Lunedì 2 settembre 2024 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato ad inizio seduta un intervento dal titolo “Vecchi e nuovi poveri”.
E’ possibile accedere qui al video dell’intervento di presentazione in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.
Gli italiani hanno sempre meno reddito. Lo dicono tutti gli indicatori a disposizione.
La crescita in Italia della povertà assoluta e quindi di coloro che per questioni fisiche sociali ed economiche non hanno accesso al cibo è passata negli ultimi anni dal 7,7 % all’8,5 %. Questo significa che quasi 6 milioni di persone vivono oggi in uno stato di povertà assoluta.
Un altro dato allarmante che ci perseguiterà sempre più, riguarda l’impoverimento alimentare che non interessa persone che non hanno reddito a sufficienza per accedere a un’alimentazione di qualità, ma soggetti che pur avendo le condizioni, vi rinunciano. Si tratta di persone che scelgono di dare priorità ad altre spese o che all’interno di un sistema che produce vite frenetiche si trovano a privilegiare e sostenere un mercato globalizzato che annulla completamente il valore del cibo. Ma si tratta anche di persone che presentano patologie e disturbi alimentari come la bulimia o l’alcolismo e altre dipendenze che portano a eccedere o a rinunciare al cibo. Esempi che testimoniano un andamento culturale di una società che alimenta squilibri e impatti negativi nella salute collettiva, nell’economia e nell’ambiente e su cui occorre intervenire con nuovi paradigmi e modelli che devono riportare al centro il valore e il diritto al cibo, prevenendo situazioni che nel tempo rischieranno di diventare insostenibili anche per la spesa pubblica . In uno scenario politico nazionale in cui la povertà per chi ci governa sembra una colpa da espiare e dove le misure e i tagli adottati aumentano disuguaglianze e problemi da gestire , il Comune di Bologna e la Città metropolitana, con il tavolo della Democrazia alimentare e la politica agroalimentare urbana e metropolitana (Food policy) sta portando avanti un percorso significativo per ricondurre la questione del cibo al centro di un dibattito che deve tradursi nella pratica, in un impegno a intrecciare e unire filiere alimentari sociali e agro ambientali locali. Un percorso che va sostenuto e che sta operando per rafforzare sempre più l’alleanza tra pubblico privato e privato sociale e per applicare in maniera trasversale e attraverso processi culturali e educativi in ambiti istituzionali e informali lo “Ius cibi”. Una priorità imprescindibile che pone al centro la tutela della persona e dell’ambiente. Un lavoro non semplice. Lo stesso consolidamento di modelli alternativi al mercato globalizzato e alle grandi filiere rappresentano una vera sfida e un passaggio obbligato per il bene comune e di cui la politica a tutti livelli dovrebbe farsene carico.
Per questo è fondamentale continuare a seguire, monitorare e sostenere un percorso metropolitano che può davvero fare da apripista a livello nazionale. Ringrazio quindi tutti coloro che all’interno della nostra amministrazione se ne stanno occupando con il prezioso supporto scientifico dell’Università di Bologna e ringrazio tutte le associazioni e le realtà locali che da anni agiscono in un sistema dinamico e di rete, per contrastare spreco povertà e rispondere a bisogni alimentari educativi economici e sociali.
