Venerdì 20 dicembre 2024 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’ordine del giorno 321.167 sul “Intervento urgente per il finanziamento del Piano speciale di ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna”, presentato dalla consigliera comunale PD Marco Piazza e firmato, tra l’altro, dalle consigliere e dai consiglieri comunali PD Franco Cima, Michele Campaniello, Rita Monticelli, Maurizio Gaigher, Roberto Iovine , Claudio Mazzanti, Antonella Di Pietro, Roberto Fattori, Giorgia De Giacomi, Giulia Bernagozzi, Loretta Bittini, Cristina Ceretti, Mery De Martino, Vincenzo Naldi, Mattia Santori, Roberta Toschi, nonché dai gruppi consigliari Matteo Lepore Sindaco e Coalizione Civica.

Di seguito il testo dell’ordine del giorno 321.167 approvato e il testo di presentazione in aula.

Tramite link ed in allegato è disponibile il comunicato stampa del Comune in merito alle votazioni della delibera relativa al Bilancio ed agli ordini del giorno approvati.

Una pagina specifica del nostro sito è invece dedicata a tutti gli ordini del giorno proposti dai consiglieri comunali PD collegati al Dup e al Bilancio 2025-2027 ed approvati.

Tutta la documentazione del Bilancio sarà a breve disponibile nella pagina specifica del Comune di Bologna dedicata al Bilancio preventivo, nonché in quella sul Documento Unico di Programmazione (DUP).

ORDINE DEL GIORNO N.321.167/2024

collegato all’Odg 321 – DC/PRO/2024/98

 Il Consiglio Comunale di Bologna 

Premesso che:

A seguito della devastante alluvione avvenuta nel maggio 2023, la Regione Emilia-Romagna ha sviluppato un piano speciale di intervento dal valore di 4,5 miliardi di euro, risultato di un accurato e approfondito lavoro di censimento dei danni e di pianificazione delle opere necessarie per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Questo piano non si limita al semplice ripristino delle infrastrutture danneggiate, ma rappresenta un progetto ambizioso per rafforzare la resilienza territoriale di fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico e dai sempre più frequenti eventi meteorologici estremi.
Il piano, articolato su un arco temporale di 12 anni, integra in modo organico tutte le necessità dei territori regionali, includendo interventi mirati al miglioramento della sicurezza idraulica, delle infrastrutture urbane e alla tutela ambientale. Esso costituisce, pertanto, una base fondamentale per dotare l’Emilia-Romagna delle infrastrutture e della capacità di risposta adeguate per affrontare gli eventi meteorologici eccezionali che, a causa dei cambiamenti climatici, rappresentano una minaccia costante.
Dal piano generale è stato estrapolato un piano stralcio che individua le opere di massima urgenza, con un valore complessivo di 877 milioni di euro. Questi interventi, essenziali per garantire la sicurezza dei cittadini e proteggere le infrastrutture più vulnerabili, rappresentano la prima linea di difesa per salvaguardare il territorio.

