Lunedì 24 ottobre 2022 in Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno teso a favorire e supportare i mercati contadini sul territorio comunale presentato dalla consigliera comunale PD Mery De Martino e firmato dalle consigliere e dai consiglieri  comunali PD Michele Campaniello, Mattia SantoriCristina CerettiGiulia Bernagozzi, Antonella Di Pietro, Roberto Iovine, Rita MonticelliFranco Cima, Maurizio Gaigher, Roberta Toschi nonché i consiglieri comunali Simona Larghetti, Giacomo Tarsitano, Marco Piazza, Detjon Begaj Siid Negash, Porpora Marcasciano.

Di seguito il testo dell’ intervento dell’ordine del giorno approvato.

Il Consiglio Comunale di Bologna
PREMESSO CHE

– La crisi ambientale e climatica, l’importanza delle scelte alimentari per la salute, l’esigenza di garantire la dignità del lavoro e di favorire l’occupazione, impongono oggi di mettere le politiche
agricole al centro del dibattito, nella consapevolezza che un cambiamento nelle politiche agricole a tutti i livelli porterebbe ad una svolta importante nell’affrontare la crisi ambientale che stiamo
vivendo;
– l’agricoltura industriale contribuisce in maniera rilevante alle emissioni di gas serra e allo spreco dirisorse non rinnovabili;
– a maggio2021 è nata a Bologna la Rete per la Sovranità Alimentare composta da associazioni e produttori, con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di produzione e consumo basati sui
principi dell’agroecologia: minimizzare gli sprechi, utilizzare razionalmente le risorse, spostare il mondo del cibo verso forme attente alle produzioni biologiche locali e alle realtà di base dell’Economia Solidale. Si definisce quindi Sovranità Alimentare “la possibilità per una comunità di decidere autonomamente il sistema di produzione e distribuzione del proprio cibo”.
– le reti alternative di produzione e consumo di cibo, definite reti alimentari contadine, che secondo la FAO producono il 70% del cibo consumato a livello mondiale utilizzando il 30% delle terre coltivabili, agiscono in armonia con i territori, le risorse e i lavoratori e sono massicciamente presenti sul nostro territorio con aziende famigliari e di piccole cooperative che coltivano direttamente la
terra su piccola scala, con tecniche sostenibili e privilegiano i mercati locali e il rapporto diretto col consumatore;
– le filiere corte locali, in particolare la vendita diretta, possono rappresentare un efficace strumento per sviluppare agricolture a basso impatto, ridurre gli sprechi, contribuire alla preservazione del clima e restituire redditività al lavoro dei piccoli produttori agricoli;
– è necessario ribaltare il paradigma di produzione e consumo che si è affermato e consolidato negli ultimi decenni: da una produzione, e relativo consumo, aggressiva a una più lenta, in sintonia con le
comunità di produttori e consumatori;
– come espresso dalla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano in zone rurali (30/10/2018) negli articoli:
16 1. I contadini e le altre persone che lavorano in zone rurali hanno il diritto a un tenore di vita adeguato, per loro stessi e per le loro famiglie, e ad un accesso facilitato ai mezzi di produzione
necessari per ottenerlo, tra i quali gli strumenti di produzione, l’assistenza tecnica, il credito, le assicurazioni ed altri servizi finanziari. Hanno inoltre il diritto di svolgere liberamente, in associazione
con altri o come comunità, delle attività agricole, di allevamento, e di foresteria tradizionali, e di sviluppare dei sistemi di commercializzazione a livello di comunità. (…)
3. Gli Stati devono prendere delle misure appropriate per rafforzare e sostenere i mercati locali, nazionali e regionali in modo da facilitare ed assicurare ai contadini e alle altre persone che lavorano
in zone rurali l’accesso e la partecipazione, in maniera piena ed equa, ai mercati, perché vendano i loro prodotti a prezzi che consentano loro, e alle loro famiglie, di raggiungere un tenore di vita
adeguato.
4. Gli Stati devono prendere tutte le misure appropriate per assicurarsi che il loro sviluppo rurale, le loro politiche e i loro programmi agricoli, ambientali, commerciali e di investimento contribuiscano
efficacemente alla protezione e al rafforzamento delle opportunità di sostentamento locale, e alla transizione verso metodologie di produzione agricola sostenibili. Gli Stati devono incoraggiare la
produzione sostenibile, che comprende la produzione agroecologica e biologica, ove possibile, e devono facilitare le vendite dirette dal produttore al consumatore

CONSIDERATO CHE:

– I mercati contadini assicurano condizioni di base di maggiore sicurezza sanitaria, svolgendosi per lo più all’aperto e consentendo con il rigore dei protocolli adottati, l’approvvigionamento di prodotti alimentari locali di particolare qualità e salubrità tracciabili tramite lo scambio fra consumatori e produttori;
– favoriscono il contenimento degli spostamenti dei cittadini e contribuiscono a ridurre situazioni di affollamento nei supermercati;
– la vendita diretta, per la maggioranza degli agricoltori impegnati nei mercati contadini, costituisce l’unica fonte di reddito.

