Lunedì 28 aprile 2025 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento ad inizio seduta dal titolo “Pappalardo rimosso dalla Giustizia minorile dell’Emilia Romagna”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.
Di seguito il testo dell’intervento.
Il ministero di giustizia ha revocato l’incarico al direttore della giustizia minorile di Emilia Romagna e Marche, Antonio Pappalardo, che su Telegram aveva definito papa Francesco un antipapa e usurpatore, per poi esprimere inaccettabili posizioni razziste contro i ragazzi detenuti di origine straniera. La sua revoca era stata chiesta dal partito democratico insieme a coalizione civica, ai gruppi di maggioranza in comune e in regione e dall’ordine degli avvocati. La conseguente istruttoria promossa dal ministro Nordio ha portato alla rimozione di Pappalardo dall’incarico. Esito inevitabile e positivo, anche se resta l’amarezza di aver avuto per lungo tempo in un ambito cosi’ delicato come la giustizia minorile una figura lesiva dei principi di indipendenza, equilibrio e rispetto che dovrebbero orientare chi esercita funzioni giudiziarie. Questo per dire che Antonio Pappalardo, non avrebbe mai dovuto ricoprire un tale ruolo.
Invece il governo aveva affidato un incarico a una figura razzista che attribuisce ai ragazzi stranieri solo colpe e responsabilità. Orientamenti che inevitabilmente si riverberano nel malessere dei ragazzi. A tal proposito non dimentichiamo quanto avvenuto al Pratello tra il 18 e il 19 aprile dove i disagi diffusi sono esplosi in una rivolta da parte di giovani che si sono opposti a trasferimenti coatti in altre carceri. Non dimentichiamo la crisi in cui vertono tutti gli istituti penitenziari minorili e il numero dei suicidi che sono saliti a 29.
Una situazione drammatica che nel paese e nel territorio va affrontata urgentemente. È il momento di porre al centro i diritti dei ragazzi, la salvaguardia degli operatori, i principi costituzionali che devono orientare azioni di recupero e soluzioni alternative fattibili sui minori in custodia cautelare che non dovrebbero finire in carcere. È il momento di investire in comunità ancora troppo insufficienti per alleggerire il carico e risorse che attualmente sono del tutto inadeguate.
Sarà importante affrontare queste problematiche con il nuovo dirigente e trovare soluzioni responsabili che attualmente non vediamo e per cui è necessario vigilare realizzando al più presto la rete di città sedi di carcere con l’ANCI. A mio avviso è infine necessario che il ministero riveda anche la scelta inaccettabile di far mantenere a Pappalardo il ruolo di dirigente di giustizia minorile a Torino perché una figura di questo tipo non dovrebbe ricoprire alcun incarico.
