Lunedì 27 novembre 2023 la consigliera comunale Antonella Di Pietro è intervenuta ad inizio seduta in Consiglio comunale sul tema “Otello Ciavatti ” una persona esemplare”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Accettare la morte di Otello Ciavatti non è semplice. Chi lo conosceva, e lo conoscevamo in tanti, si è espresso in questi giorni, riportando con dolore e commozione messaggi e pensieri legati alla sua vita, al suo modo di vivere e di esistere, sempre ispirato da valori umani, democratici e solidali. Ognuno, attraverso Otello, ha dato luce a una parte di sè, a un pezzo di cammino percorso insieme, di anni passati e più prossimi.

Dal ’68 in avanti, che lo ha visto protagonista dell’autunno caldo, movimento che ha portato nel ’69 alla nascita della rivista Il Manifesto, ma anche prima, per la sua storia familiare partigiana, legata ai suoi fratelli e a cui l’ANPI di Rimini ha anche dedicato in ricordo, una sezione. Per il suo impegno nell’educazione e nella scuola, per la sua professione esercitata, dopo la laurea conseguita a Scienze dell’Educazione, alle Aldini Valeriani-Sirani prima, all’università’ Primo Levi negli anni successivi e nelle strade. Per la politica che ha saputo esprimere sin da giovanissimo e nel tempo. Prima Consigliere e poi Assessore provinciale, con un percorso sindacale nella Cgil e un’esperienza nella Confesercenti. In molti lo ricordano per il suo amore per la letteratura, per la musica, per la famiglia e per la città.

Bologna oggi piange una persona che è stata definita, anche dal Sindaco, esemplare, che si è saputa spendere per coniugare la cultura alla solidarietà, per non lasciare mai indietro nessuno e per coinvolgere sempre i più deboli, anche in piazza Verdi, dove ha vissuto e ha lottato con passione per migliorarla e senza mai perdere il sorriso, sempre accompagnato da quella dose di ottimismo, che non è venuta meno neanche negli ultimi giorni della sua vita, quando ci siamo sentiti.

Attraverso il suo impegno civico, culturale e civile, attraverso la sua capacità di aggregare e tenere assieme, che nel corso del tempo lo ha portato a impegnarsi sempre più nel volontariato e a fondare, per migliorare il posto che abitava, il comitato piazza Verdi e le stanze di Verdi, Otello è diventato il volto più rappresentativo della zona. Per la mia generazione Otello, ha sempre impersonato quella figura di intellettuale capace di attrarre i più giovani.

In ogni contesto in cui è intervenuto, le sue parole ben ritmate dai toni che sceglieva, hanno sempre saputo emozionare e cambiare l’atmosfera. Nella forma, nella sostanza e in ogni contesto da lui frequentato, ha sempre saputo esprimere la sua vocazione di ricondurre tutto a un fine, a una missione. Lo ha fatto nei momenti in cui ha scelto di intraprendere altre strade e anche quando per strada ha impugnato un pennello per prendersi cura della sua città. E lo ha fatto anche quando si è trovato a far comprendere ai più giovani l’importanza della memoria, della cultura accessibile e delle relazioni, perché tutti questi aspetti sono ingredienti per rendere la vita un’esperienza felice. In tutte queste angolazioni, nella sua sincerità di esprimere pensieri, incoraggiamenti e considerazioni si racchiude la sua essenza, quella di un uomo resiliente che si è impegnato fino alla fine per un mondo migliore, per creare ponti, alleanze e speranza tra generazioni.

Le ultime esperienze di politica e convivialità che abbiamo condiviso, fino al festeggiamento del suo ottantesimo compleanno, le sue parole spese sulla guerra e sul femminicidio, in cui chi sbaglia “deve pagare per capire che la vita è un bene irrinunciabile”, testimoniano questo.

Otello ci consegna un importante testimone e sta a noi ora andare avanti sulle sue orme. Anche se non sarà facile, credo che sia questo l’unico modo per colmare il vuoto che lascia e per non sentire la sua mancanza.

A Luigina, alle figlie, ai figli e a tutti i suoi cari, un abbraccio profondo e la più affettuosa vicinanza.