Lunedì 31 gennaio 2022 la consigliera comunale PD Cristina Ceretti è intervenuta ad apertura di seduta in Consiglio comunale dal titolo “La Shoah delle persone con disabilità”.
Di seguito il testo dell’intervento in aula.
La Shoa delle persone con disabilità
Edith Bruck ci ha detto che non ci sono parole nuove quando parliamo di Shoah e questa frase mi ha colpito molto perché in questi giorni ho cercato di dare, per questo intervento, un racconto che è anche un racconto poco conosciuto riguarda le persone con disabilità nella Shoah.
Forse non tutti sanno che il genocidio nazista comincia dai disabili. Le persone con disabilità, parlo di minori, ma anche per quanto riguarda i disabili adulti, furono le prime cavie designate alle tecniche di annientamento, di sterilizzazione e di eutanasia sviluppate poi nei mesi e negli anni successivi.
Le prime prove documentali degli orrori nazisti riguardarono proprio la persecuzione e i campi di uccisione dei disabili e furono una vera e propria anticamera di quello che è stato, per come lo conosciamo, proprio nel sistema concentrazionario. Ne seguirono le campagne di sterilizzazione, di internamento e di deportazione delle persone bollate con la parola “Handicappate”, campagne che presero il via nei mesi successivi all’ascesa di Hitler, trovando proprio un terreno fertile in quello che conosciamo come l’orrore delle teorie eugenetiche di difesa della razza.
Dopo un’intensa campagna di sterilizzazione si passò inizialmente all’uccisione sistematica dei bambini disabili, uno degli aspetti più atroci, più oscuri e anche poco conosciuti dell’olocausto. E il progetto T4 poi, che riguardava l’eutanasia di massa degli adulti disabili inizio nel ’39 e condusse alla morte di circa 70 mila cittadini tedeschi e poi c’è stata tutta quella serie di pratiche perpetrate negli ospedali e negli istituti che prevedevano la soppressione di bambini alla nascita perché affetti da menomazioni, come pure l’uccisione di individui con disabilità psichica e sociale prima sterilizzati e poi finiti con il gas. Anche l’utilizzo di persone con particolari patologie, furono utilizzate come vere e proprie cavie umane, ed era una delle pratiche in questo terribile piano che distingueva tra chi era degno e chi era indegno di vivere, guidato dalla folle idea di una purificazione della razza che portò ad obbligare per legge la sterilizzazione forzata di malati di mente, di epilettici, di ciechi e di sordi.
Questo non riguardò solamente l’area della Germania, ma non risparmiò nemmeno i paesi occupati, con dei drammatici strascichi anche in Italia, come testimonia la deportazione dei disabili ebrei internati negli ospedali psichiatrici di Venezia e deportati ad Auschwitz- Birkenau.
Tanti disabili vennero uccisi solo perché non erano donne e uomini fisicamente o mentalmente perfetti ed erano considerati pressoché un costo per la società e nella tragedia di ognuno, naturalmente si percorre la storia di tutti. L’olocausto degli ebrei, e anche l’eccidio dei disabili, ma insieme anche a quello di tante altre persone che sono state vittime di pregiudizio, che abbiamo ricordato anche negli interventi precedenti, il pregiudizio di persecuzione, appunto come avete ben sottolineato anche prima nella commemorazione.
In questo mio intervento volevo solo dirvi che non dobbiamo dimenticarci di questo frammento di storia, poco conosciuta e poco raccontata, che aggiunge purtroppo orrore all’orrore e, in questo luogo deputato alla politica e alla rappresentanza di tutte le cittadine e cittadini, non si dimentichi mai che lo strumento per vincere l’orrore è il dialogo, l’accoglienza e il riconoscimento profondo della ricchezza di ogni diversità.
Grazie