RICORDATO CHE:

– Il Comune di Bologna ha aderito alla Rete Sprecozero.net di cui, nel marzo 2022, è divenuto Coordinatore nazionale l’assessore Ara; la rete, cosi come la volontà di questa amministrazione di
arrivare alla definizione di una food policy locale, mira alla valorizzazione di comportamenti e stili di vita sostenibili, alla condivisione delle migliori pratiche per la riduzione degli sprechi e al sostegno a progetti di educazione alimentare per coinvolgere i cittadini verso gli obiettivi della sostenibilità e della diminuzione dell’impatto ambientale;
– Grazie a numerosi patti di collaborazione in città sono stati recuperati numerosi beni comuni trasformati in aree di mercato che oltre a promuovere consumi locali e a basso impatto ambientale sono diventati punti di riferimento e di incontro delle comunità locali;
– in data 19/12/2019, con l’O.d.g. 275.82/2019, PG n. 560785/2019, questo Consiglio Comunale si è espresso all’unanimità per incentivare il commercio equo e sostenibile al dettaglio di prodotti a km0
dei mercati contadini. In particolare, si chiedeva l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente, tra l’Amministrazione e gli operatori e operatrici dei mercati contadini locali, per promuovere
quest’importante attività per il nostro territorio e svolgere un lavoro di conciliazione di eventuali problematiche nello svolgimento dei mercati;

CONSIDERATO INOLTRE CHE:

– Con il nuovo regolamento DC/PRO/2022/76 per lo svolgimento di mercati di vendita diretta di prodotti agricoli, vengono recepite alcune importanti norme nazionali e istanze raccolte in questi
anni di coprogettazione con le realtà agricole del territorio, tra le quali:
a) l’ammissione della somministrazione non assistita presso le aree di mercato per favorire non solo la sostenibilità economica ma anche sociale dei mercati, favorendo l’incontro e la socialità;
b) l’uscita dalla mera logica del bando, favorendo la coprogettazione nel caso di presentazione di più proposte per i bandi aperti dal comune su aree mercatali già previste e lo sviluppo di
progettualità dal basso, valutate entro 90 giorni dalla presentazione, per quelle aree non ancora inserite nella lista delle aree mercatali, così come avvenuto fino ad ora tramite patti di collaborazione
c) l’aumento della durata delle concessioni a 5 anni, prorogabile per altri 3, al fine di favorire una adeguata e più sostenibile programmazione della produzione agricola.
– Molti sono gli aspetti che riguardano la sostenibilità economica dei mercati, emersi anche dal lungo percorso di confronto con le reti e realtà di produttori locali, e che devono essere affrontati tramite
atti ulteriori rispetto al predetto regolamento.

Tutto ciò premesso, considerato e ricordato
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA:

– A continuare a coinvolgere nella definizione della food policy locale le reti di produzione agricola locale e le organizzazioni professionali agricole presenti in Città Metropolitana e il Centro
Agroalimentare di Bologna, al fine di arrivare alla definizione di una politica incisiva, coraggiosa e in sintonia con i presupposti del nuovo regolamento;
– a diffondere sempre più, anche con il sostegno a campagne di sensibilizzazione e informazione, una nuova politica del cibo che veda al centro le realtà di produzione agricola locale,
– a supportare la coprogettazione con le realtà di produzione agricola locale favorendo e sostenendo il più possibile interventi di miglioramento delle aree mercatali, siano esse già inserite nell’elenco
comunale che in fase di sperimentazione, e valutando, anche in cofinanziamento, l’installazione di servizi di prima necessità, quali, a titolo di esempio, allacci della luce, punti acqua, servizi igienici,
arredo urbano;
– ad adoperarsi per la predisposizione della segnaletica stradale di chiusura al traffico e di divieto di sosta, ove necessaria, e per il servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia dell’area al termine delle
operazioni di mercato a carico di Hera a fronte di un impegno concreto nella riduzione degli imballaggi a monte, della pulizia preventiva delle aree e della totale differenziazione del rifiuto
eventualmente prodotto;
– a favorire, tramite adeguate scontistiche di occupazione di suolo pubblico, la sostenibilità economica dei mercati;
– a individuare all’interno dell’amministrazione figure che possano supportare al meglio i produttori locali nella richiesta delle autorizzazioni necessarie per l’apertura di nuovi mercati, favorendo il più
possibile la comunicazione tra uffici al fine di alleggerire il carico burocratico in capo ai produttori.
f.to Mery De Martino, Michele Campaniello, Mattia Santori, Cristina Ceretti, Giulia Bernagozzi, Antonella Di Pietro, Roberto Iovine, Vincenzo Naldi, Rita Monticelli, Franco Cima, Maurizio Gaigher,  Roberta Toschi, Simona Larghetti, Giacomo Tarsitano, Marco Piazza, Detjon Begaj, Siid Negash, Porpora Marcasciano.