Preso atto che

Il Governo ha ripetutamente posticipato lo stanziamento dei 4,5 miliardi di euro promessi all’Emilia-Romagna per la ricostruzione post-alluvione. L’ultimo rinvio è stato comunicato in modo inatteso durante un incontro tra la struttura commissariale, i ministeri, la Regione e i comuni, convocato per l’approvazione definitiva del Piano speciale per la ricostruzione. A sorpresa, il Commissario straordinario Francesco Figliuolo ha annunciato un ulteriore rinvio, attribuito alla presunta mancanza di coperture finanziarie presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il piano speciale da 4,5 miliardi era stato delineato dopo l’alluvione del 16 e 17 maggio 2023, che, con precipitazioni intense, ha provocato l’esondazione di 21 fiumi, causando vittime e oltre 20.000 sfollati in 37 comuni. Nonostante ciò, e altri gravi eventi alluvionali successivi, come quelli del 19 e 20 ottobre, che evidenziano la crescente fragilità del territorio, il Governo ha continuato a rimandare l’approvazione del piano e l’assegnazione dei fondi necessari, ostacolando l’avvio tempestivo delle opere di ricostruzione e adattamento.
Nonostante l’impegno della Regione e degli enti locali nella formulazione di un piano dettagliato e solido, il Commissario Figliuolo, durante la riunione del 29 ottobre con il Ministero dell’Economia, ha confermato l’assenza di coperture finanziarie per i piani speciali.
In occasione della presentazione del piano speciale da 4,5 miliardi il 3 luglio 2023, si prevedeva di poter contare su 2,5 miliardi, messi a disposizione dal Commissario Figliuolo come copertura parziale. Tuttavia, di questi 2,5 miliardi è stato possibile impegnare solo una parte, pari a 233 milioni di euro, sulla base delle ordinanze emesse dallo stesso Commissario, poiché il piano non ha ancora ricevuto approvazione definitiva. Questo evidenzia ulteriormente come, nonostante l’impegno regionale e la prontezza degli enti locali, il sostegno promesso dal Governo centrale sia venuto meno, lasciando la Regione priva delle risorse necessarie per rispondere tempestivamente alle esigenze del territorio.

Considerato che

Il mancato impegno delle risorse previste non solo rallenta il percorso di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ma mette in dubbio la credibilità delle istituzioni nazionali nel sostenere adeguatamente i territori colpiti da eventi estremi. Mentre la Regione Emilia-Romagna ha agito con tempestività, è il Governo centrale a non aver rispettato le promesse fatte, complicando notevolmente il processo di ricostruzione.
I fondi necessari non sono stati inclusi nella legge di bilancio, portando alla sospensione della riunione per chiarire i passi successivi. I piani speciali sembrano poter essere approvati anche senza una copertura finanziaria immediata, con la possibilità di programmare i finanziamenti nel corso dei 12 anni previsti. Questo ritardo nell’approvazione dei piani riflette una carenza di visione e di priorità da parte del Governo centrale.

La legge finanziaria in corso di approvazione prevede coperture solo a partire dal 2027, lasciando di fatto i piani per il 2025 e il 2026 privi di fondi. Questo rappresenta un grave ostacolo al processo di ricostruzione, ritardando interventi essenziali per la sicurezza del territorio.
Molti sindaci hanno espresso sconcerto per il rinvio, chiedendosi pubblicamente come sia possibile che, dopo ripetute affermazioni secondo cui “i soldi ci sono”, ora questi fondi risultino indisponibili. Inoltre, gli amministratori locali lamentano che non è stato ancora stanziato un euro, mentre il Governo accusa la Regione di inefficienza.
Tentando una mediazione, la Regione Emilia-Romagna ha chiesto che siano stanziati almeno 877 milioni di euro per le opere più urgenti, come indicato nello stralcio del piano.
Non ci si aspettava di avere subito a disposizione l’intera somma di 4,5 miliardi di euro, ma era considerato essenziale che la legge di bilancio includesse stanziamenti per gli anni 2025 e 2026, in modo da avviare tempestivamente le opere necessarie.
Questo rinvio rappresenta l’ennesima prova della mancanza di visione e di priorità del Governo centrale, che non è riuscito a garantire le risorse necessarie per dare seguito agli interventi urgenti. Mentre la Regione Emilia-Romagna e gli enti locali hanno dimostrato tempestività e capacità di programmazione nel rispondere alle esigenze dei cittadini, il Governo ha mostrato inefficienza nel fornire il supporto economico promesso. La mancata approvazione dei piani costituisce una grave battuta d’arresto, rallentando la messa in sicurezza del territorio e esponendo le comunità a rischi evitabili.
È fondamentale che il Governo riveda la sua posizione e dia priorità alle esigenze di sicurezza dei territori colpiti, mettendo a disposizione le risorse necessarie per la realizzazione degli interventi previsti. Senza un supporto concreto, la Regione rischia di affrontare future emergenze senza gli strumenti adeguati, nonostante la buona volontà e la pianificazione già messe in campo.

