Lunedì 27 novembre 2017 il consigliere comunale Claudio Mazzanti è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale in memoria di Ezio Antonioni.
Di seguito è disponibile il testo dell’intervento.
Ho chiesto d’intervenire per ricordare la figura di Ezio Antonioni che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e con il quale ho condiviso iniziative politiche, discussioni molto interessanti. Ritengo sia importante conoscere la storia di una persona che ha contribuito a creare la Repubblica italiana. Ezio Antonioni è stato partigiano, combattente nel Veneto, territorio molto vivo per quanto riguarda la Resistenza nazionale alla cui riuscita ha dato un grosso contributo. Ezio Antonioni è stato anche un bravissimo amministratore di questa Città. Così come tante altre figure legate alla Resistenza ed alla capacità amministrativa, Antonioni ha lasciato una forte impronta per quanto riguarda l’iniziativa comunale nel governo della Città, soprattutto nel settore delle aziende municipalizzate.
Antonioni è stato Assessore dal 1965 al 1980, con deleghe alle municipalizzate, all’Anagrafe e all’organizzazione dei servizi sociali. Carica che ha ricoperto sempre con grande impegno. Ricordarlo in quest’aula credo sia il minimo, perché è proprio in quest’aula che ha svolto parte della sua attività politica. Voglio anche ricordare – e colgo l’occasione – un’altra persona: Tito Grazia, altra figura importante della Resistenza bolognese. Tito Grazia ha dato tanto a questa città. E’ stato Consigliere di quartiere a Santo Stefano per alcuni anni; volontario in tantissime iniziative; Presidente del centro anziani della Lunetta Gamberini. Persona, anch’egli, che in qualità di volontario e di amministratore, ha dato un grossissimo contributo allo sviluppo e alla crescita della città di Bologna. Antonioni e Grazia, persone che non sono più fra noi, hanno dato una lezione importante alla città e a tutti i cittadini sul significato dell’impegno democratico, della lotta per la democrazia, per mantenere alti i valori della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. A loro dobbiamo un grazie grandissimo, perché ci hanno insegnato cosa vuol dire conquistare la libertà e mantenerla e perchè hanno contribuito alla scrittura di una Costituzione repubblicana e democratica. Una Costituzione che garantisce a tutti libertà, accesso alle istituzioni e libertà di confronto senza repressioni.