Lunedì 5 febbraio 2024 la consigliera comunale PD Giulia Bernagozzi ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Gli stupri non si fermano, una ragione in più per non modificare la direttiva europea in materia”, presentando inoltre un ordine del giorno, approvato durante la medesima seduta, con cui si invita ad esprimere, in ogni sede istituzionale, contrarietà alle ipotesi di modifica in senso peggiorativo alla Direttiva comunitaria COM/2022/15 sui reati di stupro, molestie sessuali sul lavoro, mutilazione genitale intersessuale e sterilizzazioni forzate.
L’ordine del giorno è stato, tra l’altro, firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Michele Campaniello, Roberta Toschi, Cristina Ceretti, Maurizio Gaigher, Rita Monticelli, Vincenzo Naldi, Claudio Mazzanti, Antonella Di Pietro, Loretta Bittini, Robert Iovine, Marco Piazza, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.
Oggetto: Modifica della proposta direttiva COM (2022) 105-2022/0066
Premesso che
- attualmente l’Unione non dispone di una legislazione vincolante che si occupi in modo specifico della violenza contro le donne e della violenza domestica, mentre le diverse direttiva che, stabilendo norme generali o trattando di altre forme di violenza, sono applicabili anche alle vittime di violenza di violenza di genere, risalgono a più di 10 anni fa e forniscono oggi una protezione insufficiente;
- a seguito di ripetuti inviti da parte del Parlamento Europeo volti a proporre una legislazione specifica sulla violenza contro le donne, la violenza domestica e la violenza di genere online la Commissione Europea l’8 marzo 2022 ha adottato una proposta di Direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (COM/2022/105) – 2022/0066 (COD);
- la proposta di direttiva mira a integrare l’acquis dell’UE e le legislazioni nazionali, rafforzando l’attuazione della convenzione di Istanbul e il conseguimento dei suoi obiettivi nei settori di competenza dell’Ue grazie ad una normativa vincolante per tutti gli Stati membri, inclusi i sei Stati che non hanno ancora ratificato la Convenzione, ossia Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania, Lettonia e Slovacchia;
- l’ambito di applicazione della proposta comprende i reati di stupro, mutilazioni genitali femminili, criminalità informatica e tutti gli atti di violenza contro le donne o di violenza domestica che configurano reati ai sensi dei altri strumenti di diritto dell’Unione e degli ordinamenti nazionali;
- gli Stati membri sarebbero tenuti a provvedere affinché siano punite tutte le forme di mutilazione genitale femminile e la costrizione o l’induzione ad essa, così come lo stupro definito come ogni atto di penetrazione sessuale non consensuale, nell’assenza di consenso volontario, ma anche nell’assenza dovuta all’incapacità della donna ad esprimere una libera volontà a causa di condizioni fisiche o mentali;
- nel corso dei negoziati inter-istituzionali per l’approvazione finale della direttiva si sono registrati disaccordi tra gli Stati membri sul rafforzamento delle leggi e delle politiche a livello comunicato e sulla necessità di approvare misure cruciali sostenute dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo, nonché da diverse organizzazioni della società civile in tutta Europa;
- il mancato accordo fra gli Stati membri implica il serio rischio che la proposta della Commissione venga ulteriormente indebolita o non venga adottata affatto, lasciando le donne e le altre persone colpite in tutta l’UE prive di una protezione adeguata dalla violenza domestica e di genere;
- nel corso delle trattative in seno al Consiglio Europeo diversi Stati, come Ungheria e Polonia, stanno esercitando una forte pressione per far cassare dalla direttiva l’articolo 5 che, definendo lo stupro come “sesso senza consenso”, ne favorisce la penalizzazione negli ordinamenti di tutti gli Stati;
- la presidenza belga nel tentativo di trovare una mediazione ha modificato il testo in diversi punti, eliminando la definizione di “molestie sessuali nel mondo del lavoro” (articolo 4), l’articolo 5 (Stupro) ed escludendo dai reati penali di cui all’articolo 6 la mutilazione genitale intersessuale, la sterilizzazione forzata e le molestie sessuali nel mondo del lavoro;
Considerato che:
- è in corso nel Paese una mobilitazione delle organizzazioni sindacali e delle associazioni che si battono per la difesa dei diritti umani e delle conne nei confronti del Governo volta a difendere le norme a tutela delle donne e a promuovere presso tutti i Paesi UJE un pieno sostegno all’articolo 5 e successivi nell’attuale formulazione della bozza di lavoro, respingendo la proposta al ribasso della presidenza belga;
- a livello normativo nazionale oltre al decreto legge n. 93/2013 (convertito con modificazioni nella Legge 119/2013) che prevede all’articolo 5, l’adozione di un “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, risulta approvato in data 22 Novembre, all’unanimità, un nuovo DDL, n. 923, avente come oggetto “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” che mira a rafforzare la protezione delle vittime di violenza attraverso misure preventive, il potenziamento delle misure cautelari e l’anticipazione della tutela penale. Oltre alla garanzia sulla certezza dei tempi dei procedimenti relativi ai reati di violenza di genere e domestica;
- il Comune e la Città Metropolitana di Bologna proseguono il loro costante impegno al contrasto di ogni forma di violenza contro le donne e di violenza domestica, attraverso ad esempio il Protocollo di intesa per il miglioramento della protezione delle donne che hanno subito violenza nell’ambito di relazioni di intimità, l’accordo di ambito metropolitano per la realizzazione di attività ed interventi di accoglienza, ascolto ed ospitalità per donne maltr5attae o che hanno subito violenza e il Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna
Il Consiglio Comunale
invita il Sindaco e la giunta
ad agire presso il Governo, le istituzioni comunitari nonché i sede ANCI, affinché sia espressa totale contrarietà alle ipotesi di modifica alla Direttiva (COM/2022/105) avanzate dalla Presidenza belga, siano respinte le modifiche peggiorative proposte su stupro, molestie sessuali nel mondo del lavoro, mutilazione genitale intersessuali e sterilizzazioni forzate e sia garantita in tutti i Paesi dell’UE un’adeguata protezione alle donne e agli altri soggetti interessati.
f.to.: G. Bernagozzi, M. Campaniello, R. Toschi, C. Ceretti, M. Gaigher, R. Monticelli, V. Naldi, C. Mazzanti, A. Di Pietro, L. Bittini, R. Iovine, M. Piazza, G. De Giacomi, M. De Martino.