Lunedì 11 dicembre 2023 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno di adesione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, presentato il 25 novembre 2023 dalla consigliera comunale Giulia Bernagozzi, contro la violenza sulle donne e sui fenomeni strutturali di natura derivanti dallo sbilanciamento di potere e dalle relazioni asimmetriche tra donne e uomini.

L’ordine del giorno è stato firmato inoltre dai gruppi consiliari Partito Democratico e Coalizione civica, ed emendato in aula dalla stessa consigliera comunale PD Giulia Bernagozzi.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.

Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso che

La violenza contro le donne e il femminicidio, che ne rappresenta a volte il drammatico epilogo, sono fenomeni strutturali di natura culturale derivanti dallo sbilanciamento di potere e dalle relazioni asimmetriche tra donne e uomini esistenti in tutti gli aspetti della società;

In Italia, come evidenziato da ISTAT, è impossibile avere dati completi ed esaustivi circa il fenomeno dei femminicidi, per il quale il Codice penale italiano non prevede un reato specifico, in quanto il report sugli omicidi volontari in Italia emanato dal Servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza tiene conto solamente di due disaggregazioni quali il sesso della vittima e se il reato è stato commesso nella sfera affettivo-famigliare, non vengono quindi considerati gli altri criteri utili ad identificare un femminicidio così come definiti nel Marzo 2022 dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite;

Ad oggi i dati ISTAT confermano che in Italia nei primi tre trimestri del 2023 si sono registrate un totale di 30.581 chiamate al 1522, in aumento rispetto ai dati di riferimento del 2022 (22.553) e del 2021 (24.699 ) e che nel 68,2% di esse le persone vengono indirizzate verso i servizi più idonei alle richieste, che nel 93,9% dei casi sono rappresentati dai Centri e Servizi Anti-violenza, Case protette e di accoglienza per vittime;

Che la violenza riportata al 1522 a livello nazionale è preminente in ambiente domestico (79,4%) e che solo il 15,8% ha denunciato la violenza subita;

Considerato che

Il Comune di Bologna promuove il tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza di genere e dal 2023 alcuni sottogruppi di lavoro tra cui un sottogruppo sulla violenza di genere nello spazio pubblico;

Il Comune di Bologna da sempre riconosce e sovvenziona i CAV e negli ultimi anni anche i CUAV;

Il 13 Luglio 2022 è stato approvato dal Consiglio della Città Metropolitana di Bologna il Piano per l’uguaglianza di genere della Città metropolitana, una nuova azione amministrativa volta a far fronte alle crescenti disuguaglianze che individua 5 aree di intervento (Lavoro pagato, Lavoro non pagato, Contrasto alla violenza di genere, Cultura dell’Uguaglianza, Contrasto alle discriminazioni multiple, additive e intersezionali) e che attraverso un percorso partecipato ha individuato già proposte concrete da portare su tutto il territorio metropolitano;

La Città metropolitana di Bologna e il Comune di Bologna, nell’ambito del Piano per l’Uguaglianza e dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittima di violenza di genere, monitora l’andamento della violenza, raccogliendo ed elaborando i dati delle donne accolte nel territorio metropolitano;

Dal Report emerge che sono state 1.121 le donne accolte nel 2022 nel territorio metropolitano di Bologna, nell’ambito dell’Accordo. Diventano così complessivamente 8.569 le donne accolte dai presidi del territorio dal 2016 al 2022. Il 27% delle donne accolte ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, nel 26% tra i 30 e i 39 anni. Nel 41% dei casi, dichiarano di avere subito violenza di tipo psicologica, nel 28% fisica, seguiti da un 17%, di violenza economica. 371 sono le donne che hanno preso contatto con le Forze dell’ordine prima o dopo l’attivazione del percorso con i Centri Antiviolenza e 279 le donne che hanno denunciato il maltrattante prima o dopo l’attivazione del percorso.

Il 56% delle donne dichiara di aver subito violenza dal partner, il 23% dall’ex partner, il 10% da un familiare, il 5% da un amico/conoscente. Pertanto, il 94%, delle donne accolte nei Centri Antiviolenza nel 2022, ha subito violenza da una persona conosciuta (partner, ex partner, familiare, amico/conoscente).
Oltre a questi eventi violenti si registrano in aumento, reati di stalking, percosse, segregazione, violenza e abusi sessuali, anche nello spazio pubblico della città metropolitana e atti di privazione della libertà in generale;

Le forze dell’ordine ed i servizi sociali e sanitari hanno un ruolo importantissimo nell’orientare le donne verso i Centri Antiviolenza. Dai dati emerge che il 68% delle donne sono state inviate ai Centri Antiviolenza dai servizi del territorio (Forze dell’ordine 24%, servizi sociali 44%) come è certamente vero che le Campagne a livello nazionale oltre all’aumento dei sistemi normativi, come ad esempio il Codice Rosso, e la solidità dello strumento di accoglienza del racconto/narrazione delle donne vittime di violenza ha aumentato la fiducia delle stesse nella risposta tempestiva e la maggior possibilità di denunciare l’uomo autore della violenza;

Sottolineato che:

Anche a livello normativo europeo si registra l’adesione avvenuta a Maggio 2023 dell’Unione Europea alla Convenzione di Istanbul, cioè il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare una legislazione a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza;

Che la stessa convenzione riconosce la violenza contro le donne come “violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano, o sono suscettibili di provocare, danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata” oltre a una violazione dei diritti fondamentali delle bambine, delle ragazze e delle donne stabilendo che le misure a contrasto debbano essere Prevenzione, Protezione, Procedimento contro i colpevoli (repressione) e politiche integrate;

