Lunedì 30 giugno 2025 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro è intervenuta ad inizio seduta sul tema “Emergenza carcere: problemi, monitoraggio e possibili soluzioni”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento.
È ormai noto a tutti che la questione penitenziaria rappresenta una grave emergenza che si sta consumando negli istituti minorili e adulti.
Il sovraffollamento, l’assenza di strategie per il recupero e l’inserimento socio lavorativo, le strutture inadeguate, i suicidi e i decessi in costante aumento hanno creato una situazione senza precedenti nel paese.
Gli effetti del Decreto Caivano nel sistema della giustizia minorile sono evidenti in termini di ricaduta negativa e disfacimento del sistema penitenziario italiano che per decenni ha rappresentato un modello di riferimento per l’intera Europa. Il decreto Sicurezza, bocciato senza appello dalla Corte di cassazione per le innumerevoli incongruenze giuridiche e costituzionali, l’approccio punitivo, le aggravanti ingiustificate applicate ai reati, l’urgenza inesistente di questo giro di vite, ha mostrato tutti i limiti e l’incompetenza del Governo. Ma se quel decreto non verrà rivisto, finirà per peggiorare ulteriormente, e di molto, il sistema penale e detentivo .
A Bologna, il carcere adulti e l’istituto minorile del Pratello, che oggi comprende anche la sezione temporanea dei giovani reclusi nella casa circondariale Rocco D’Amato, presentano condizioni inumane e degradanti. Una situazione che è sempre più difficile da gestire. Le visite ispettive che in questo periodo sono state svolte dai diversi organi associativi, politici e istituzionali lo hanno ben sottolineato e dobbiamo essere grati ai garanti del Comune e della Regione per il monitoraggio costante in questa fase delicata. Di fronte a una tale condizione in progressivo deterioramento sarebbe fondamentale che il Governo rispondesse con azioni incisive, e non con misure controproducenti come i decreti Caivano e Sicurezza.
C’è inoltre l’urgenza di implementare strumenti e informazioni utili ad avere un quadro istituzionale locale e regionale costantemente aggiornato per rispondere nel contingente e con prospettive di ampio respiro e di creare le condizioni per la costruzione di una rete delle città sedi di carcere. Emerge infatti la necessità non più rinviabile di promuovere percorsi capaci di rafforzare il ruolo degli enti locali e di pianificare, attraverso il coinvolgimento dell’ANCI , l’ attivazione di interventi volti a migliorare nel suo complesso la situazione. A tal proposito è opportuno ricordare che questa proposta, confluita insieme ad altri punti in un ordine del giorno approvato a dicembre scorso, è maturata in seguito a sollecitazioni e approfondimenti con i garanti ed esperti e nel corso di un lavoro promosso , su impulso del consiglio comunale, dall’Assessorato al welfare , dall’Ordine degli avvocati e dalla collaborazione di molte realtà sociali, sindacali e penali che nel 2024 hanno favorito la nascita di una rete di soggetti che ha portato alla manifestazione ” Il Dramma delle carceri”. In questa sede si sono realizzati incontri partecipati e propedeutici per denunciare la situazione e veicolare proposte concrete da tradurre in strategie e azioni locali e nazionali. La stessa rete in questi mesi sta collaborando attivamente e insieme a tutte le forze politiche impegnate, alla realizzazione di presidi, iniziative contro il trasferimento di giovani detenuti d’Italia al carcere degli adulti di Bologna e contro un sistema del tutto inadeguato.
Lo stato delle carceri ci dice chiaramente che se da un lato dobbiamo conoscere per rispondere tempestivamente ai gravi bisogni legati all’immediato, dall’altro dobbiamo anche lavorare per innovare percorsi e pratiche di medio e lungo periodo. Per questo e grazie a una forte collaborazione con i garanti, proporrò, insieme a tanti colleghi e colleghe di maggioranza, un ordine del giorno con trattazione urgente per intensificare strategie di monitoraggio finalizzate a reperire tempestivamente informazioni da tradurre in risposte e per rinnovare l’invito a promuovere attraverso un confronto con l’ANCI nazionale, la costruzione di una rete di città sedi di carceri.
Lo sforzo che stiamo mettendo in campo è teso a favorire, attraverso la condivisione di problemi e bisogni, la realizzazione di processi capaci di ricucire le distanze tra contesti penitenziari e comunità locali e di rafforzare, mediante la riaffermazione de ruolo residuale della detenzione e del principio costituzionale della pena, i più alti livelli di coesione sociale e convivenza civile.