Lunedì 24 febbraio 2025 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno presentato nella seduta del 10 febbraio 2025 dalla consigliera comunale PD Antonella Di Pietro per costruire una rete di città sedi di carcere per far fronte ai bisogni dei detenuti giovani adulti e adulti presenti negli IPM e nelle Case Circondariali.
L’ordine del giorno è stato inoltre firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Mery De Martino, Rita Monticelli, Marco Piazza e Claudio Mazzanti.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione dell’ordine del giorno in aula.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato in aula.
ORDINE DEL GIORNO TESO ALLA COSTRUZIONE DI UNA RETE DI CITTA’ SEDI DI CARCERE PER FAR FRONTE AI BISOGNI DEI DETENUTI GIOVANI ADULTI E ADULTI PRESENTI NEGLI IPM E NELLE CASE CIRCONDARIALI.
Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso che:
– Da un comunicato dei sindacati abbiamo appreso la notizia dell’ipotesi del ministero della giustizia di spostare 70 giovani detenuti provenienti da tutta Italia alla casa circondariale per adulti Rocco d’Amato;
– tale ipotesi è pensata per risolvere il sovraffollamento degli istituti minorili causato, come è noto e come è ben evidenziato dai rapporti di Antigone e non solo, dall’aumento dei reati e dall’inasprimento delle pene dovute al decreto Caivano.
– da quanto si apprende la soluzione prevederebbe lo spostamento di 70 giovani detenuti in una sezione dedicata e distinta dal contesto penitenziario adulti come se fosse un’appendice dell’istituto penale per minorenni di Bologna;
– tale soluzione non è stata discussa e condivisa con le autorità locali e gli organi preposti
– l’ipotesi prevede la selezione di giovani adulti che non presentano forme di adesione a progetti educativi e di socializzazione negli istituti minorili in cui sono presenti e con un’alta concentrazione di vicende personali molto più complesse e problematiche di altre;
– i garanti per i diritti delle persone private della libertà personale della regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna dopo aver appreso la notizia dalla stampa in una nota congiunta indirizzata ai vertici del dipartimento di giustizia minorile e di comunità, hanno espresso enormi perplessità e grave preoccupazione su una scelta organizzativa a tempo e condizionata dalla disponibilità di nuove strutture che se dovesse realizzarsi comporterebbe l’aggravarsi di ulteriori problematiche in un contesto già difficile, in quanto tale ipotesi rischierebbe di esasperare le condizioni di malessere e oppressione di detenuti e operatori e di influenzare negativamente i giovani adulti che rischierebbero di subire i condizionamenti dei reclusi adulti di lunga durata;
– rispetto a questa ipotesi specifica ad oggi non sussistono elementi che possano confermare la certezza di tempi, risorse e progetti educativi e tale strategia rischierebbe di favorire forme di pericolosa reazione da parte della popolazione detenuta a danno dei ragazzi e dell’intera comunità penitenziaria.
Considerato che:
– In tale ipotesi non si è tenuto conto di un contesto territoriale che già ospita 850 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 490 posti e neanche di uno scenario generale in cui i problemi delle carceri si sono notevolmente aggravati e stanno producendo un alto numero di suicidi che a livello nazionale ne conta 90;
– in una recente commissione comunale era già emerso il problema anomalo rispetto al passato di un alto numero di giovani detenuti presso il carcere Dozza, presenza che richiederebbe interventi e professionalità non presenti in un carcere per adulti;
– i garanti per i diritti delle persone private della libertà personale della regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna hanno richiesto e ottenuto un incontro con il capo dipartimento della giustizia minorile e di comunità, prevista a Roma il giorno 11 febbraio 2025;
– a seguito della notizia è stata depositata un’interrogazione parlamentare per chiedere al Ministero e al governo di chiarire la fondatezza di tale ipotesi che appare inefficace e pericolosa nella gestione trattamentale a cui dovrebbero tendere gli istituti penitenziari minorili che sono già in grave difficoltà per le scelte di Governo che nella legge di bilancio del 2023 e dell’ultima del 2025 ha penalizzato la condizione dei DAP e degli istituti minorili con tagli ingenti al personale e all’esecuzione penale esterna;
– gli IPM necessiterebbero di strategie e risorse per migliorare le condizioni detentive e attività destinate all’educazione, all’esecuzione penale , alla messa alla prova alle
pene alternative;
-il ricorso al carcere dovrebbe essere sempre l’extrema ratio, per gli adulti e in particolare per i minori, e il sovraffollamento degli IPM anche a effetto del decreto Caivano, dovrebbe essere superato prediligendo piani personalizzati per ciascuno minore da portare avanti con maggiori investimenti statali per comunità minorili.
– le strategie per affrontare le problematiche dei contesti penitenziari minorili e adulti andrebbero condivise e affrontate con un lavoro di rete strutturato tra le diverse città sedi carceri, coinvolgendo le regioni e tutti attori e portatori d’interesse in campo – come del resto è stato sollecitato in occasione della ” Manifestazione il Dramma delle carceri” promossa dal Comune di Bologna in collaborazione con l’ordine degli avvocati e le diverse realtà del privato sociale e sindacale e attraverso un ordine del giorno specifico teso alla riforma carceraria n. 312.19 presentato in collegamento al DUP in data 20 dicembre 2024.
Tutto ciò premesso,
Invita il Sindaco e la Giunta
– Ad adoperarsi per far si’ che il Dipartimento di giustizia minorile, in stretto raccordo con la Regione e il coinvolgimento della conferenza Stato Regioni, individui altre
ipotesi e soluzioni che rispondano ai bisogni dei giovani adulti dei contesti penitenziari minorili e adulti delle citta’ sedi di carcere;
– ad avviare la costruzione di una rete di città sedi di carcere per dare impulso a un lavoro nazionale teso al superamento del sovraffollamento e miglioramento delle condizioni degli istituti penitenziari minorili e adulti;
– a sollecitare risorse nazionali e regionali in Italia ed Emilia Romagna da investire in via prioritaria nella creazione di nuove comunità per minori e giovani adulti (come ad esempio i CEC ) e in strutture alternative per superare l’attuale sistema carcerario.
F.to: A. Di Pietro (Partito Democratico), M. De Martino (Partito Democratico), R. Monticelli (Partito Democratico), M. Piazza (Partito Democratico), C. Mazzanti (Partito Democratico), G. Tarsitano (Lepore Sindaco), S. Negash (Lepore Sindaco), N. Stanzani (Forza Italia Unione di Centro).