Martedì 2 dicembre 2024 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta dal titolo “Il dramma delle carceri”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.
Un tema difficile e impopolare, ma sabato a piazza Dalla la città ha risposto. Alla manifestazione “Il Dramma delle carceri” hanno partecipato molte delle persone e delle realtà impegnate nei contesti penali e penitenziari. La manifestazione, frutto di un percorso partecipato, si è svolta con questo principale obbiettivo:
-sollevare l’attenzione sulla strage quotidiana che si sta consumando in Italia per chiedere al Governo interventi urgenti riportati nel manifesto che abbiamo diffuso in vista dell’evento. 84 suicidi, sovraffollamento senza investimenti di risorse, malessere dovuto a inasprimento di misure e provvedimenti nazionali che stanno rendendo le carceri una discarica umana e una fabbrica di problemi;
Altri obbiettivi :
-creare consapevolezza e informazione per risvegliare una coscienza collettiva e far comprendere che abbiamo un’ urgenza non più rinviabile in cui si stanno violando principi costituzionali delle pene e restare indifferenti non è degno di un paese civile e produce solo sofferenze e insicurezza sociale;
-consolidare un percorso con tutte le realtà che hanno aderito e perseguire un impegno per creare speranza e salvaguardare la dignità umana, favorendo una reale rieducazione delle persone con percorsi concreti e strutturati che abbassino la recidiva e che superino l’associazione impropria delle pene al carcere. (In tal senso è sempre opportuno ribadire che nella Costituzione non si parla di carcere, ma di pene e le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato) ;
-sostenere concretamente chi agisce quotidianamente e silenziosamente per umanizzare le pene e la detenzione e chiedere investimenti per promuovere misure alternative e percorsi di reinserimento, potenziando strutture, risorse e un approccio collaborativo e corresponsabile;
-cambiare il paradigma culturale e opporci a una politica securitaria e punitiva che anziché’ proporre interventi adeguati e differenziati agisce per chiudere dietro le sbarre i più fragili e gettare via la chiave, punendo in questo modo tutti, detenuti, minori, familiari, operatori, professionisti e volontari
— promuovere a Bologna la creazione di una rete di città sede di carceri per riformare un sistema penitenziario che è del tutto fallimentare. Lo confermano ogni giorno le notizie che leggiamo e dobbiamo trovare la strada per avviare interventi adeguati e differenziati che prevengano e rispondano alle reali necessità. Le povertà , le tossicodipendenze e la salute mentale sono aspetti che vanno affrontati investendo in welfare, risorse umane e percorsi di riabilitazione specifici. Punto quest’ultimo che è un riferimento esplicito alla nota di preoccupazione riguardante la gestione delle detenute tossicodipendenti che la federazione nazionale della sicurezza Cisl ha espresso nel weekend a seguito di un infortunio di una collega della polizia penitenziaria alla casa circondariale Rocco D”Amato.
L’evento il Dramma delle carceri promosso dal Comune in collaborazione con l’Ordine degli avvocati e molte realtà che hanno aderito e contribuito alla sua realizzazione ha avuto un primo impatto mediatico e culturale.
Abbiamo ora una grande responsabilità, quella di andare avanti e alimentare insieme alla rete che si è consolidata un processo capace di riformare il sistema penale e penitenziario.
La questione carceraria è complessa e va affrontata con urgenza. Agiremo di conseguenza, consapevoli che le vere riforme si costruiscono dal basso, reagendo e coltivando, con azioni concrete, alleanze.
Ringrazio il Sindaco, l’Assessore Luca Rizzo Nervo, la delegata ai diritti umani Rita Monticelli e tutti coloro che hanno aderito e collaborato.
Concludo con le parole di Padre Marcello Mattè ” il carcere non cambierà per virtù propria. non cambierà da solo. Dobbiamo volere, pretendere, realizzare il cambiamento noi”.
