Lunedì 18 marzo 2019 la consigliera comunale PD Simona Lembi è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale riguardo il congresso per la famiglia previsto a breve a Verona e la voce del movimento delle donne.
Di seguito il testo dell’intervento di inizio seduta. Online è inoltre disponibile il relativo comunicato stampa.
Tra il 29 e il 31 marzo, si terrà a Verona un sedicente congresso per la famiglia.
Per dare l’idea del clima di quei giorni, delle opinioni che verranno probabilmente espresse, dell’idea di famiglia che si vorrà sostenere, è bene mettere in evidenza alcuni dei relatori:
Katalin Novak, agguerrita oppositrice delle famiglie omosessuali;
Alexey Komov, ha dichiarato come lo stile di vita omosessuale “ non sia sano”;
Brian Brown, sostiene che gli aborti siano la principale causa di femminicidio nel mondo, poiché se le bambine potessero nascere “ non verrebbero più uccise”.
Ognuno può dire ciò che vuole. Ma che per queste idee ci sia l’avvallo e la partecipazione di Ministri del Governo italiano, la considero una cosa grave.
Parteciperanno, tra gli altri, Fontana, che ormai da molto tempo non cela la sua convinzione di volere abolire la 194 e Pillon (che ministro non è, ma fiero parlamentare della Lega Nord!) il cui disegno di legge sulle separazioni obbliga le donne che hanno subito violenza a mediare con il loro carnefice per vedersi riconoscere la separazione e la tutela dei figli.
Più che un congresso sembra una galleria degli orrori e fanno bene le donne, a Bologna a mobilitarsi.
Si troveranno stasera e lunedì prossimo per organizzare una manifestazione pubblica a Verona e contrastare quello che definiscono essere un ritorno al passato in termini di diritti, libertà ed autodeterminazione.
Tra le molte orribili notizie di quella tre giorni quindi, almeno una buona possiamo annoverarla: ascolteremo la voce del movimento delle donne e il loro voler manifestare, pacificamente, parole pubbliche a difesa delle libertà delle donne, per i diritti civili e soprattutto a favore di una famiglia che sappia, sopra ogni altra cosa, amare, a prescindere dagli orientamenti sessuali, dal genere o dalla provenienza geografica dei suoi componenti.