Lunedì 27 aprile 2022 il consigliere comunale PD Roberto Fattori è intervenuto ad apertura di seduta in Consiglio comunale riguardo all’opposizione della Lega sull’insegnamento in una scuola di “Bella ciao”.
Il video integrale della seduta del Consiglio comunale è disponibile a questo link: https://youtu.be/Erh2_5v1cH4
Si indica inoltre il minuto a cui è possibile riascoltare l’intervento del consigliere Roberto Fattori : 41min47sec
Di seguito il testo dell’intervento in aula:
Un’insegnante di musica di una scuola media di Faenza ha assegnato a una sua classe il compito di studiare la canzone “Bella ciao”. Il consigliere comunale del gruppo Misto, ex Lega, Gabriele Padovani, ha giudicato la richiesta della docente “eccessivamente politicizzata”
Ha detto Padovani:- “Bella ciao è una canzone contrassegnata politicamente e oltretutto non fu mai nemmeno cantata dai partigiani. Per quale ragione la si propone a ragazzi di 12 anni?”.
“Bella ciao”, quindi, è stata ritenuta inopportuna in quanto sarebbe “politicizzata”.
Il mio pensiero è che qualsiasi azione che incide sulla “polis” è politica. Faccio politica quando insegno, quando faccio volontariato, quando educo.
Allora forse il consigliere intendeva contestare “Bella ciao” come canzone di parte, più che come canzone politica.
Procediamo con ordine.
“Bella ciao” deriva da una canzone popolare dell’800 ed è vero che non veniva cantata dai partigiani, ma è stata in seguito assunta come canzone simbolo di tutta la Resistenza, non di una sola parte di essa. Infatti i partigiani comunisti cantavano” Fischia il vento” e “L’internazionale”.
A scuola si insegna la storia; “Bella ciao” è la canzone simbolo del periodo storico, in Italia caratterizzato dalla Resistenza che, nel CLN, comprendeva tutte la forze politiche, dai comunisti ai monarchici. Tutte, fuori che i fascisti, ovviamente. Le stesse forze politiche che poi diedero vita alla Costituzione repubblicana.
Chi non vuole che nelle scuole sia insegnata “Bella ciao” dovrebbe quindi opporsi anche all’insegnamento, nelle scuole, della Costituzione.
Curioso però che chi si appella spesso alle “radici”, cristiane o di altro tipo, sia invece restio a conoscere o far conoscere le radici della nostra Costituzione che, come scrisse mirabilmente Piero Calamandrei, affondano nella lotta partigiana e che accomunano tutti gli Italiani che nella Costituzione repubblicana si riconoscono.
Noi, che dedichiamo parte del nostro tempo alla politica, dovremmo avere alcuni punti fermi, che non sono semplici opinioni:
La Repubblica Italiana è antifascista.
La Costituzione Repubblicana, redatta e votata dalle forze che hanno combattuto il fascismo, è antifascista.
“Bella ciao” parla di un italiano che un mattino si sveglia, trova invaso il proprio Paese e vuole combattere per liberarlo, mettendo in gioco la propria vita.
Perché senza libertà non può essere vera vita (altro che “un bambino può stare bene anche sotto una dittatura…”).
È vero che questa canzone è diventata l’inno della resistenza solo quasi 20 anni dopo la fine della guerra. Ma per quale motivo questo dovrebbe renderla meno significativa?
Inoltre, nonostante sia un brano italiano legato a vicende nazionali, è stato ed è usato in molte parti del mondo per inneggiare alla resistenza e alla libertà, fino a diventare una delle canzoni italiane più conosciute.
A chi la etichetta come canto comunista vorrei segnalare che non c’è nessun riferimento alla Resistenza come lotta di classe, solo come lotta di liberazione da un invasore.
È una canzone talmente inclusiva da aver saputo tenere insieme le diverse anime della Lotta di liberazione nazionale (cattoliche, comuniste, socialiste, liberali, monarchiche) ed essere persino cantata al termine del congresso che elesse segretario DC l’ex partigiano Benigno Zaccagnini, il 26 luglio 1975.
Alla luce di tutto questo, temo che Il vero problema, per qualcuno, non sia “Bella ciao”. Il vero problema è la Resistenza, è la lotta di liberazione partigiana.
Molti di coloro che non amano “Bella ciao” (che sono poi gli stessi che non festeggiano il 25 aprile) sostengono che, in fondo, la guerra gli Alleati l’avrebbero vinta anche senza il contributo della Resistenza, contributo che verrebbe eccessivamente enfatizzato!
Io penso che sicuramente sì, gli Alleati avrebbero vinto la guerra, ma senza il coraggio e il sacrificio del Partigiani, con la sconfitta del nazifascismo, avremmo certo ottenuto la libertà, ma non avremmo avuto indietro né dignità né onore.
“Bella ciao” ricorda la lotta che ha restituito a noi italiani dignità e onore .
La festa della liberazione, la canzone “Bella ciao”, sono la festa e la canzone di tutti gli italiani che considerano positivamente la sconfitta del nazifascismo e la lotta di liberazione che vi ha contribuito. Sconfitta che ha poi consentito la nascita delle Repubblica italiana.
A coloro ai quali non piace questa festa, compresi quelli che in Parlamento non si alzano in piedi quando la si ricorda, a coloro che detestano questa canzone, rivolgo una domanda (ma non mi risponderanno): avreste preferito che la guerra la vincesse il nazifascismo? Tra democrazia e dittatura avreste scelto la dittatura?
In conclusione, il 25 aprile e “Bella ciao” non sono la festa e la canzone dei comunisti. Nemmeno della Sinistra .
Sono la Festa e la canzone di tutti gli italiani che si riconoscono nella Costituzione.
Sono “di parte” allo stesso modo in cui è “di parte” la nostra Costituzione, che è antifascista.
Educare i ragazzi all’antifascismo significa essere dalla parte della Costituzione.
Chi contesta chi lo fa è perché, in realtà, non si riconosce nella Costituzione.