Lunedì 12 dicembre 2022 il consigliere comunale PD Franco Cima è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale in merito al “Disegno di legge sul bilancio dello stato. Osservazioni.”
Di seguito il testo dell’intervento in aula e il video della presentazione in aula.
Disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Osservazioni generali e possibili criticità:
Questo intervento è il frutto della lettura di una serie di documenti a partire da quelli dell’ufficio parlamentare di Bilancio fino ad arrivare a dichiarazioni del sistema industriale e cooperativo. Nel merito passiamo all’analisi Viene ribadito con la manovra, obiettivo di ridurre il rapporto tra debito pubblico e il PIL, grazie anche a un rientro programmato del deficit al 3 per cento del prodotto nel
2025. Auspicabile e Vedremo.. La manovra affianca agli interventi contro il caro energia prime misure di politica economica, nella prospettiva di più ampi provvedimenti di riforma che saranno
adottati a partire dal 2024. Vedremo…
Ci sono ambiti di intervento più strutturale e di riforma – per i quali si rinvia al DEF del prossimo aprile. Andranno valutati gli effetti sull’equità e sull’efficienza del sistema di tassazione, sul contrasto dell’evasione fiscale, sui costi legati all’invecchiamento della popolazione e, quindi, sulla sostenibilità di medio-lungo termine delle finanze pubbliche. Tutti temi che abbiamo affrontato
anche in quest’aula e che qualcuno pensa non possano essere oggetto di ragionamento a livello comunale.
Per quanto riguarda le misure per fronteggiare il caro-energia, alle quali è riconducibile pressoché interamente il peggioramento del deficit tendenziale per il 2023, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha già evidenziato il rischio di dover disporre interventi aggiuntivi, dal momento che quelli inseriti nella manovra avrebbero efficacia solo i primi mesi del 2023. L’approccio di prudenza per ora adottato appare condivisibile a fronte della perdurante incertezza che caratterizza le previsioni macro e anche in considerazione della possibilità di eventuali accordi a livello europeo al fine di contenere i prezzi dei prodotti energetici. Tuttavia in prospettiva, visto il loro impatto sui conti pubblici e in coerenza con le indicazioni della Commissione, eventuali nuovi interventi però dovrebbero essere caratterizzati da una più decisa concentrazione degli aiuti sulle famiglie più bisognose e le imprese che più vedono invece erosa la propria competitività.
Nella manovra sono presenti alcune misure le cui quantificazioni risultano piuttosto incerte. Questo vale sia sul versante delle coperture, con riferimento ad esempio alle stime del gettito derivante da definizione agevolata del contenzioso (provvedimento che io giudico almeno inopportuno per il messaggio che si da ai contribuenti italiani), sia dal lato degli impieghi, come nel caso della flat tax
incrementale sugli autonomi. E quindi sul livello delle entrate future.
L’orizzonte di programmazione triennale previsto dall’ordinamento, impedisce di considerare pienamente l’effetto sui conti pubblici di una serie di misure che rappresentano anticipi di imposta di cui vengono registrati gli effetti positivi immediati ma solo parzialmente le perdite future oltre il triennio di programmazione.
Punto focale Dal 2024, viene affidata a interventi successivi, la necessità di tenere conto di nuovi stanziamenti volti a evitare riduzioni di servizi pubblici in termini reali offerti da Regioni ed Enti locali, al fine di garantire la continuità; tali riduzioni non sarebbero opportune specie in settori importanti come quello sanitario. La manovra non dispiega risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Si deve
considerare che nel triennio di programmazione della manovra, ricade l’intero triennio contrattuale 2022-24 nonché il primo anno di quello successivo. Si tratta di importi rilevanti che influenzeranno i conti pubblici a breve.
Per assicurare la continuazione della discesa del debito in rapporto al PIL, il ricorso al finanziamento in deficit dovrà essere auspicabilmente limitato. Maggiore attenzione andrà quindi posta agli effetti degli interventi di policy sulla crescita economica, con particolare riferimento all’attuazione del PNRR e al reperimento di isorse attraverso la realizzazione di una adeguata spending review, il contrasto
dell’evasione fiscale e l’allargamento delle basi imponibili.
Infine, si devono tenere presenti gli ampi fattori di rischio che contraddistinguono il quadro macroeconomico. Ma su questo ovviamente il governo sia nazionale che locale può influenzare ma non incidere. Si tratta di incognite come il cambiamento della politica della BCE che implica tassi di interesse più elevati con effetti rilevanti sulle condizioni di finanziamento del debito pubblico per di più in una situazione di maggior ricorso al mercato, hanno come conseguenza forti incertezze sull’evoluzione della finanza pubblica.
Il piano Industria 4.0 e la formazione 4.0 viene rimandata ad una legge dedicata di cui però nella programmazione non c’è traccia Il tentativo ve lo anticipo è di utilizzare il PNRR (state aspettando aspettate ok della commissione) e nella legge di bilancio non c’è traccia.
Altro tema di rilievo, quello degli appalti, per il quale, in attesa della riforma del Codice e quindi della norma del massimo ribasso, abbiamo detto più volte non più procrastinabile, per tutti i contratti di servizi e forniture in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della norma, l’applicazione di meccanismi di revisione dei prezzi in grado di adattarsi efficacemente ai mutamenti del mercato, anche per scongiurare il blocco di importanti segmenti degli appalti pubblici, che impatterebbe negativamente anche sulla realizzazione del PNRR, per il quale occorrono adattamenti alla luce della nuova situazione di costi e prezzi, Insomma una manovra che sconta molte prudenze ed incertezze, con molte misure di dubbia efficacia e stime tutte da rivedere negli anni successivi. Si
dirà come si è detto spesso “ma noi governiamo solo da pochi mesi”
Epperò fatemi dire…Abbiamo ascoltato spesso (anche in quest’aula), una certa una sicurezza, sulle misure da applicare, nell’individuare soluzioni Sembrava sempre tutto chiaro sulle cose da fare. Si vede che tra il dire dell’opposizione ed il fare del governare c’è di mezzo la legge di Bilancio
Ecco, leggendo le misure di programmazione, mi permetto di dire che quella sicurezza sulle soluzioni sembra svanita e forse questo dovrebbe suggerire maggior prudenza nell’indicare soluzioni e dispiegare certezze per il futuro anche in quest’aula.
