Lunedì 10 marzo 2025 il consigliere comunale PD Roberto Iovine ha presentato un intervento ad inizio seduta dal titolo “La sanità cittadina nella visione della nuova dirigenza regionale”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento in aula.
La sanità cittadina nella visione della nuova dirigenza regionale
La recente intervista alla Dott.ssa Gibertoni, direttrice generale del Policlinico sant’Orsola esordisce: “In Emilia Romagna ci saranno risorse in più per la sanità legate alla manovra del Presidente De Pascale. Devono essere spese bene.” Una sintesi migliore non si poteva trovare.
La scelta del Presidente De Pascale di non tagliare la sanità regionale, a fronte di un mancato finanziamento di 250 milioni da parte del Ministero, è coerente con la visione di chi insiste testardamente, nonostante le difficoltà poste da questo governo, di sostenere un sistema sanitario nazionale, universalistico, solidale. Dice il Presidente: ”La nostra Regione post pandemia spende sistematicamente più di quanto lo Stato ci trasferisce. Non do la colpa all’esecutivo, ma ho una visione diversa: per Giorgia Meloni la spesa sanitaria nazionale del governo è giusta, per me è insufficiente. Insufficiente per l’Italia e per la Regione”. E prosegue: “… abbiamo due strade: fare 250 milioni di tagli alla sanità o coprire quei 250 milioni. (…) non taglierò un euro alla sanità. Non voglio chiedere al sistema sanitario dell’Emilia-Romagna lo stesso livello di oggi, costando meno. Ma voglio migliorare le prestazioni costando uguale”.
Molto interessante anche la risposta del Presidente al giornalista che chiede se “Aprendo più servizi al privato accreditato non si potrebbe diminuire il carico fiscale complessivo? “È un’illusione. Che non mi convince politicamente ed è confermato in letteratura. Uno squilibrio verso il privato non dà benefici di sostenibilità al sistema”.
La nuova giunta Regionale dovrà affrontare difficoltà che solo in parte dipendono dalla realtà locale ma che per la gran parte dipendono da scelte nazionali. Ne elenco alcuni:
Il sottofinanziamento nazionale del fondo per la salute (la spesa out of pocket è ormai arrivata al 40% della spesa complessiva). Ne consegue la necessità di ricerca di risorse locali; la Dott.ssa Gibertoni ricorda come le terapie innovative, in grado di salvare la vita ai malati di leucemia e mieloma, abbiano un costo per ora esorbitante (300.000 euro per paziente);
La mancata attrattività delle professioni sanitarie, legate sia a temi retributivi ma soprattutto ad una organizzazione non più aderente ai cambiamenti della società: vedi il contrasto corporativo all’empowerment del personale non medico;
Gli errori di programmazione, che hanno portato ad una carenza di medici e soprattutto di medici di medicina generale, per i quali stiamo ancora aspettando dall’Università la nascita di una Scuola di Specializzazione specifica, come avviene in tutto il resto dell’Europa;
La mancata riforma della medicina territoriale, che dovrebbe prevedere un nuovo ruolo dei medici di base nelle case della salute, con il superamento o riforma dei CAU;
La necessità di integrazione delle attività medico sanitarie nella nostra città, senza sacrificare professionalità ed esperienze maturate nei decenni;
Il rientro dell’alveo pubblico del Montecatone Rehabilitation Institute e la ottimizzazione della offerta ospedaliera dell’area Metropolitana;
Il rapporto con il privato accreditato PROFIT, che in Area Metropolitana ha raggiunto ormai quote consistenti di attività e fatturato (13 ospedali e un fatturato superiore ai 200 milioni di euro l’anno), specialmente nelle aree chirurgica e riabilitativa.
Penso che sarebbe molto interessante che questi temi venissero illustrati al consiglio comunale e discussi in una udienza conoscitiva, che pertanto richiedo.
