Lunedì 30 ottobre 2017 la consigliera comunale Federica Mazzoni è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito al nuovo processo per la ricerca della verità sulla strage del Due Agosto.

Di seguito è disponibile il testo dell’intervento.

Chiedo la parola oggi in Aula perché la scorsa settimana è accaduto qualcosa di eccezionale per la nostra città e non esito a dire, in potenza, anche per tutto il paese e la storia della Repubblica.

Mi riferisco a quanto deciso dal Tribunale di Bologna, in particolare dal GUP Alberto Ziroldi, circa il rinvio a giudizio di Gilberto Cavallini per concorso in strage per la bomba esplosa alla stazione centrale della nostra città il 2 agosto 1980 e la decisione della GIP Francesca Zavaglia che ha ritenuto di concedere ulteriore tempo -12 mesi prorogabili di altri 12, il massimo consentito- per approfondire le piste investigative legate ai finanziamenti che portarono alla strage e quindi ai mandanti. A questa decisione si è sommata l’avocazione a sé del fascicolo da parte della Procura Generale, nonostante la Procura ordinaria avesse fatto richiesta di archiviazione. Su questo l’avvocato generale dello Stato Alberto Candì ha dichiarato che esiste “ancora qualche spunto investigativo da approfondire per il rispetto che si deve ai familiari delle vittime e alla città di Bologna”; anche per queste parole sento doveroso ringraziare lui , e attraverso lui, la Procura, e l’associazione dei familiari delle vittime della strage che non si è arresa, dal momento che senza verità non può esserci giustizia e la giustizia non può fermarsi davanti a nulla.

Ho partecipato alle sedute di udienza preliminare in rappresentanza del Comune di Bologna, costituitosi parte civile così come la Regione Emilia- Romagna e la Presidenza del Consiglio, e mi sono convinta ulteriormente di come oggi la strage del 2 agosto non sia affatto solo un evento storico da studiare e sul quale fare memoria, azioni indispensabili e doverose, ma per le quali è necessario arrivare a sancire una seppur tardiva verità certificata dalla quale discenda giustizia. Inoltre mi trovo d’accordo con le parole espresse dall’Assessora Zaccaria nel corso dell’ultimo Question Time che testimoniano soddisfazione dell’Amministrazione: “l’intenzione di proseguire e di capire se c’è la possibilità di avere una strada per indagare sui mandanti, anche tramite il nuovo processo (…) è certamente motivo di soddisfazione”.

Nel nuovo processo emergeranno probabilmente nuovi elementi, le indagini si concentreranno soprattutto attorno ai soldi, quei 14 milioni di dollari annotati sul documento cosiddetto “Bologna” di Licio Gelli per finanziare una non meglio specificata azione avvenuta a Bologna nel 1980, e poi conti, movimenti bancari tutti riferiti al capo della Loggia massonica P2. Inoltre c’è da tenere in considerazione la recente sentenza sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974 con la condanna all’ergastolo di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, due esponenti del gruppo di estrema destra Ordine Nuovo in Veneto, i quali potrebbero essere anello di congiunzione proprio con Gilberto Cavallini, appena rinviato a giudizio, come dicevo poco fa; soggetto inserito nel contesto eversivo ordinovista, componente dei NAR (Nuclei armati rivoluzionari) di stampo neofascista, già condannato e in carcere tuttora a Terni per associazione sovversiva. Il GUP Ziroldi nel rigettare la richiesta di archiviazione ha sottolineato “gli strettissimi vincoli di militanza armata all’epoca con Cavallini e Fioravanti e la convergenza e compresenza relativamente stabile dei quattro nello stesso luogo nel periodo immediatamente precedente e successivo alla strage, circostanza che non risulta mai essersi verificata nei mesi prima, né in seguito”.

Come si evince è un quadro che meritava e merita questo tipo di attenzione con un surplus investigativo che potrebbe rendere anche una visione meno frammentata del contesto complessivo nel quale maturarono azioni eversive e stragi a partire dagli anni’60. Seguirò con attenzione e vicinanza lo sviluppo giudiziario.

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