Lunedì 27 febbraio 2023 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro é intervenuta in Consiglio comunale sulla pace come unica alternativa al cessate il fuoco.
Qui è disponibile il video di presentazione in aula e di seguito il testo dell’intervento.
Venerdì 24 febbraio, ad un anno esatto dallo scoppio della guerra in Ucraina, siamo scesi in piazza, nella nostra città in migliaia per chiedere di cessare il fuoco e tutte le guerre, per chiedere il disarmo nucleare e per esprimere la nostra solidarietà al popolo ucraino e a tutta la comunità ucraina con cui siamo tornati in piazza anche il giorno successivo.
La manifestazione, quella di venerdì, promossa dalla rete Europe for Peace e a cui hanno aderito una cinquantina di sigle sindacali e associative e a cui hanno partecipato intervenendo anche il nostro Sindaco Matteo Lepore, Alessandro Bergonzoni e il Cardinale Matteo Zuppi, è partita da piazza XX settembre e ha attraversato tutta via Indipendenza per raggiungere piazza Maggiore e per concludersi a fine interventi, con un flash mob.
La manifestazione, insieme a tutti gli intervenuti, ha voluto dare un messaggio chiaro, ha voluto chiedere di cessare il fuoco e di aprire una nuova stagione di dialogo e di negoziato diplomatico per costruire finalmente un’Europa pacifica e sicura per tutti.
A 12 mesi dallo scoppio della guerra, l’intensificarsi del conflitto, ha costretto 7,9 milioni di civili, tra cui donne e bambini a trovare rifugio in altri paesi europei e quasi 6 milioni di persone sono sfollate all’interno della stessa Ucraina.
A 12 mesi dallo scoppio della guerra, dove l’accoglienza bolognese si è attivata straordinariamente per circa 6000 ucraini che sono arrivati nella città e nella provincia, per garantire loro, grazie al grande lavoro dei servizi pubblici, delle organizzazioni e dei cittadini e delle cittadine, interventi in campo sanitario e sociale volti a preservare la tenuta psicologica delle donne, dei bambini e delle fasce più vulnerabili, vittime del conflitto, dopo 12 mesi, siamo ancora qui a chiedere di cessare il fuoco.
A un anno da questo disastro umano, in cui troppe persone hanno perso la vita e troppe hanno visto mutare le loro condizioni di vita, siamo scesi ancora una volta in piazza per denunciare la crudeltà della guerra. Siamo scesi in piazza per chiedere che si tenga sotto l’egida dell’ONU , tra ministri degli esteri Russi e Ucraini e degli altri paesi chiave, un dialogo diplomatico per raggiungere un accordo sulla cessazione del fuoco e delle ostilità, perché le trattative internazionali dell’ONU sono l’unico modo per raggiungere la Pace, e il No alla guerra, come ha ben sottolineato la Presidente ANPI , Anna Cocchi, è l’unico modo per non tradire i valori della Costituzione, della Resistenza e della tradizione diplomatica.
La guerra deve finire e non c’è alternativa.
Il XX secolo avrebbe dovuto insegnare che nulla è più crudele e atroce della guerra, ma oggi siamo ancora qui per reclamare la Pace e per dire a gran voce che con questa guerra e con tutte le guerre si calpestano solo la dignità umana e i diritti universali delle persone, e si diffonde solo terrore e paura… e lo vediamo.. lo vediamo da tutto quello che sta accadendo, vediamo che a pagarne le spese insieme a tutto il popolo ucraino è l’intera umanità. Noi siamo di fronte a una crisi che continua, aumentando le tensioni in tutta Europa, una crisi che continua a provocare ripercussioni tragiche in molti altri paesi per le restrizioni e per i rifornimenti alimentari, per l’aumento dei costi energetici e per il blocco dei mercati finanziari, una crisi che sta solo peggiorando le condizioni di persone già prostrate dai disastri metereologici dovuti ai cambiamenti climatici e alla pandemia. E per tutto questo la guerra deve cessare, ma per cessare veramente e per costruire un futuro di Pace ci vuole un cambiamento radicale e culturale.
Ed è per questo, e oggi più che mai, che dobbiamo scendere in piazza ed essere accanto a tutti coloro che si impegnano in questa direzione, ed esserne allo stesso tempo noi stessi i promotori.
Lo insegna la Storia ed è nella Storia che dobbiamo trovare il coraggio, perché anche quando si configurarono nel passato situazioni che sembravano, come la guerra fredda, insolubili, l’umanità trovò la strada per uscirne. E noi oggi dobbiamo unire le forze, dobbiamo farlo per non ripetere gli errori del passato e per costruire un futuro di Pace possibile che vada sempre più verso il disarmo militare e nucleare.
E’ compito di ciascuno di noi, operare per consolidare una speranza attiva che coinvolga e unisca sempre più giovani, donne, generazioni, culture e religioni con organizzazioni che promuovono ideali di Giustizia e di Democrazia. “Conoscere è potere” e la conoscenza è l’elemento fondamentale per comprendere la situazione in cui ci troviamo, per unirci e per non restare indifferenti alla Guerra.