Lunedì 29 settembre 2025 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno per sostenere presso il governo italiano la campagna “Stop fondamentalismi – Stop apartheid di genere”, presentato dalla consigliera comunale PD Giulia Bernagozzi.
L’ordine del giorno è stato firmato, tra l’altro, anche dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Rita Monticelli, Giorgia De Giacomi, Mery De Martino, Marco Piazza, Isabella Angiuli, Roberto Iovine, Loretta Bittini, Antonella Di Pietro.
E’ possibile accedere qui al video degli interventi di discussione dell’ordine del giorno in aula.
Online ed in allegato è disponibile il relativo comunicato stampa.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato in aula.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
Premesso che
• I centri antiviolenza, associazioni per i diritti umani, associazioni sindacali e numerose organizzazione formali e non formali della società civile, in ogni ambito nel nostro paese denunciano numerose e diversificate forme di discriminazione di genere e contro le donne;
• I diritti conquistati grazie alla partecipazione delle donne alla lotta di Resistenza, al loro impegno nelle battaglie politiche e sindacali e nel movimento femminista, al loro lavoro legislativo si sono anche tradotti in leggi che restano un patrimonio istituzionale e di emancipazione della nostra società civile;
• Sempre di più l’attacco ai diritti conquistati dalle donne a ogni latitudine ha una portata transnazionale finalizzata a rendere sempre meno efficaci strumenti essenziali – come ad esempio la Convenzione del Consiglio d’Europa (o Convenzione di Istanbul) sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica – o a indebolire le organizzazioni internazionali nate a seguito del secondo conflitto mondiale nel cui ambito è stata creata un’eredità preziosa di strumenti quali ad esempio, in ambito ONU, la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW)
• Sono stati avanzati obiettivi transnazionali rilevanti per la lotta contro le discriminazioni di genere, come gli obiettivi 5 (uguaglianza di genere ed empowerment delle donne e delle ragazze) e 4 (accesso globale alla formazione di qualità e all’apprendimento continuo) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite;
Evidenziato che
• il carattere universale dei principi, degli obiettivi e degli strumenti promossi dalle Nazioni Unite e dalle altre istituzioni internazionali e recepiti dal nostro ordinamento, implica che nessuna donna, in nessun luogo del mondo possa essere oggetto di discriminazione e violenza;
• tale carattere universale ci ricorda anche l’importanza di agire a supporto della lotta che le donne compiono sia in Italia, sia in ogni luogo del mondo perché nessuna donna è al sicuro e nella condizione di poter agire pienamente secondo la propria autodeterminazione se vi sono altre donne, sia in Italia, sia in ogni altro luogo del mondo , in cui questo diritto fondamentale è negato;
• ogni livello istituzionale, in ogni ambito, ha la responsabilità di promuovere politiche adeguate al raggiungimento di questo obiettivo, anche il relazione alla complessità multiculturale delle società in cui viviamo.
CONSIDERATO CHE
• il CISDA, Coordinamento italiano di sostegno alle donne Afghane, grazie all’impegno di un team di giuriste esperte in diritto internazionale, ha dato il proprio contributo ai lavori in corso presso la Sesta Commissione giuridica dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per la definizione del crimine di Apartheid di genere, affinché tale crimine venga riconosciuto e recepito nella Convenzione in fase di discussione da parte dell’ONU, quale crimine contro l’Umanità.
• Il CISDA ha lanciato nel nostro Paese la campagna “ STOP FONDAMENTALISMI STOP APARTHEID DI GENERE” nella consapevolezza che i fondamentalismi, nelle loro diverse forme e caratterizzazioni, creano sempre apartheid di genere e l’Afghanistan è il paese che ne rappresenta il caso più emblematico, pur non essendo l’unico.
• L’autodeterminazione della donna vede infatti drammatiche limitazioni ovunque nel mondo, anche nel mondo occidentale, e non è solo conseguenza di una visione fondamentalista e integralista del discorso religioso e la stessa retrocessione viene denunciata anche relativamente ai diritti delle persone LGBTQIA+, sostanzialmente negati in molti paesi nel mondo.
• La Campagna lanciata dal CISDA mira a sostenere la battaglia per i diritti delle donne e delle persone che subiscono discriminazioni di genere sia in Afghanistan (dove la resistenza delle donne a cui è negato ogni diritto ad oggi è tornata ad essere clandestina), sia in Iran dove la rivoluzione Donna Vita Libertà è repressa dal regime, sia ovunque nel mondo tali diritti vengano attaccati. Promuove anche il recepimento del crimine di apartheid di genere nei trattati internazionali, come crimine contro l’umanità, e questo consentirà di reprimere i reati di apartheid di genere ovunque ne ricorrano gli estremi, esattamente come accaduto grazie al riconoscimento del crimine di apartheid razziale dopo la lunga battaglia compiuta in Sudafrica
SOTTOLINEATO CHE
• Nell’udienza conoscitiva della 7° Commissione tenutasi il 23/04/2025 abbiamo approfondito con le associazioni la condizione delle donne in Afghanistan, condiviso la condanna al regime talebano, la necessità di un percorso di autodeterminazione del popolo afghano attraverso anche il riconoscimento delle forze politiche afghane progressiste che lottano per sconfiggere il regime talebano, isolando anche i personaggi politici legati a tale regime
• In data 31/03/2025 è stato approvato all’unanimità un ODG che aveva tra gli obiettivi quello di sostenere il progetto di una Conferenza Internazionale delle Donne e per la Pace come strumento di promozione e consolidamento di una cultura della parità e della non violenza, favorendo una società più equa, più inclusiva e orientata verso la pace e la difesa dei diritti umani.
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
• A promuovere a livello cittadino, attraverso campagne informative e attraverso i propri canali istituzionali la conoscenza della campagna “Stop Fondamentalismi- Stop Apartheid di Genere” lanciata da CISDA come azione culturale diffusa contro la discriminazione di genere sul piano locale ed in ottica transnazionale
• Intensificare i suoi sforzi per promuovere una cultura di pace come premessa di fondamentale importanza nella lotta contro le discriminazioni di genere e per la promozione dell’autodeterminazione femminile;
• A sostenere presso il Governo italiano la campagna “Stop Fondamentalismi- Stop Apartheid di Genere” come atto politico in grado di tradurre concretamente il proprio impegno contro le discriminazioni di genere, per la promozione dell’ autodeterminazione femminile e per promuovere una cultura di pace e di difesa dei diritti umani
F.to: G. Bernagozzi (Partito Democratico), R. Monticelli (Partito Democratico), G. De Giacomi (Partito Democratico), M. De Martino (Partito Democratico), M. Piazza (Partito Democratico), I. Angiuli (Partito Democratico), R. Iovine (Partito Democratico), L. Bittini (Partito Democratico), A. Di Pietro (Partito Democratico), S. Negash (Lepore Sindaco), G. Tarsitano (Lepore Sindaco).