Lunedì 13 ottobre 2025 il consigliere comunale PD Roberto Iovine è intervenuta ad inizio seduta sul tema “IOR : Cuoco stellato e cuoco da mensa”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento.
Torno sul tema Istituto Ortopedico Rizzoli perché la stampa continua ad interessarsene con interviste a diversi esponenti della sanità Regionale e locale.
Ribadisco che l’Istituto Ortopedico Rizzoli è senz’altro una eccellenza mondiale nel suo campo, è all’11° posto in una graduatoria mondiale di ospedali Ortopedici; ha una attività di ricerca di altissimo livello soprattutto in campo oncologico, della medicina rigenerativa e delle tecnologie innovative, ottiene brevetti per le sue invenzioni in campo protesico, robotico ecc. Oltre a questa attività scientifica, l’IOR rende alla città ed al Paese un servizio rivolto soprattutto alla attività chirurgica programmata, non necessariamente complessa, con una corposa lista di attesa.
La posizione dell’Assessore Regionale è chiara e ricalca quanto già dichiarato nei confronti della attività chirurgica negli ospedali accreditati e convenzionati e cioè la Regione chiede a tutti una maggiore partecipazione al raggiungimento degli obiettivi della rete sanitaria cittadina e regionale. Ai convenzionati verrà chiesto quindi di garantire una attività specificatamente rivolta alla riduzione delle liste di attesa per i cittadini della nostra regione, accettando di farsi carico anche di quegli interventi meno remunerativi ma necessari alla città.
Lo stesso accadrà per l’istituto: la richiesta è di farsi carico di una maggior quota della attività traumatologica, che attualmente grava in grandissima parte sull’Ospedale Maggiore ed in una quota minore sugli ospedali Sant’Orsola e Bentivoglio.
I pazienti con gravi traumi vengono centralizzati presso il PS dell’Ospedale Maggiore e ricoverati direttamente o trasferiti se è il caso alle altre Ortopedie della città, Sant’Orsola, Bentivoglio e IOR. Sino al 2016 lo IOR accettava circa 700 pazienti all’anno dal PS dell’OM, poi progressivamente scesi dopo il Covid, ai 72 dello scorso anno
Fatta salva la indubbia eccellenza scientifica ed innovativa, che lo rende famoso in tutto il mondo, l’Istituto sarà chiamato a svolgere la sua attività in supporto alle necessità contingenti della città, essendo una struttura pubblica inserita nella rete sanitaria cittadina.
Non sarà facile ma bisognerà, per il bene della città, riuscire a coniugare le attività di altissimo livello scientifico e professionale dell’Istituto con una attività forse meno “brillante” ma assolutamente necessaria alla cittadinanza.
Nonostante l’Emilia Romagna sia ai vertici di ogni classifica in merito alla assistenza sanitaria la situazione è lungi dall’essere ottimale, come osserviamo quotidianamente.
A mio parere il Presidente De Pascale si sta muovendo nella direzione di una maggiore razionalizzazione della rete e nella definizione di obiettivi generali che devono essere raggiunti attraverso lo sforzo congiunto di tutti gli attori, pubblici o privati convenzionati che siano, e lo dice: “(…) ma è necessario che tutti portino il proprio contributo per difendere il diritto alla salute.” Soprattutto, aggiungo io, in una condizione di grave sotto finanziamento del SSN: è stato calcolato che la spesa aggiuntiva quest’anno, a causa della inflazione e dei maggiori costi imposti dalle nuove tecnologie, ammonterà al doppio dell’incremento previsto dal governo. In altre parole, quello che viene presentato come un aumento è, di fatto, un taglio mascherato: non copre nemmeno quanto servirebbe per garantire gli attuali livelli di servizio.
Chiudo ripetendomi: qualcuno finalmente si chiederà se non sia più urgente garantire un diritto che la Costituzione (art 32) definisce fondamentale come è quello della salute, piuttosto che costruire un ponte che non ha nessun carattere di urgenza?