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 Novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema oltre ad avere inserito nell’Agenda Onu 2030 un obiettivo specifico, numero 5, che mira ad ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci) e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione;

Evidenziato che

a livello normativo nazionale oltre decreto legge n. 93/2013 (convertito con modificazioni nella Legge 119/2013) che prevede all’articolo 5, l’adozione di un “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, risulta approvato in data 22 Novembre, all’unanimità, un nuovo DDL, n.923, avente come oggetto “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” che mira a rafforzare la protezione delle vittime di violenza attraverso misure preventive, il potenziamento delle misure cautelari e l’anticipazione della tutela penale. Oltre alla garanzia sulla certezza dei tempi dei procedimenti relativi ai reati di violenza di genere o domestica;

E’ certamente fondamentale l’obiettivo di promuovere il rispetto e la consapevolezza degli effetti degli abusi e della violenza contro le donne introducendo obbligatoriamente l’educazione;

nel contrasto alla violenza contro le donne resta fondamentale anche il tema dell’autonomia economica, sociale, lavorativa ed abitativa delle donne, quindi è cruciale un investimento nazionale e locale sia sulla buona occupazione femminile che sulla parità salariale, ed anche sui sistemi di welfare integrato che possano essere di supporto alle famiglie e impedire alle donne di rinunciare alla propria occupazione;

il 22 Novembre 2023 è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per la promozione dell’autonomia abitativa di donne vittima di violenza, promosso dalla Città metropolitana, Comune di Bologna, dai Comuni e Unioni dei comuni dell’area metropolitana di Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna, da ACER Bologna e Solaris Srl, dai sindacati e dalle associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini e dai Centri Antiviolenza del territorio. Tale protocollo, di durata triennale, propone un insieme di misure per soluzioni abitative pubbliche, a canone concordato e a libero mercato, nella volontà di favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza e rispondere al fenomeno della violenza di genere che colpisce in maniera trasversale , indipendentemente da redditi e capacità economiche.

Tutto ciò premesso

Il Consiglio Comunale

ribadisce la più forte condanna per tutti gli atti di violenza contro le donne e aderisce quindi alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne del 25 Novembre 2023;

Invita il Sindaco e la Giunta

Pur nella fase di ridotte risorse economiche, a proseguire l’impegno e l’iniziativa di prevenzione e contrasto del fenomeno, valutando di implementare il Piano metropolitano contro la violenza verso le donne e di genere (con particolare attenzione alle donne che subiscono discriminazioni multiple, additive e intersezionali), partecipato da tutti i soggetti pubblici e privati interessati valutando, pur nella fase di ridotte risorse economiche, la possibilità di aumentare i finanziamenti a tutte le realtà convenzionate con il Comune che si occupano di queste tematiche utilizzando anche possibili fondi europei stanziati per questa tipologia di interventi e sollecitando il Governo nazionale affinché possa investire maggiori risorse finanziando sia i Centri Antiviolenza che i Centri per Uomini maltrattanti, in aggiunta a tutti gli enti locali per progetti specifici di contrasto alla violenza contro le donne;

Sollecitare il Governo nazionale affinché possa investire maggiori risorse finanziando sia i Centri Antiviolenza che i Centri per Uomini maltrattanti, e tutti gli enti locali per progetti specifici di contrasto alla violenza contro le donne e a valutare la promozione di una legge per migliorare le rilevazioni statistiche sulla violenza di genere;

A continuare nella promozione della conoscenza delle donne nella storia della città metropolitana e del nostro paese anche attraverso la Toponomastica femminile e favorire l’intitolazione di spazi pubblici a donne, oltre alla diffusione di panchine rosse in tutti i parchi pubblici con indicazione sul numero 1522;

A proseguire la diffusione di progetti educativi nelle scuole, a partire da quella dell’infanzia e la formazione degli operatori, da realizzare in collaborazione e in rete con il Centro antiviolenza, il Centro documentazione donna e le associazioni femminili, per affermare i diritti di cittadinanza di genere, nonché una cultura atta alla prevenzione e il contrasto di ogni forma di violenza contro le donne e di genere;

A farsi promotore verso il Governo affinché tali progetti educativi possano diventare parte integrante ed obbligatoria nei percorsi scolastici, ma anche che la formazione sui temi della violenza di genere siano estesi a tutti gli ambiti istituzionali a partire da Forze dell’Ordine, Magistratura, operatori sanitari, ecc.

A promuovere il percorso di elaborazione del Bilancio di genere ( preventivo e consuntivo ) dell’Ente, anche attraverso la costruzione di architetture informatiche con dati disaggregati per genere e l’elaborazione di statistiche di genere per ogni attività di raccolta e sistematizzazione dei dati comunali;

A proseguire il lavoro del Tavolo interistituzionale sui temi di contrasto alla violenza di genere di concerto con lo sviluppo del Piano per l’Uguaglianza;

A prevedere che sia inserito in tutte le comunicazioni del Comune e dei quartieri come Newsletter, informative, ecc. il numero antiviolenza 1522;

A istituire presso la Sala del Consiglio comunale di Bologna il “Posto occupato”, iniziativa nazionale che ha il compito di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere.

F.to: G. Bernagozzi, V. Naldi, F. Cima, R. Monticelli, L. Bittini, R. Toschi, M. Santori, A. Di Pietro, M. Campaniello, R. Iovine, M. Gaigher, C. Ceretti, C. Mazzanti, M. De Martino, M. Piazza, G. De Giacomi, R. Fattori, D. Begaj, S. Larghetti, P. Marcasciano.