Lunedì 20 marzo 2023 il consigliere comunale PD Roberto Iovine è intervenuto in Consiglio comunale sul tema della nostra Regione, la più attrattiva per prestazioni sanitarie.
E’ possibile accedere qui al video della presentazione e della discussione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento in aula
La Regione più attrattiva per prestazioni sanitarie
I quotidiani hanno recentemente riferito e divulgato il report dell’osservatorio GIMBE diretto dal Dott. Nino Cartabellotta, questa volta dedicato alla mobilità sanitaria interregionale del 2020.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) infatti garantisce l’assistenza ai cittadini iscritti presso le strutture sanitarie della propria Regione di residenza: il cittadino può comunque esercitare il diritto di essere assistito anche in altre Regioni, concretizzando il fenomeno noto come mobilità sanitaria interregionale. Un certo numero di cittadini può decidere di recarsi in altra Regione magari per motivi di comodità ma più spesso perchè attratto dalle alte competenze e dalla qualità dei servizi offerti.
La mobilità si distingue in:
-mobilità attiva: identifica le prestazioni sanitarie erogate a cittadini non residenti in Regione ed esprime l’indice di attrattività della sanità regionale emiliano-romagnola;
– mobilità passiva: esprime invece le prestazioni sanitarie che i cittadini della ER effetuano al di fuori della nostra Regione.
Dal punto di vista economico, visto che per le Regioni la mobilità attiva rappresenta una voce di credito e quella passiva una voce di debito, la Regione che eroga la prestazione viene rimborsata da quella di residenza del cittadino.
Su scala nazionale questo scambio vale circa 3,3 miliardi di euro all’anno e riguarda per quasi il 70% della spesa i ricoveri ospedalieri e per il 16% la specialistica ambulatoriale. Rilevante il fatto che oltre il 52% della mobilità attiva è erogata da strutture private convenzionate, il resto da strutture pubbliche.
La nostra Regione incassa circa 500 milioni di rimnborsi da altre Regioni e paga circa 200 milioni per prestazioni effettuate dai nostri concittadini in altre Regioni; la differenza tra quanto la nostra Regione incassa dalle altre e quanto invece paga, rappresenta il saldo in questo caso attivo per 300 milioni.
Tale saldo è rilevante ( cioè superiore ai 100 milioni) solo per tre Regioni. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, minimo per Molise, Toscana, Friuli e negativo purtroppo per tutte le altre.
Nonostante le differenti dimensioni, è da notare che il saldo della ER è il maggiore in termini assoluti con più di 300 milioni di attivo, mentre Lombardia e Veneto seguono con rispettivamente 250 e 165 milioni.
Le conclusioni del rapporto insistono su tre fatti molto rilevanti:
Il valore della mobilità interregionale assume particolare rilevanza in particolare per la nostra Regione dato il saldo positivo di oltre 300 milioni;
Oltre il 50% dei ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali vengono erogate da strutture accreditate: ”…un ulteriore segnale di impoverimento del SSN.” E’ nota la battaglia del GIMBE: Salviamo il Sistema Sanitario Nazionale “
L’impatto sociale, sanitario ed economico dei residenti nelle Regioni nelle quali la carenza della offerta di servizi costringe a cercare risposte altrove.
Ad oggi non è ancora stato presentato il dettaglio di questo movimento e cioè quali strutture ne beneficino. E’ però impressione diffusa, corroborata anche dagli anni precedenti, che una parte consistente derivi dalle attività riabilitative.
Infatti la attrattività della nostra Regione è sempre stata altissima: abbiamo circa 130 posti letto dedicati alla riabilitazione dei pazienti con lesioni midollari, a Montecatone, famosa ed apprezzata in tutto il Paese;
circa 188 posti letto sono dedicati alle gravi cerebrolesioni (in genere esiti di coma post traumatico, gravi incidenti stradali ecc), 35 dei quali collocati in Area Metropolitana (e 41 nella vicina Ferrara); 1032 posti letto di riabilitazione generalista (ictus, fratture ecc).
Il numero dei pl riabilitativi, grazie alla politica di “rete” adottata saggiamente dalla nostra Regione, è stabilito sulla base di una programmazione regionale ed è attualmente ampiamente sufficiente a soddisfare il fabbisogno regionale;
in particolare i centri per le gravi cerebrolesioni (Montecatone, Caris, Ferrara) non solo rispondono pienamente al fabbisogno locale ma già ora erogano circa il 40% delle loro prestazioni a pazienti che provengono da fuori Regione, contribuendo sia a migliorare il saldo regionale ma anche a dare una risposta a concittadini che abitano Regioni meno in grado di offrire una risposta adeguata ai loro bisogni.
In sintesi: i dati confermano la giustezza della scelta pubblica e programmatica della nostra politica, che grazie alla costruzione di una rete regionale è stata ed è in grado di fornire un servizio dimensionato sul reale bisogno ma è anche in grado di offrire a concittadini di altre Regioni un servizio di qualità.