Lunedì 14 febbraio 2022 la Consigliera comunale PD Cristina Ceretti è intervenuta ad apertura di seduta in Consiglio comunale sul tema del decentramento amministrativo, della politica delle relazioni e della prossimità.
Il video integrale della seduta del Consiglio comunale è disponibile a questo link: https://youtu.be/ijG0dYJE6ww
Si indica inoltre il minuto a cui è possibile riascoltare l’intervento della consigliera Cristina Ceretti : 42m35s
Di seguito è consultabile il testo dell’intervento di inizio seduta.
La politica delle relazioni e della prossimità
Ritornare ad una politica delle relazioni e della prossimità è un compito che a Bologna viene da lontano e in particolare dagli anni ‘50 quando trovò forse la sua spinta più grande.
In un intervento su un quotidiano locale del
Vescovo ausiliare emerito Ernesto Vecchi, siamo invitati a tornare sui passi tracciati in quella stagione in cui Dossetti fu chiamato in città e accanto a lui il giovane
sociologo Achille Ardigò, si iniziò a progettare una città nuova che trovava forma in un decentramento amministrativo lungimirante e ancora attualissimo, in un nuovo modo di guardare le periferie, quelle che oggi chiamiamo quartieri e che non sarebbero così senza quella stagione di pensiero.
Nel nostro tempo, con un linguaggio e con categorie tecniche politiche di oggi, quella discussione è ancora viva e si concretizza nella necessità di creare percorsi di miglioramento al lavoro per la comunità e per il territorio, per consentire di potenziare le azioni di prossimità con la comunità, in maniera più rispondente ai bisogni reali, in un quadro di sussidiarietà circolare. Si pensi al sostegno alla genitorialità e all’infanzia, alle troppe solitudini, ai bisogni degli adolescenti, agli anziani.
Significa co-progettare e co-programmare costruendo, con i tanti soggetti presenti in città, strumenti nuovi come la pianificazione partecipata degli spazi urbani; la necessità di coordinare l’auto-organizzazione dal basso; la costruzione e l’analisi dei dati territoriali, lo sviluppo delle organizzazioni.
Sottolineo poi l’urgenza di regolamentare la valutazione di impatto sociale, uno strumento importantissimo di valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti delle attività svolte da un’organizzazione o da un’impresa sulla comunità. In nessun’altra città esiste la delega alla sussidiarietà circolare e questo significa che Bologna intende dire la sua dentro al dibattito nazionale sulle politiche di prossimità.
Ci sono oggi alcune sfide globali che ci impongono di agire una “prossimità” non rimandabile: l’emergenza climatica molto sentita dalle nuove generazioni e quella sociale che riguarda famiglie, anziani, persone con disabilità, come ha messo in luce, tra i tanti eventi, anche la Settimana sociale celebrata a Taranto nell’ottobre scorso.
Una prossimità definita non soltanto come metodo, né solo come scala di intervento, ma anche e soprattutto come scelta politica, come elemento attivatore di comunità, di relazioni, in questo tempo in cui tutto è connesso.
Nei prossimi anni dovremmo avere a che fare con nuove responsabilità e nuove competenze degli uffici, con un modo di lavorare trasversale e intersezionale. Ma questo non ci spaventa, anzi ci stimola a fare sempre meglio.
A 25 anni dalla morte di Dossetti e a 100 anni dalla nascita di Ardigò, oggi ci sono le condizioni legislative e politiche per rilanciare quel pensiero della prossimità che a Bologna non si è mai assopito, per generare insieme al Terzo settore, all’Università, ai Centri di ricerca e alle imprese quella fiducia nel futuro, di cui abbiamo tutti un gran bisogno.