Lunedì 4 giugno 2018 il consigliere comunale Claudio Mazzanti ha presentato il seguente intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.

Di seguito il testo dell’intervento.

Grazie, Presidente. Ho fatto questo intervento di inizio seduta perché ho visto e letto questo servizio fatto dalla stampa locale e da alcune televisioni. In via Luigi Serra, Albani e Di Vincenzo è stato fatto un piano che si chiama “Piano delle Corti”. Mi riferisco a quell’area dove è stato demolito un vecchio palazzo, anzi il primo palazzo costruito a Bologna di edilizia pubblica (1904), ed è stato demolito perché non ristrutturabile quindi un immobile che obbligatoriamente doveva essere abbattuto all’interno di un progetto. Si dice che sarebbe interessante, anziché fare appartamenti per l’edilizia residenziale pubblica, quindi alloggi per famiglie sfrattate, farci dei parcheggi. Io spero che, visto che quello è un finanziamento specifico dello Stato e della Regione per costruire case per sfrattati, non si faccia l’errore di non spendere soldi. Bisogna spendere quei soldi come prevede la legge, come prevede quel finanziamento. Credo sia un settimo o ottavo biennio della 457. Quell’area è stata, per un decennio, messa a disposizione dello Stato per i suoi dipendenti, in questo caso il Ministero degli Interni. Dopo dieci anni il Ministero ha restituito l’area dicendo che non interessava. A quel punto l’area è stata presa in consegna dall’ACER e lì ha previsto edilizia pubblica, quindi trentotto appartamenti per famiglie che sono nella graduatoria degli sfrattati.

Credo sia una scelta giusta, importante, anche perché in quel comparto, a breve, si assegneranno gli alloggi di via Fioravanti, Franco Bolognese e via Albani, dal 2 e 2/VII, Fioravanti 49 e 51, Franco Bolognese 34. Quindi un pacchetto di alloggi che va dato alla graduatoria pubblica per un centinaio di appartamenti. Ossigeno per quella graduatoria, per famiglie che oggi sono sotto sfratto giudiziario. La cosa è abbastanza interessante, perché ci si scorda che quei piani (Corte 1, Corte 2, Corte 3) sono piani che prevedono demolizione e costruzione di alloggi fatiscenti, piani di risanamento edilizio abitativo e contemporaneamente la ristrutturazione di quegli stabili che non sono demolibili e quindi basta effettuare interventi di ristrutturazione e risanamento. Capisco che lì vi sono persone che da tempo sostengono, che è meglio fare garage che appartamenti. Beati loro che non hanno uno sfratto giudiziario sulla testa e hanno i soldi per potersi comprare un appartamento e, a limite, affittarsi un posto macchina.

Colgo l’occasione, perché qui in sala c’è l’Assessore alle politiche abitative, con cui ci siamo ampiamente confrontati e sono contento che senta questo mio intervento; so come la pensa e la ringrazio della posizione che ha assunto l’Amministrazione comunale, di difesa di quel finanziamento, insieme all’ACER e di difesa di quei trentotto alloggi, che lì costruiti, vengono dati a famiglie sfrattate e con un reddito inferiore ai 18 mila euro l’anno, quindi famiglie che o la casa gliela diamo noi, o non sono assolutamente in grado di pagare un affitto di mercato. Altra cosa che è stata detta è l’uso dei garage. È strano, perché in quell’intervento sono previsti quarantaquattro posti macchina, garage, così come ci sono posti macchina in via Albani, così come ci sono posti macchina in via Nicolò dell’Arca, in via Di Vincenzo e in altre parti che, una volta che gli inquilini assegnatari non ne fanno domanda, l’ACER può tranquillamente affittare a canone di mercato a chi non è inquilino dell’ERP. Quindi questo è molto chiaro. Se veramente c’è bisogno, nulla vieta che questi partecipino ai bandi di assegnazione. Anzi, pagando un canone di mercato, visto che se lo possono permettere, danno una mano ai bilanci per poter agevolare le persone che non solo non hanno i soldi per pagarsi un garage o per comprarsi una macchina, ma non hanno nemmeno i soldi per pagarsi un canone di mercato. Questa è la realtà. Per cui, bene ha fatto il Presidente dell’ACER a rispondere in quel modo; bene fa l’Amministrazione comunale a mantenere fermo quel finanziamento, anche perché io sarei uno di quelli che, a fronte di una modifica, ricorrerei sicuramente con denuncia alla Corte dei Conti e al Tribunale ordinario, perché abbiamo già speso soldi per fare le fondamenta di quegli alloggi, ci mancherebbe che ne facessimo dei garage. Questo è quello che voglio dire. Sarò molto vigile, perché togliere trentotto alloggi a delle famiglie sfrattate sarebbe una vergogna e un’indecenza, che questo Consiglio comunale sicuramente non si vuole assumere.