Lunedì 23 giugno 2025 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento ad inizio seduta dal titolo “Allarme carceri”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento.
3820 detenuti in Emilia Romagna con un sovraffollamento del 128%.
Situazione difficile che con il caldo peggiora. Sono 1000 i detenuti in più che si registrano nelle nostre carceri, con 400 che potrebbero uscire per benefici e che restano bloccati nelle strutture . In un contesto che nei mesi estivi ciclicamente peggiora a causa degli spazi ridotti e del calo dei servizi e in cui il mantenimento della sola assistenza sanitaria non basta. Il 28% dei detenuti ha problemi psichici e non regge la condizione penitenziaria e questo significa che la pena, che dovrebbe essere tesa al recupero e alla rieducazione delle persone , non viene scontata secondo i principi costituzionali.
Aspetti sottolineati dal garante regionale in un’intervista di ieri sera al TGR Emilia Romagna dove ha annunciato anche l’avvio di un percorso di controllo sulle camere di sicurezza con il garante nazionale. Nell’intervista è stata affrontata anche la situazione su cui oggi versa il minorile al Pratello e la sez. alla Dozza, definita recentemente anche dal sindacato di polizia penitenziaria, in una nota indirizzata Ai vertici della Giustizia, una polveriera pronta ad esplodere e del tutto fuori controllo. Unico esempio in Italia che si sta dimostrando ingestibile. Caso noto e provocato da una scelta nazionale che ha determinato una commistione ingiusta tra adulti e giovani detenuti, peggiorando inevitabilmente le condizioni dell’intera struttura. Il tutto, ed è quanto ha sempre riportato il sindacato, senza una reale organizzazione e pianificazione del lavoro, senza un reale supporto operativo, senza anticipazioni economiche per il personale in missione e senza un confronto con il sindacato stesso che ha invitato a realizzare con urgenza una ricognizione per approfondire la situazione del personale e dei problemi che risultano persistere.
Come consiglio abbiamo avviato l’iter per udienza conoscitiva in presenza e stiamo seguendo con attenzione la vicenda.
Auspico che il livello nazionale esprima tempestivamente un segnale di attenzione su un contesto che ad oggi è drammaticamente abbandonato a se stesso.
Le preoccupazioni aumentano e si inseriscono in uno scenario generale in cui è evidente che le carceri stanno assumendo sempre più le sembianze di discariche sociali e accumulo di povertà.
I numeri e le condizioni in cui si trovano gli istituti penitenziari dovrebbero spingere la politica ad affrontare seriamente le cause del sovraffollamento, a intervenire per riformare un sistema penitenziario carcerocentrico del tutto sbagliato. Purtroppo si sta andando in direzione completamente contraria, con decreti che aumentano reati, li inaspriscono e criminalizzano la società, favorendo una narrazione che non corrisponde alla realtà ma che viene proposta per giustificare l’approccio punitivo e securitario che caratterizza la destra e che vede nelle celle, nella militarizzazione e dietro le sbarre la risposta a tutti i problemi.
Da parte nostra resta il dovere di continuare a sollecitare, proporre e mettere in campo tutte le azioni possibili per colmare questo vuoto nazionale e per intervenire prima che sia troppo tardi perché il rischio di conseguenze tragiche è altissimo.