Lunedì 24 marzo 2025il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, proposto dalla consigliera comunale PD Giulia Bernagozzi, ed emendato in aula.

L’ordine del giorno è stato firmato inoltre dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Loretta Bittini, Cristina CerettiGiorgia De Giacomi, Franco CimaRoberto FattoriClaudio MazzantiRoberto IovineVincenzo NaldiAntonella Di PietroMaurizio GaigherMery De MartinoRita Monticelli, nonché dai consiglieri comunali Begaj, Larghetti, Marcasciano, Diaco, Manca, Negash, Tarsitano.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di discussione in aula.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato.

Il Consiglio comunale di Bologna

Premesso che
La Perla è un marchio storico della moda bolognese e internazionale, con un’importante tradizione manifatturiera e un alto valore simbolico per il tessuto produttivo locale.
L’azienda nasce nel 1954 a Bologna come produttore di lingerie, ampliando nel tempo la propria produzione a costumi da bagno, prêt-àporter e biancheria, con alterne vicende che hanno visto ricapitalizzazioni e salvataggi dal fallimento.
L’azienda rimane alla famiglia Masotti fino al 2007 (quando all’attivo si contavano 1176 dipendenti), anno in cui venne ceduto il 70% dell’azienda al finanziere John Hansen che acquisisce il marchio italiano all’interno del suo fondo internazionale JH partners, che diventa proprietario unico nell’Ottobre 2008 acquistando anche il restante 30%.
La strategia del fondo americano porta La Perla sull’orlo del fallimento, si  dà avvio alla procedura di concordato e la messa all’asta nei primi mesi del 2013, poco prima di dover dichiarare fallimento.
Il tribunale decide nel Giugno 2013 di affidare l’azienda all’imprenditore Silvio Scaglia – già azionista di Fastweb e presidente della Pacific Global Management, che offre 69 milioni di euro, superando di 3 milioni l’offerta fatta da Sandro Veronesi (proprietario del Gruppo Calzedonia) e che, a differenza di quest’ultimo, garantisce la totale tenuta occupazionale dei 703 dipendenti in essere.
Nella fase Scaglia si assiste all’operazione di ingegneria societaria che porta ad uno spacchettamento dell’azienda La Perla in diverse aziende con il trasferimento del Marchio a Londra, per Ragioni fiscali e senza determinare alcun beneficio industriale.
A fine 2017 sembra che il brand stia per entrare nelle mani di Fosun, una multinazionale cinese interessata ad investire nel Made in Italy ma non si conclude l’affare.
A febbraio 2018 Saglia cede il brand ad un suo discusso socio in affari, Lars Windhorst, un finanziere tedesco dalla storia turbolente e poco rassicurante, che acquista per tramite del Fondo Finanziario olandese Sapinda Holding divenuto da lì a pochi mesi Fondo Tennor e in questa fase l’organico si attesta sui 615 dipendenti.
Da subito si registra la scarsa disponibilità di finanziamento del rilancio industriale del Gruppo e il processo di ulteriore contrazione dell’organico con un licenziamento collettivo che avrebbe dovuto coinvolgere 126 figure professionali strategiche per il rilancio.

Evidenziato che

Ad oggi, a valle delle operazioni di speculazione finanziaria di cui è stato vittima il Gruppo La Perla, la società è stata interessata da una procedura di amministrazione straordinaria per La Perla Manufactoring srl e da procedure di liquidazione giudiziale per a Perla Management Branch srl e La Perla Italia, con l’obiettivo di trovare un acquirente che possa garantire il rilancio industriale e la continuità produttiva, il tutto a seguito dei ricorsi presentati dalle OOSS e dalle maestranze conseguentemente alla dichiarazione di fallimento di La Perla Management Uk London depositaria del Marchio.
Al 14 Gennaio 2025 viene comunicata presso la sede del MIMIT la sigla del tanto atteso protocollo che regola la gestione del primo fallimento transfrontaliero post Brexit di un Gruppo aziendale, dal quale è derivato il bando di vendita caratterizzato dal tentativo di ricomposizione degli asset del Gruppo e dalla massima tutela occupazionale dell’operazione.

Sottolineato che

Ad oggi sono una ventina le manifestazioni di interesse pervenute e in procinto di presentare le due diligence con manifestazioni vincolanti d’interesse e quindi bando di gara, nel mentre però, le 50 lavoratrici collegate alle due aziende in liquidazione giudiziale rimangono senza alcuna forma di copertura ammortizzatoria in una fase strategica ovvero la messa in vendita del Gruppo per un rilancio che recuperi i danni fatti da anni di speculazione finanziaria.
L’operazione di rilancio del Gruppo La Perla non può in alcun modo prescindere dalla tutela di competenze uniche nel settore, la cui salvaguardia deve essere una priorità per le istituzioni, in particolare in un settore come quello tessile, già fortemente provato dalla concorrenza internazionale e dalla delocalizzazione produttiva e in ragione della prevalenza di lavoro femminile di alta competenza.
Come evidenziato anche dalle parti sindacali nell’ultima udienza conoscitiva del Comune di Bologna tenutasi il 26 Febbraio 2025 affinché il rilancio con una nuova proprietà abbia migliori prospettive vanno salvaguardate tutte le professionalità e i posti di lavoro, compresi quelli attualmente già senza ammortizzatori sociali e quelli che lo saranno a partire dal 10 Aprile 2025;

Ritenuto come

Sia stato necessario un intervento urgente da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’attivazione di strumenti di sostegno economico come la cassa integrazione straordinaria o altri ammortizzatori sociali

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

A farsi garante presso il Governo e il Ministero del Lavoro e politiche sociali affinché venga monitorata l’evoluzione della soluzione normativa che si prevede di attivare sugli ammortizzatori sociali per circa 50 lavoratrici e che venga garantita la continuità degli stessi per i circa 230 dipendenti;

A vigilare e monitorare di concerto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero del Lavoro e la Regione Emilia-Romagna affinché siano stabiliti e garantiti tempi certi e procedure trasparenti per il rilancio industriale di La Perla e la salvaguardia occupazionale di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori coinvolti, valutando misure di supporto per le lavoratrici della rete commerciale di La Perla Italia, non incluse nel bando di gara.

F.to G. Bernagozzi, L. Bittini,  C. CerettiG. De Giacomi, F. CimaR. FattoriC. MazzantiR. IovineV. NaldiA. Di PietroM. GaigherM. De MartinoR. Monticelli, Begaj, Larghetti, Marcasciano, Diaco, Manca, Negash, Tarsitano.