Lunedì 21 luglio 2025 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro intervenuta ad inizio seduta sul tema “Minori alla Dozza ed emergenza sovraffollamento in carcere”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Venerdì scorso nella sezione giovani adulti della Dozza, si è consumata una violenta aggressione. Un detenuto ha colpito con un puntuerolo un altro detenuto. Il giovane aggressore è stato trasferito in un istituto del circuito detentivo adulti e finora sono 6 i ragazzi che per questioni di sicurezza e a causa della mancata adesione al trattamento rieducativo, sono stati trasferiti da questa sezione al circuito adulti. Vicende che confermano la tensione che si sta registrando all’interno di una struttura temporanea e ricavata da un carcere adulti già sovraffollato. L’inadeguatezza di questa scelta è evidente e da parte di tutti è necessario il massimo impegno affinché la sezione venga definitivamente chiusa e non si vada oltre settembre.

Le difficoltà che attraversano gli istituti minorili e adulti, a Bologna come in Italia sono note e continuano ad aggravarsi.

Per quanto riguarda le carceri adulti, in Italia dall’inizio dell’anno si contano già 43 suicidi, l’ultimo è di oggi e riguarda un ventiseienne che si è impiccato a Massa.

Anche a Bologna il carcere della Dozza versa in condizioni sempre più critiche: assenza di gas ed elettricità, pasti in ritardo e problemi delle mense. Come se non bastasse, in una situazione già sovraffollata, la Dozza ha dovuto anche accogliere detenuti trasferiti dalla casa circondariale di Ferrara. Operazione che sta chiaramente acuendo i disagi. Inoltre e ciclicamente le temperature elevate dei mesi estivi mettono ancora più a rischio la tenuta delle strutture.

Se non fosse per i ventilatori donati dall’Ordine degli avvocati e da altre realtà, una parte consistente resterebbe senza per mancanza di risorse. Non stiamo parlando di una minoranza perché il carcere è un concentrato di disagi e povertà. Quanto si sta facendo a livello territoriale è importante, ma il Governo deve fare la sua parte.

Ora che finalmente sembra essersi reso conto dei problemi, dovrebbe adottare misure e decreti urgenti per decongestionare il sovraffollamento detentivo e non attivare carcere modulari e una task force nazionale, come sta facendo, con i magistrati di sorveglianza per l’analisi di 10.000 casi.

L’analisi va fatta nei territori con le disponibilità di risorse e degli spazi presenti. In questo momento si sta chiedendo un decreto per la Liberazione anticipata speciale per buona condotta e reati minori e sicuramente questa misura tampone è necessaria per attenuare le tensioni in carcere e va accompagnata in maniera strutturale con interventi integrati di lungo periodo.

Bisogna agire in questa direzione, tenendo conto che l’ordinamento penitenziario prevede già la liberazione anticipata ordinaria e la speciale, con la dovuta valutazione del comportamento dei detenuti da parte della magistratura, consentirebbe una reale soluzione temporanea all’emergenza

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