Lunedì 10 marzo 2025 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno per studiare ed implementare misure per un turismo ed un commercio etico in città.
L’ordine del giorno è stato firmato, tra l’altro, dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Maurizio Gaigher, Roberto Fattori, Isabella Angiuli, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino, Antonella Di Pietro, Marco Piazza, Rita Monticelli, Claudio Mazzanti, Vincenzo Naldi, Franco Cima, Roberto Iovine, Cristina Ceretti, Giulia Bernagozzi, Loretta Bittini, Roberta Toschi, Mattia Santori.
Online e in allegato è disponibile il relativo comunicato stampa.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno.
ORDINE DEL GIORNO TESO A STUDIARE E IMPLEMENTARE MISURE PER UN TURISMO ED UN COMMERCIO ETICO IN CITTÀ
Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso che
Il Comune e la Città Metropolitana di Bologna sono impegnate nel contrasto alle infiltrazioni mafiose ed allo sfruttamento lavorativo come testimoniato dai numerosi protocolli d’intesa promossi e sottoscritti, ultimo tra questi il “Protocollo d’intesa sulla legalità” adottato nel febbraio del 2023, siglato da CGIL-CISL-UIL, Università degli studi, associazione Libera, associazione Avviso Pubblico, alla presenza del Prefetto di Bologna.
Il Comune di Bologna si è dotato di una Commissione consiliare che tratta i temi dell’antimafia e della legalità democratica.
Il Sindaco Metropolitano ha deciso di assegnare una delega specifica in materia di legalità democratica e lotta alle mafie.
Considerato che
Il nostro Comune negli ultimi 10 anni sta assistendo ad una crescita costante del turismo che fino al Novembre 2024 ha toccato +7% circa rispetto al 2023.
Si stima che la nostra città ospiti tutti i giorni dai 200.000 ai 500.000 “city user”, che frequentano soprattutto il centro cittadino per motivi turistici, di studio e lavoro
La popolazione Universitaria dell’ateneo di Bologna vanta quasi 85.000 iscritti, la metà dei quali fuori sede.
Considerato che
La domanda di servizi legata alla crescita del turismo ha contribuito a modificare l’offerta commerciale della nostra città, rivitalizzando da un lato il centro storico e creando opportunità economiche, dall’altro lato generando un aumento dei prezzi che però non ha determinato un effetto redistributivo sul lavoro.Viceversa con sempre maggiore frequenza si denunciano casi di irregolarità, sfruttamento, lavoro povero e dumping contrattuale.
Considerato inoltre che
Si rende necessario mettere in campo politiche volte alla qualificazione del lavoro, nell’ambito delle più complessive azioni di qualificazione del settore, allargando anche il raggio d’azione al comparto del commercio.
Il Consiglio Comunale di Bologna ha avviato un percorso volto ad inserire il riconoscimento del diritto al cibo (ius cibi) nel proprio Statuto, specificando che tutti i cittadini hanno diritto ad un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente adeguata , sicura e culturalmente appropriata, permanente e senza restrizioni, sia direttamente che tramite mezzi economici, indipendentemente dallo stato socio-economico o dall’origine etnica e seguendo criteri di equità economica e sostenibilità ambientale. Il principio dello ius cibi è adottato come mezzo per riconoscere la cittadinanza alimentare ai fini della concreta attuazione dei principi costituzionali collegati all’alimentazione della comunità che, oltre a soddisfare un bisogno primario
e fondamentale, ha importanti ricadute sulla salute, l’ambiente, l’economia e la società.
Premesso inoltre che
La magistratura ha portato a termine diverse indagini, operando sequestri e arresti, che hanno messo in evidenza la capacità della criminalità organizzata di penetrare il tessuto economico dei settori in questioni.
L’associazione Libera ha realizzato nel corso degli anni vari lavori di inchiesta che hanno messo in luce le criticità, in termini di legalità e sfruttamento lavorativo, relative a parte del mondo del commercio e della ristorazione a Bologna.
Visti
Gli impegni assunti in sede di confronto sui bilanci di previsione 2025 – 2027 di Comune di Bologna e Città Metropolitana con le Organizzazioni sindacali confederali CGIL-CISL-UIL dove:
1. il 19 Dicembre il Comune di Bologna si è impegnato a “definire un Protocollo generale sul settore turistico, in analogia al lavoro fatto per la “logistica etica”, con l’obiettivo di contrastare l’infiltrazione malavitosa, e in stretto raccordo con il tavolo specifico attivato in Città Metropolitana, con riferimento alle condizioni di precarietà e bassi salari del settore”;
2. il 20 Dicembre la Città Metropolitana di Bologna si è impegnata a proseguire “il confronto già in atto sulla qualità del lavoro nel commercio e nel turismo […] in stretto raccordo con la proposta avanzata dalle OOSS, condivisa dalla C.M., di definire un Protocollo generale sul settore turistico, che affronti anche gli aspetti della legalità”.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A
Interloquire con l’Università di Bologna per la costituzione di un gruppo di studio dedicato all’analisi del tessuto commerciale cittadino al fine di proporre azioni da strutturare per contrastare le infiltrazioni mafiose e lo sfruttamento lavorativo in quest’ambito.
Dare seguito a quanto riportato nei verbali da ultimo menzionati nelle premesse, per sviluppare un percorso di confronto finalizzato alla nascita di un Protocollo generale sulla “Carta del turismo e del commercio etico”, che potrà essere integrato successivamente con le conclusioni dei lavori del gruppo di studio di cui al primo punto del dispositivo.
Implementare e potenziare gli strumenti dell’amministrazione comunale per il contrasto e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei reati contro la Pubblica Amministrazione.
F.to Giacomo Tarsitano, Maurizio Gaigher, Roberto Fattori, Isabella Angiuli, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino, Antonella Di Pietro, Marco Piazza, Rita Monticelli, Claudio Mazzanti, Vincenzo Naldi, Franco Cima, Roberto Iovine, Cristina Ceretti, Giulia Bernagozzi, Loretta Bittini, Roberta Toschi, Mattia Santori, Sefaf Siid Negash.
