Lunedì 22 luglio 2024 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato ad inizio seduta un intervento dal titolo ” Emergenza carceri, occorre una svolta”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.
Un altro suicidio in carcere è avvenuto ieri alla Casa circondariale Rocco d’Amato. Un uomo di 47 anni, di origine albanese, in attesa di giudizio per tentato omicidio, si è impiccato nella sua cella ed è stato trovato morto dalla polizia penitenziaria.
I dati delle tragedie che si consumano in carcere aumentano di giorno in giorno, in Italia e a Bologna. Con quest’ultimo episodio dall’inizio dell’anno siamo già al cinquantanovesimo suicidio. I luoghi penitenziari, che dovrebbero rieducare e favorire il riscatto delle persone che hanno sbagliato sono ormai contesti di sofferenze disumani ed espressione totale del fallimento dello Stato. La cronaca delle carceri italiane è fatta di violenze, stupri e morti inaccettabili che avvengono nel silenzio generale della politica di maggioranza al Governo. E mentre questi eventi continuano a segnare profondamente le comunità carcerarie e tutti gli addetti ai lavori, dalla polizia penitenziaria agli operatori, dai volontari alle famiglie, al Senato è in discussione un decreto carceri che non risolverà nulla. Lo stanno sottolineando tutti e di recente abbiamo anche partecipato a Bologna a una delle manifestazioni indette in diverse città del paese dall’Unione delle Camere Penali d’Italia che insieme a tante altre realtà sta chiedendo a gran voce di fermare questa strage.
Il carcere rappresenta una delle emergenze più urgenti da affrontare, ma non si intravedono né soluzioni, né risorse e strumenti adeguati per rispondere alla gravità della situazione. In questo momento si stanno rafforzando solo politiche securitarie e decreti farsa. Il ministro Nordio deve assumersi le sue responsabilità e svolgere il suo ruolo iniziando ad applicare i principi Costituzionali. Non ci stancheremo mai di dirlo, non c’è più’ tempo. Il sovraffollamento va immediatamente ridotto, bisogna investire per sostenere le pene alternative e il lavoro della polizia penitenziaria, vanno rafforzati i servizi sanitari e gli organici in tutti gli uffici e gli ambiti collegati ai percorsi detentivi e penali e va fatta una riforma complessiva che non può essere quella vuota di contenuti e risorse di cui si sta discutendo . Le carceri sono in una condizione senza precedenti per le scelte dell’attuale Governo. Le misure finora adottate stanno solo aumentando il sovraffollamento e non si sta minimamente pensando di investire in formazione e servizi. Dietro le sbarre abbiamo casi psichici, bambini, minori, tossicodipendenti e altri soggetti con problemi che andrebbero accompagnati con percorsi adeguati. Non possiamo che opporci a quanto sta avvenendo e continueremo a unirci con forza a tutte le realtà che stanno denunciando la situazione e a chiedere un cambio di rotta. È una battaglia di civiltà a cui nessuno può più esimersi.
