Venerdì 20 dicembre 2024 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno 321.175 sulla “Promozione di azioni per migliorare la privacy e l’accoglienza negli spazi sanitari che accolgono donne vittime di violenza o in procinto di richiedere all’accesso all’IVG”, presentato dalla consigliera comunale PD Mery De Martino  e firmato, tra l’altro, dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Giulia Bernagozzi, Rita MonticelliMichele Campaniello, Maurizio Gaigher, Roberto Iovine, Claudio Mazzanti, Antonella Di Pietro, Roberto Fattori, Giorgia De Giacomi, Loretta Bittini, Cristina Ceretti, Franco Cima, Vincenzo Naldi, Marco Piazza, Mattia Santori, Roberta Toschi, nonché dai gruppi consigliari Matteo Lepore Sindaco e Coalizione Civica.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno 321.175 approvato e il testo di presentazione in aula.

Tramite link ed in allegato è disponibile il comunicato stampa del Comune in merito alle votazioni della delibera relativa al Bilancio ed agli ordini del giorno approvati.

Una pagina specifica del nostro sito è invece dedicata a tutti gli ordini del giorno proposti dai consiglieri comunali PD collegati al Dup e al Bilancio 2025-2027 ed approvati.

Tutta la documentazione del Bilancio sarà a breve disponibile nella pagina specifica del Comune di Bologna dedicata al Bilancio preventivo, nonché in quella sul Documento Unico di Programmazione (DUP).

ORDINE DEL GIORNO N. 321.175/2024

collegato all’Odg 321 – DC/PRO/2024/98

Il Consiglio comunale di Bologna

Premesso che:

– In data 16 dicembre 2022,15 novembre 2024 e 29 novembre 2024 si sono tenute due udienza conoscitive richieste dalla consigliera Bernagozzi e altre/i per approfondire statistiche e modalità di ricorso all’IVG nel territorio del comune di Bologna;
-in data xxx si è tenuta una udienza conoscitiva richiesta dalla consigliera De Martino e altre/i per approfondire i protocolli sanitari dell’ausl e dell’aosp che si attivano in caso di accesso a strutture sanitarie da parte di donne che hanno subito violenze fisiche e/o sessuali.

Considerato che:

– Durante le udienze sono stati condivisi dati interessanti che riguardano sia il contesto nazionale che quello più specifico bolognese. Tra questi:

  • il ricorso all’ivg assume pressoché la stessa rilevanza statistica sia in contesti in cui questa è legale sia in contesti in cui non lo è. A fare la differenza, infatti, non è la legalità o meno della pratica ma un’informazione diffusa in merito alle modalità contraccettive e un accesso facile e gratuito alle stesse;
  • nel territorio bolognese è presente circa un 30% di obiettori di coscienza ma non è dato conoscere la distribuzione degli stessi tra le differenti aziende sanitarie poiché la legge 194 94 non prescrive questa tipologia di rilevazione;
  • nel territorio bolognese e nazionale si rileva una progressiva diminuzione del numero degli aborti legali;
  • nel corso degli ultimi anni, sia in aosp che in Ausl, si è assistito a una crescita dell’accesso ai pronto soccorso da parte di donne che hanno subito violenza di genere. Si ritiene che ciò sia conseguente a un aumento della consapevolezza della donna in merito alla violenza subita e non a un aumento degli atti di violenza in termini assoluti;
  • l’80% percento delle donne vittima di violenza che si recano presso i pronto soccorso del nostro territorio sono di origine italiana e appartengono alla fascia di età 30-40 o 50-60 anni;
  • recentemente si riscontra anche un aumento degli accessi per violenza di genere da parte di giovani o giovanissime donne che non sempre hanno piena consapevolezza della violenza subita;
  • l’ allontanamento volontario si è ridotto del 70%.

– Sempre durante le udienze conoscitive è emerso come Bologna e l’Emilia-Romagna, grazie all’azione delle tante professioniste e professionisti del territorio, rappresentino un contesto virtuoso nell’accoglienza di donne che hanno subito violenza o che intendono intraprendere un percorso di interruzione volontaria di gravidanza. Questo grazie alla compresenza di diversi fattori, tra i quali:

  • la presenza nei consultori di team interdisciplinari che comprendono professioniste/i sanitari oltre che psicologhe e assistenti sociali per fornire tutto il supporto e l’assistenza necessari per una scelta libera e autonoma da parte della donna in merito alla gravidanza in corso. In Emilia Romagna in questi ambienti non è ammessa la presenza di associazioni di promozione della vita;
  • in tutto il territorio dell’Emilia Romagna è possibile, grazie a una recente determina della Regione, accedere alla seconda dose della pillola abortiva direttamente a domicilio;
  • recentemente è stato aperto un tavolo di lavoro interaziendale tra aosp e Ausl per un aggiornamento dei protocolli sanitari di accoglienza di donne vittime di violenza;
  • presso l’ospedale Maggiore di Bologna è presente un hub specifico per l’accoglienza di donne vittime di violenza sessuale;
  • la presa in carico della donna presso il pronto soccorso avviene immediatamente per evitare il rischio di allontanamento che difatti negli anni si è nettamente ridotto.

