, ma è significativo che 21.754 stranieri siano nati in Italia. Tale dato si ribalta tra i figli di immigrati stranieri, dal momento che oltre due terzi di questi – poco più di 19.000 persone – è nato in Italia. L’arrivo e la presenza di cittadini stranieri sul territorio italiano e bolognese sono fenomeni ormai strutturali.
CONSIDERATO CHE
A livello nazionale nel 2022 sono stati rilasciati 449.118 permessi di soggiorno. La crisi ucraina, con la concessione di quasi 148mila nuovi permessi per protezione temporanea, ha notevolmente contribuito all’incremento. Sono aumentati anche i permessi rilasciati per altri motivi, come il lavoro e lo studio (dati ISTAT).
Il recente Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025”, prevede circa 450mila ingressi, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri. Ai sensi dell’articolo 5, le quote massime di ingresso di lavoratori stranieri da ammettere per lavoro subordinato, anche stagionale, e per lavoro autonomo sono, complessivamente, 136.000 per l’anno 2023, 151.000 per il 2024 e 165.000 per il 2025.
A livello regionale, il 58,7% dei cittadini stranieri soggiornanti in Emilia-Romagna è titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo: un dato che dimostra la tendenza alla stabilizzazione; tale elemento è ulteriormente consolidato dai nuovi permessi per motivi familiari rilasciati nel corso dello stesso anno 2022, pari a 12.654, e dai permessi di natura umanitaria (di cui 9.015 a favore di ucraini in fuga dalla guerra). (Dossier Statistico Immigrazione 2023).
Secondo i dati del rapporto 2022 dell’Osservatorio interistituzionale sugli stranieri in provincia di Bologna, le autorizzazioni al soggiorno rilasciate dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022 sono in crescita, pari a 34.458.
CONSIDERATO INOLTRE CHE
Il permesso di soggiorno è un’autorizzazione amministrativa concessa ai cittadini stranieri per poter soggiornare regolarmente nel territorio dello Stato italiano. I cittadini dell’Unione Europea non devono richiedere il permesso di soggiorno.
La richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno deve essere presentata presso il Questore della provincia di dimora almeno 60 giorni prima della scadenza o entro e non oltre 60 giorni
dalla data di scadenza.
Oggi, per rinnovare i permessi di soggiorno per familiari, i tempi per avere l’appuntamento con la questura di Bologna sono di 60 giorni, a cui si aggiungono circa 8 mesi per il rilascio del documento. Nel caso di permessi di breve durata, il cittadino straniero si trova coinvolto in una corsa ad ostacoli tra date vincolanti e appuntamenti ripetuti. Il processo di rinnovo ha sempre comportato numerose difficoltà, specialmente per gli individui più fragili.
Le lungaggini burocratiche riguardano anche il ricongiungimento familiare. La Prefettura di Bologna, attraverso lo Sportello Unico per l’Immigrazione, è tenuta a rilasciare o negare il Nulla Osta entro 90 giorni dalla richiesta, ma attualmente questo avviene dopo più di 6 mesi.
Criticità simili sono vissute dai richiedenti e beneficiari di protezione internazionale, con attese molto lunghe per la formalizzazione delle domande di asilo.
Tra le criticità dell’attuale normativa i ricercatori sono senza dubbio tra le categorie più a rischio, soprattutto in fase di rinnovo, poiché l’iter normativo risulta poco chiaro. In alcuni casi, paradossalmente, le autorità competenti preferiscono che i ricercatori richiedano un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro piuttosto che per lavoro diretto. Anche gli studenti laureati devono affrontare complicate procedure per convertire il loro permesso di soggiorno in permesso di lavoro, passando per l’ottenimento del nulla osta dalla Prefettura.
Questo comporta numerosi problemi sia per i neolaureati che per i datori di lavoro, i quali spesso si rifiutano di fornire loro il supporto o i documenti necessari.
RICORDATO CHE
Sono migliorati i tempi di ottenimento del certificato di idoneità alloggiativa. Tuttavia non può essere utilizzato per pratiche diverse.
SOTTOLINEATO CHE
L’Italia, l’Emilia-Romagna e la città di Bologna offrono opportunità formative e lavorative ai “nuovi cittadini”. I ritardi nel rilascio dei documenti e le difficoltà burocratiche influiscono negativamente sui percorsi di integrazione, come testimoniato dalle aziende e da scuole e Università del territorio.
INVITA
Il Sindaco e la Giunta a:
1. Organizzare un incontro con i Sindaci dei capoluoghi per valutare la possibilità di consentire/sperimentare la gestione di alcune tipologie di pratiche amministrative presso gli enti di Polizia municipale e gli uffici comunali, anche al di fuori dei comuni capoluoghi di Regione.
2. Stipulare un protocollo d’intesa con le Questure affinché i rinnovi dei permessi di soggiorno vengano trasmessi all’Anagrafe direttamente dagli uffici.
3. Chiedere al Governo di utilizzare i fondi versati dai cittadini stranieri per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, al fine di potenziare l’Ufficio Immigrazione della Questura e lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Bologna.
4. Chiedere al Governo di implementare quanto già previsto dal legislatore da molti anni, ovvero la condivisione degli archivi relativi all’immigrazione e all’asilo, detenuti prevalentemente dai ministeri competenti, a partire dal Ministero dell’Interno, all’interno della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Questa azione, in conformità con il Decreto Legislativo 82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD), è necessaria per consentire l’accesso a tali dati da parte degli altri gestori accreditati di servizi pubblici, favorendo l’esercizio di finalità istituzionali e semplificando gli oneri burocratici per cittadini e imprese.
F.to.: Siid Negash, Giacomo Tarsitano, Detjon Begaj, Mery De Martino, Rita Monticelli, Michele Campaniello, Cristina Ceretti, Roberta Toschi, Antonella Di Pietro.