Ritenuto che

L’approvazione dei piani, o almeno di una loro parte, potrebbe avvenire anche rimandando l’individuazione delle coperture finanziarie a un secondo momento. Un piano approvato permetterebbe di tracciare almeno una direzione chiara, di cui il nostro territorio ha urgente bisogno.

La mancanza di una visione chiara e concreta da parte del Governo rallenta ingiustificatamente il processo di messa in sicurezza e ricostruzione, esponendo il territorio a ulteriori rischi.
È necessario agire tempestivamente per evitare che le comunità locali restino senza risposte e senza una pianificazione chiara per affrontare le sfide future poste dal cambiamento climatico.
Un piano approvato, anche in assenza di copertura finanziaria immediata, consentirebbe di stabilire priorità e obiettivi, offrendo un segnale concreto a tutti i cittadini colpiti dalla tragedia. In questo modo si dimostrerebbe che le istituzioni sono pronte a intervenire con determinazione per il bene della collettività.

Evidenziato che

Un nuovo evento alluvionale ha colpito il territorio tra il 19 e 20 ottobre 2024.
Il 29 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo stato di emergenza nazionale per un anno a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna tra il 19 e il 20 ottobre, destinando una prima tranche di soli 15 milioni di euro per far fronte ai danni immediati. Tuttavia, la Regione aveva formalmente richiesto almeno 50 milioni, una cifra considerata necessaria per fronteggiare l’emergenza con una risposta adeguata alle reali esigenze del territorio.
Questa disparità tra le risorse richieste e quelle effettivamente stanziate, rischiano di tradursi in una mancanza di attenzione del Governo verso le necessità del territorio, già provato da eventi meteorologici estremi. Come ha evidenziato la Presidente ad interim della Regione, i fondi concessi, pur rappresentando un passo iniziale, risultano “del tutto insufficienti” anche per questa fase preliminare, ostacolando così l’avvio degli interventi di emergenza necessari per la sicurezza e la ripresa della comunità colpita.

Tutto ciò premesso e considerato
Invita il Sindaco e la Giunta

  • A chiedere al Governo di approvare in tempi rapidi i piani speciali o almeno il piano stralcio per fissare la necessaria strategia di intervento, oltre che di pianificazione, per ridurre il dissesto idrogeologico e rafforzare le infrastrutture viarie e ambientali dell’Emilia-Romagna.
  • a ribadire la richiesta al Governo di affidare al Presidente della Regione il ruolo di Commissario straordinario per una gestione più efficace degli interventi necessari alla gestione degli effetti dell’alluvione del maggio 2023
  • A sollecitare il Governo a colmare la significativa differenza tra i fondi inizialmente richiesti dalla Regione Emilia-Romagna e le risorse effettivamente stanziate insufficienti a coprire i danni dell’alluvione del 19 e 20 ottobre 2024.

Auspica altresì

  • che vengano individuate prima possibile le coperture necessarie ad avviare i lavori previsti dai piani.

F.to M.Piazza (Partito Democratico), F. Cima (Partito Democratico), M. Campaniello (Partito Democratico), R. Monticelli (Partito Democratico), M. Gaigher (Partito Democratico), R. Iovine (Partito Democratico), C. Mazzanti (Partito Democratico), A. Di Pietro (Partito Democratico), R. Fattori (Partito Democratico), S. Negash (Matteo Lepore Sindaco), G. Tarsitano (Matteo Lista Lepore Sindaco), G. De Giacomi (Partito Democratico), G. Bernagozzi (Partito Democratico), L. Bittini (Partito Democratico), C. Ceretti (Partito Democratico), M. De Martino (Partito Democratico), V. Naldi (Partito Democratico), M. Santori (Partito Democratico), R. Toschi (Partito Democratico). D. Begaj (Coalizione Civica), S. Larghetti (Coalizione Civica), P. Marcasciano (Coalizione Civica).