Considerato inoltre che:

– Sia per una donna che ha subito violenza sia per una donna che ha intenzione di procedere con un’interruzione volontaria di gravidanza, il tema della privacy è dirimente. Si tratta infatti di momenti molto diversi, ma indubbiamente delicati e privati per tutte;
– sia per quanto riguarda i consultori, e quindi le interruzioni volontarie di gravidanza, sia per quanto riguarda gli spazi sanitari che ospitano donne vittime di violenza, durante tutte le UC di cui sopra, è emersa come condivisa la problematica degli spazi. In particolare, alcuni di essi risultano angusti e altri non sufficienti a garantire la giusta privacy per le donne che spesso sono costrette a condividere lo stesso ambiente con utenze molto diverse cosa che può contribuire ad aumentare il proprio senso di frustrazione, insicurezza, dolore o vergogna.

Ricordato che:

– La legge 194 garantisce livelli minimi per assicurare alla donna la possibilità di accedere all’aborto legale, ma porta in sé ancora tanti limiti che ne rendono difficile l’applicazione in tutto il contesto nazionale. Sarebbe, quindi, necessaria una revisione della legge in senso espansivo e migliorativo per una maggiore tutela della salute della donna;
– la violenza di genere è una piaga che riguarda il nostro paese come tutti i paesi del mondo. L’Istat stima che al 2014 il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Stima indubbiamente in crescita a seguito di un aumento della consapevolezza e della sensibilizzazione generale sul tema.

Ricordato inoltre che:

– Il Comune di Bologna è da sempre impegnato su queste tematiche con azioni di sensibilizzazione e di supporto fattivo come il patto metropolitano per l’uguaglianza, il protocollo Acer per le donne vittime di violenza, il sostegno ai centri antiviolenza, il manuale per l’urbanistica di genere, l’attività del PRIS che su chiamata delle ff.oo. interviene in tutti i casi di violenza di genere.

chiede al Sindaco e alla Giunta

– Di farsi portavoce presso la regione dell’esigenza urgente di farsi carico della predisposizione di spazi adeguati in cui sia garantita la migliore accoglienza e la massima privacy per la donna, sia in caso di violenza subita sia in caso di interruzione volontaria di gravidanza;
– di fare una ricognizione di spazi e risorse proprie che potrebbero essere messe a disposizione per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di cui sopra;
– di chiedere che la regione predisponga nelle diverse lingue sia il materiale informativo di distribuzione sia le informazioni presenti negli spazi e luoghi di cui sopra;
– di chiedere che la regione fornisca dati disaggregati per azienda sanitaria in merito alla presenza di obiettori di coscienza, anche se ciò non è previsto dalla legge 194;
– di farsi portavoce, anche tramite parlamentari territoriali, presso il governo in merito alla pubblicazione del report annuale obbligatorio sull’applicazione della 194 affinché venga pubblicato annualmente con dati aggiornati all’anno precedente e nei tempi previsti dalla Legge.

F.to: M. De Martino (Partito Democratico), G. Bernagozzi (Partito Democratico), R. Monticelli (Partito Democratico),  M. Campaniello (Partito Democratico), M. Gaigher (Partito Democratico), R. Iovine (Partito Democratico), C. Mazzanti (Partito Democratico), A. Di Pietro (Partito Democratico), R. Fattori (Partito Democratico), G. De Giacomi (Partito Democratico), L. Bittini (Partito Democratico), C. Ceretti (Partito Democratico, F. Cima (Partito Democratico), V. Naldi (Partito Democratico), M. Piazza (Partito Democratico), M. Santori (Partito Democratico), R. Toschi (Partito Democratico), S.Negash (Lepore Sindaco), G.Tarsitano (Lepore Sindaco), D. Begaj (Coalizione Civica), S. Larghetti (Coalizione Civica), P.Marcasciano (Coalizione Civica).